The Beast from 20,000 Fathoms

The Beast from

20,000 Fathoms


They Couldn’t Escape The Terror

I bei tempi andati! Anni in cui esperimenti atomici potevano risvegliare esseri che si rivelavano piuttosto incazzati. Oggi funzionerebbe poco, o almeno avrebbe più successo un risveglio da “riscaldamento globale”, lento, realistico, più inquietante ma molto meno affascinante. Così è la vita e così è quello che si racconta in questo film del 1953, nel quale i ghiacci del Antartide saltano in aria e (ri)danno vita a un dinosauro ibernato.

Va detto che il “rompere il ghiaccio” di “The Beast from 20,000 Fathoms” è stato ripreso anche nella realtà, considerando che questa pellicola ha aperto e spinto il filone dei mostri incazzati, atomici-distruttori che dal 1953 in poi hanno imperversato per svariati anni sul grande schermo. “Them!”, “Godzilla” “Tarantula” ecc.ecc.
Si potrebbe dire che prima è arrivato “King Kong”, vero, e sicuramente ha dato in parte ispirazione a tutto il genere, ma lo scimmione di Fray Way era ben lontano dalla radioattività e dell’incazzatura senza ma e senza se, dei successori.
The Beast from 20,000 Fathoms
L’esplosione poi di “The Beast…” si è avuta anche al botteghino dando l’ispirazione ma soprattutto la voglia al regista franco-americano Eugène Lourié di continuare a lavorare anche in seguito con mostri atomici. “The Beast from 20,000 Fathoms” (cioè il mostro di 36.575 metri circa) tradotto in italiano con il titolo di “Il Risveglio del Dinosauro” è un godibilissimo sci-fi che viaggia sicuro sul canovaccio di personaggi e storia, tipico dell’epoca.
Tutti quanti sono ammantati dall’eleganza, dalle buone maniere e da un deciso “savoir-faire” a volte pure smisurato. L’elenco dei presenti poi non fa sorprese: c’è l’eroe, non molto incisivo qui, la bella scienziata con il quale l’eroe ha un casto “flirt”, il saggio e anziano scienziato destinato a una brutta fine e tutta una serie di “vittime sacrificali” che iniziano con i poco armati poliziotti e passano ai più dotati militari. Da non dimenticare il nutrito gruppo di capi e responsabili notoriamente scettici. Tutto gira a meraviglia comunque e il risultato è ottimo.
Dopo il solito esperimento nucleare, un dinosauro “Rhedosaurus”, ritorna in superficie iniziando a spargere il terrore e il panico dall’Antartide fThe Beast from 20,000 Fathomsino a New York. Nella grande Mela poi la carneficina è devastante e come se non bastasse il mostro semina anche un virus tossico.
Sulla sua esistenza indagano Tom Nesbitt, uno scienziato, la Dottoressa Hunter e il vecchio e saggio Dottor Elson.
Grande impiego di effetti speciali, ben fatti per l’epoca, creati da Ray Harryhausen, collaboratore di Willis O’Brien il creatore di King Kong, in seguito divenuto molto importante per il settore. Qui va apprezzato il preciso ed efficace lavoro di  “Stop Motion”.Un mostro, cinematografico, del genere non può esimersi dall’avere una serie di curiosità e controversie. Tra queste figura il fatto che il film sia stato pubblicizzato come ispirato da Ray Bradbury.
Lo scrittore in effetti scrisse una storia con un mostro preistorico che distruggeva un Faro intitolata proprio “The Beast from 20,000 Fathoms”. I produttori del film Dietz e Chester che nel frattempo avevano in mano la sceneggiatura del film “Monster from Beneath the Sea” che comprendeva una scena simile al racconto comprarono i diritti dello scritto, cambiando poi il titolo del film in quello che conosciamo. Bradbury dal canto suo modificò in seguito il titolo del racconto in “TheThe Beast from 20,000 Fathoms Fog Horn”
Altra particolarità riguarda le musiche che vennero scritte da Michel Michelet e poi sostituite dalla Warner Bros, che comprò i diritti del film, con quelle di David Buttolph che pur essendo a sua volta un sostituto della prima scelta della Warner, Max Steiner, compose un commento sonoro più che degno.

Anche nel cast troviamo alcune curiosità: un giovane Lee Van Cleef e un altrettanto giovane James Best. Se per il primo non dobbiamo perderci in spiegazioni, per il secondo invece rimandiamo al telefilm “Duke Of Hazzard” nel quale Best interpretava il goffo e cattivo Rosco P. Coltrane.
P
aula Raymond è la bella scienziata Hunter. Attrice della MGM ha recitato con Cary Grant e Dick Powell, una carriera che sembrava in ascesa ma che è poi andata a finire in b-movie horror e show televisivi, oltre a un curioso licenziamento da una soap opera nel 1977 per essersi rotta l’anca inciampando in un filo del telefono.
Cecil Kellaway è l’anziano ed esperto professor Elson. Attore sudafricano è stato per anni attore e regista nel cinema australiano prima di cercare fortuna abbastanza inutilmente ad Hollywood e tornare infine in Australia.

 

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The Beast from 20,000 FathomsScheda Tecnica
Titolo Originale: The Beast of 20,000 Fathoms
Titoli Alternativi: Il Risveglio del Dinosauro (Italia), Le monstre des temps perdus, Het Monster uit verloren tijden    (Belgio, Francia),  Panik in New York, Dinosaurier in New York  (Austria, Germania),  20.000 levgai ypo tin thalassan, To teras apo to yperperan (Grecia), Bestia z glebokosci 20.000 sazni  (Polonia), Devler âlemi     Turkey (Turchia), El monstruo de tiempos remotos (Spagna), El monstruo del mar  (Messico),   Het monster uit verloren tijden, (Olanda)Kæmpeøglen i New York (Danimarca), Monster from Beneath the Sea  (USA (working title), O Monstro do Mar  (brasile), Skräcködlan (Svezia), Syvyyksien hirviö  (Finalndia)
Anno: 1953
Nazione: Usa
Regia: Eugene Louriè
Cast: Paul Hubschmidt, Paula Raymond, Cecil Kellaway, Kenneth Tobey, Donald Wood, Lee Van Cleef, James Best
Durata: 80′

 

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