Animalada
a-l-b-e-r-t-o
L’amore non conosce barriere. L’essere umano è disposto ad abbattere ogni difficoltà per coronare il proprio sogno. Normale e più o meno condivisibile. Ma che dire se uno dei due innamorati è una pecora? Si può dire che le cose si complicano ulteriormente, come capita in questo film argentino del 2001. Una “black comedy”, ribattezzabile in “sheep comedy”, esilarante e folle, che presenta diversi spunti e scene “cult”.
L’unico aspetto negativo di “Animalada” è che avrebbe potuto con un paio di accorgimenti, essere ancora più esagerato. Ma già così siamo di fronte a una pellicola più che riuscita, girata con pochi mezzi, ben sfruttati, che gioca su un continuo (a volte pure troppo) parallelismo con il mondo animale, con veloci flash e un’appuntita parodia di horror, thriller e film d’amore.
L’unico aspetto negativo di “Animalada” è che avrebbe potuto con un paio di accorgimenti, essere ancora più esagerato. Ma già così siamo di fronte a una pellicola più che riuscita, girata con pochi mezzi, ben sfruttati, che gioca su un continuo (a volte pure troppo) parallelismo con il mondo animale, con veloci flash e un’appuntita parodia di horror, thriller e film d’amore.
La storia alla base di questo film vede coinvolti Alberto e Fanny. Lui è un ricco uomo che vive in un enorme ranch con la moglie Natalie. Sono ventinove anni che sono sposati, hanno due figli, Paula conduttrice televisiva di una rubrica di cucina e Gaston ballerino e cantante in TV. Ma il matrimonio non ha più nulla da offrire, non c’è più nulla da dire.
Così una sera Alberto incrocia lo sguardo di Fanny, “Il più bel sguardo di un essere vivente”, pecorella del suo bestiame. Nascono furtivi appuntamenti nel fienile, appostamenti e snervanti attese che la moglie finalmente s’addormenti. Ma in questa bella favola s’intromette il bracciante della fattoria ammaliato anche lui da Fanny e scoperto da Alberto. Da qui in poi la follia di Alberto è senza limiti, con la moglie che scoperta la relazione impazzisce, i figli che tornano a casa per cercare di capire e sistemare le cose e Alberto da un lato felice e per nulla turbato e dall’altro pronto a lasciare una scia di sangue e a sacrificare tutti per difendere il suo amore.
Il crescendo drammatico è straordinario sia per la narrazione che per la realizzazione, guidato da un caprone che s’intromette nella “love story” e diventa il nemico numero uno di Alberto, portando la storia in territori da “thriller” con l’animale che sembra essere mente/braccio di efferate vendette.Le scene “cult” di “Animalada” sono veramente tante, tra questo merita la segnalazione quelle in cui il protagonista in un allegro pic-nic con la sua “bella” cerca di insegnarle a dire “ALBERTO”, oppure in un’altra nella quale cerca di convincere un’impiegata di un’agenzia viaggi a imbarcare Fanny, con lui in aereo nel sedile a fianco. Questo ed altro in un film indipendente assolutamente da non perdere che riesce a stare lontano da scontate volgarità e soluzioni. Volendo potremmo leggerci una versione romantica de “La Fattoria degli Animali” di Orwell, con la complicità però tra i due “mondi”. Non ci sarà tutta questa voglia “intellettuale”, ma di sicuro c’è un gran divertimento inserito in un’ottima pellicola.
Alla regia troviamo Sergio Bizzio, che nonostante questo brillante risultato non ha continuato la carriera per il grande schermo, preferendo la scrittura di romanzi e soggetti e la regia televisiva. Peccato. Il cast è composto da attori argentini che hanno diviso la propria carriera in patria tra cinema e televisione. Tra questi spicca Carlos Roffè, splendido protagonista, attore televisivo e cinematografico attivo in patria e Christina Benegas, la moglie.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Animalada
Titoli Alternativi: Animal International (Inglese), Animalada – Uma Relação Pansexual (Brasile), Ktinovasia (Grecia)
Anno: 2001
Nazione: Argentina
Regia Sergio Bizzio
Durata: 92′
Cast: Carlos Roffè, Christina Benegas, Carolina Fal, Walter Quiroz, Josè Maria Monje
Casa Di Produzione: Vibus Producciones
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