Cobra Kai – Terza Stagione

Cobra Kai

Terza Stagione

-I thought we were the good guys.
-We are. Or at least, we try to be. That’s what’s most important.

Chi si aspettava una ripartenza precisa e senza perdite di tempo con i cliff hanger dell’ultima puntata della seconda serie, non dico che rimarrà deluso, ma sicuramente sorpreso che “Cobra Kai” numero tre, ci mette un bel po’ prima di svilupparli.
E cioè, il ritorno di Alli, Elisabeth Shue, sempre molto bella, tanto che il sito “Tmz” si sentì in “dovere” già anni fa di chiedersi se era merito di buoni geni o di un buon dottore. A parte la bionda amata dai due protagonisti, ci si aspettava pure che Johnny e Daniel unissero i loro intenti contro il cattivo Kress. Non sto spoilerando, perché la seconda stagione si chiudeva esattamente con questi due cliff hanger, che, come detto si prendono molto, molto, tempo prima di essere presi in considerazione.

Ma non c’è comunque da lamentarsi, anzi. L’attesa passa attraverso puntate che sviluppano ulteriormente i personaggi, indagando nel loro passato e, ancora una volta mostrando che nessuno è veramente cattivo o veramente bravo. Tanto per dire, in una sotto trama apparentemente inutile, vediamo Danny in Giappone per affari, dove oltre a omaggiare i protagonisti del secondo film, scopre qualche aspetto sconosciuto e forse non limpidissimo del suo maestro Miyagi. E per dirne un’altra Kreese, identificabile come l’unico e vero cattivo è in realtà una vittima del sistema, come vediamo nel suo passato in alcuni flashback, uno dei quali celebra “Ritorno al Futuro” e altri, molto trash, ambientati in Vietnam.

Trash, sì, perché un’altra delle cose cardine di “Cobra Kai” è una serie piuttosto ampia di gustosi sviluppi poco credibili della storia, tra combattimenti goffi e sferzate comiche.
Johnny e Dany sono sempre loro. Con i loro problemi e i loro tentativi di risolvere vari casini, che hanno più o meno inconsapevolmente creato. Il biondo, cerca di aiutare l’allievo prediletto Miguel a ritornare in forma, spesso fallendo in maniera clownesca. Cerca anche di essere al passo con i tempi, tra social e smartphone, ma anche lì, spesso, ci fa ridere. Il più serioso Danny, invece, cerca con i suoi modi di mandare avanti la sua vita, i suoi affari, i figli e gli allievi. Ma anche lui, affronta una lunga serie di fallimenti.
Naturalmente non mancano i giovani allievi, al centro delle azioni e forse, come sempre, vittime degli adulti. Loro tra un litigio e l’altro danno vita a situazioni da teen comedy, tra fidanzamenti, tradimenti e ritorni di fiamma.

“Cobra Kai” alla fine, passa ancora una volta la prova, con tutta la sua divertita e divertente stupidità, dando anche al noto franchise uno sviluppo niente male e stravolgendo quell’aspetto netto di “bene e male” che era presente all’epoca. Fanculo agli anni ottanta, insomma, generando un hype grandissimo, tra nostalgici, gente che forse ha creduto troppo alla demagogia del messaggio degli anni ottanta e persone che stanno scoprendo la serie.
Non male per una serie nata in sordina e diventata un caso internazionale e che ci lascia in attesa della quarta e probabilmente ultima stagione in cui ci si aspetta la resa dei conti. Tra chi e chi, lo scopriremo.

  

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