Una vacanza del
cactus
Metti er pecorino! Metti er pecorino! Metti er pecorino! Pare che l’hai pagato te!
So cosa state pensando, cioè al fatto che il cactus del titolo sia un banale doppio senso. E invece, no, un po’ come per “W La Foca” non è un facile doppio senso, ma il cactus c’è, ed è quello che Bombolo, nel ruolo di Augusto, che deve e vuole portare sulla tomba di suo zio in quel di Rodi.
Quindi si può dire che questo film, sia un film del cactus. In tutto e per tutto. Dopo la “Settimana Bianca” e la “Settimana al mare”, Mariano Laurenti propone un terzo capitolo vacanziero, utilizzando gli stessi protagonisti (Cannavale, Bombolo, Annamaria Rizzoli) e mischiando le carte. Pochissimo a dire il vero.
Il canovaccio quindi è sempre il medesimo. Il bianco e l’Augusto (Cannavale, Bombolo) e la bella che mostra le tette per di più nella classicissima doccia, siamo già nel 1981, Annamaria Rizzoli.
Tutto lì insomma per un film che per molti è il migliore della trilogia vacanziera di Laurenti, ma che per me è forse addirittura il peggiore viste le idee scontate e le gag che non funzionano.
La storia è incentrata sul viaggio premio in Grecia che il Commendatore Zerboni (Cannavale) della Ditta Zerboni & Basta offre ai suoi dipendenti. Augusto (Bombolo), rag. Pistilli (Crocitti), Fedora, moglie di Zerboni (Graziella Polesinanti) e Angela (Annamaria Rizzoli). Inutile da dire, ma durante il viaggio si verificano i classici problemi e fraintendimenti, con Zerboni che ci prova con Angela, con Fedora miope all’eccesso che finisce a letto con Augusto e naturalmente la bionda Angela desiderio, non solo del suo capo, ma di chiunque incontri sulla sua strada.
Il film è tutto qua, tocca i punti più alti con le tette di Annamaria Rizzoli e con la scena della carbonara di Bombolo.
Quindi si può dire che questo film, sia un film del cactus. In tutto e per tutto. Dopo la “Settimana Bianca” e la “Settimana al mare”, Mariano Laurenti propone un terzo capitolo vacanziero, utilizzando gli stessi protagonisti (Cannavale, Bombolo, Annamaria Rizzoli) e mischiando le carte. Pochissimo a dire il vero.
Il canovaccio quindi è sempre il medesimo. Il bianco e l’Augusto (Cannavale, Bombolo) e la bella che mostra le tette per di più nella classicissima doccia, siamo già nel 1981, Annamaria Rizzoli.
Tutto lì insomma per un film che per molti è il migliore della trilogia vacanziera di Laurenti, ma che per me è forse addirittura il peggiore viste le idee scontate e le gag che non funzionano.
La storia è incentrata sul viaggio premio in Grecia che il Commendatore Zerboni (Cannavale) della Ditta Zerboni & Basta offre ai suoi dipendenti. Augusto (Bombolo), rag. Pistilli (Crocitti), Fedora, moglie di Zerboni (Graziella Polesinanti) e Angela (Annamaria Rizzoli). Inutile da dire, ma durante il viaggio si verificano i classici problemi e fraintendimenti, con Zerboni che ci prova con Angela, con Fedora miope all’eccesso che finisce a letto con Augusto e naturalmente la bionda Angela desiderio, non solo del suo capo, ma di chiunque incontri sulla sua strada.
Il film è tutto qua, tocca i punti più alti con le tette di Annamaria Rizzoli e con la scena della carbonara di Bombolo.
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