Robot Monster
Moon monsters launch attack against earth!
Alla fine qualcuno è riuscito ad eliminare la razza umana. E fin qui tutto torna, visti gli innumerevoli tentativi. Il problema è che ci siamo fatti uccidere dai più assurdi e peggio equipaggiati esseri, facenti parte di un film del 1953 entrato nella storia dei “b movies” e considerato uno dei peggiori film di tutti i tempi (dietro al grande “Plan 9” di Ed Wood). Un cult.
“Robot Monster” è un’opera leggendaria che vale la pena conoscere e soprattutto vedere proprio per la sua più totale forma artigianale e noia colossale che non risparmia niente e nessuno.
Già a partire dalla trama, totalmente piatta, che s’ispira al film “Invaders From Mars” uscito qualche mese prima per la “20th Fox”. Per non parlare della location, il Bronson Canyon in California, unico set usato per questo film girato completamente all’aperto.
Ma il meglio lo si raggiunge alla voce alieni, sui costumi, per la precisione e sulla storia che li, meglio lo, circonda. Perchè di fatto il costume dell’alieno è sempre uno, condiviso da due attori che interpretano gli invasori.
Uno dei due interpreti è pure il proprietario del costume dell’alieno, un po’ particolare certo, visto che è composto da un travestimento da gorilla con un casco da astronauta, bizzarro ma in grado di sopperire alla mancanza di qualcosa di più credibile.
A livello registico possiamo dire che “Robot Monster” può vantare immagini altamente suggestive. Si fa per dire.
Scene apocalittiche in cui due lucertoloni (di gomma) lottano accanitamente o brevi scene di movimenti degli stessi realizzate in “stop motion”. In realtà trattasi di scampoli presi da altri film quali “One Million B.C.” del 1949, e “The Lost Continent” del 1951.
“Robot Monster” è esattamente questo. Una bella miscellanea di cose e di idee campate decisamente a caso, con una recitazione modesta e una regia sommaria. Un’opera che oltre ad essere divenuta da “enciclopedia” ha generato una serie infinita di leggende.
A differenza di quanto si possa immaginare “Robot Monster”, presentato in 3D, fu un successo enorme al botteghino, per poi essere svalutato e criticato negli anni. Il regista Phil Tucker allora venticinquenne tentò il suicidio. Per molti la cosa fu dovuta alle critiche alla sua opera, ma più probabilmente come citano altre fonti, fu una miscela di depressioni e problemi con la produzione che non voleva pagarlo.
A conti fatti “Robot Monster” fa passare “Plan 9 From Outer Space” che lo precede in diverse e condivise classifiche di bruttezza come un gran film, con una trama memorabile. Pensate un po’.
Se Ed Wood immaginava una sorta di “ultimatum” degli alieni, Tucker va oltre già vedendo la distruzione del genere umano e il quasi dominio degli invasori.
Ro-Man (l’alieno col costume da gorilla) è un cattivissimo extra terrestre che ha sterminato tutta la razza umana, eccetto otto persone che sono state in grado di elaborare un sistema immunitario al letale raggio assassino dell’alieno. In ogni caso, il Grande Capo degli alieni-gorilla comanda che il lavoro venga ultimato. Ma Ro-Man attratto da una terrestre si rifiuta, costringendo il Gran Capo a terminare il lavoro. In realtà la storia pare essere un sogno di un bambino che alla fine si sveglia.
L’ultima curiosità è che le musiche sono composte da Elmer Bernstein, proprio lui il grande compositore.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Robot Monster
Titoli Alternativi:Monster from Mars, Monsters from the Moon
Anno: 1953
Nazione: USA
Durata: 66′
Regia: Phil Tucker
Cast: George Nader, Claudia Barret, Selena Royle, John Milong, Gregory Moffett, Pamela Paulson, George Barrows, John Brown
Casa di Produzione: Three Dimension Pictures
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