Torino criminale blood revenge

Torino criminale

blood revenge

 

Questo pensa veramente che potrei tagliare le dita a un bambino. E lo sai perché? Perché delinque per gusto!

Stavo girando senza una meta ben precisa su Prime e mi sono imbattuto in questo titolo. Promettente. Promettentissimo. Gustosissimo.
Purtroppo, è la seconda parte che per qualche ragione precede nella distribuzione la prima, Torino Criminale Parte 1.
Di logica dovrei aspettare l’uscita a breve del capitolo iniziale, come annuncia la pagina social ufficiale del progetto e poi scrivere di entrambi, ma alla fine mi sono detto “perché perdere tempo e non parlare subito di questo succulento film?”. E, infatti, eccomi.

Ci troviamo alle prese con un film amatoriale, nato quasi per caso, dice la cronaca, in una birreria e che coinvolge nella maggior parte dei casi la proverbiale “gente presa dalla strada”. Il neorealismo è un’altra cosa. Sia chiaro.
So che non vi interesserà affatto, ma ho notato tra gli attori una persona che ho avuto la sfortuna di conoscere anni fa in un progetto, per così dire, che è finito poi molto, ma molto male. Me lo ricordo bene, perché già all’epoca lo identificavo come una persona arrogante e in cattiva fede, che però mi è servita come esempio per la creazione di alcuni personaggi per monologhi e spettacoli teatrali.
il bello che il suo personaggio è così: arrogante e in cattiva fede. E la cosa mi fa molto ridere. Vorrei anche dirvi chi è, ma sapete? È così facile prendersi una querela oggi, che esco da questo impasse cambiando discorso e dicendovi che il cast si completa con qualche artista professionista ma non di richiamo.

Comunque, c’è da dire che per un film di questo tipo e con questi mezzi, arrivare in una piattaforma come Prime è sicuramente un ottimo risultato. Lo so, potreste obiettare dicendo che in realtà rappresenta un abbassamento del livello dell’offerta dello streaming, ma siate positivi, anche perché il regista e sceneggiatore Leonardo d’Augelli cerca di fare le cose per bene, sia dietro la videocamera sia davanti a un monitor scrivendo la storia. Ribadisco: cerca di fare le cose per bene. Perché è evidente che gli manchi l’esperienza, così come è evidente che guardi con passione alle storie noir e criminali partendo dalle ultime serie uscite e cercando di metterci un carico di umanità. Parla di persone, di ragazzi, che cercano di farsi una vita, ci mette la disoccupazione, il bullismo e ovviamente la malavita. Un tentativo di fare un noir/crime ispirandosi più a Gomorra e con un occhio a Mare Fuori, che un film di genere ispirato a Di Leo o Lenzi, per citarne alcuni.

D’Augelli piazza la sua videocamera e relativo cast, nella maggior parte dei casi, nella prima cintura ovest di Torino, tra Grugliasco, Rivoli e Collegno. Inframezzando la storia con immagini generiche della città di Torino e riprese dettagliate dei marchi degli sponsor che hanno finanziato il progetto (e su questo, non c’è nulla di male).

Va detto però che i luoghi delle riprese sono solo un dettaglio, perché il suo film sull’underworld torinese potrebbe essere benissimo ambientato in un qualsiasi posto del Sud Italia e piacerebbe sicuramente ai vecchi leghisti, quelli che ce l’avevano con i terroni. Perché tutta la malavita di cui parla è costituita da meridionali, con marcatissimi accenti a volte pure forzati. Per dì più, un quasi onnipresente commento sonoro pesca spesso dal repertorio neomelodico e quindi, sì, a Bossi piacerebbe questo film. E forse pure a Trump che ce l’ha con i messicani. Perché a un certo punto spunta una specie di clan del Messico che dona al tutto uno strano sapore di Narcos alla Bagna Cauda.

La malavita torinese che si dà battaglia nel capoluogo piemontese ci presenta un’infinità di personaggi che parlano in continuazione quando non si ammazzano (piccola nota: non sgorga mai il sangue alla faccia del blood del titolo). Dicevo che parlano spesso e i dialoghi puntano al sodo, senza preparare il terreno, sfociando in un qualcosa di artefatto e assurdo.
Registrati poi in presa diretta, per evidenti limiti tecnici, non sono sempre facilmente comprensibili e diventano impossibili da capire quando c’è la musica sotto. Sì, l’onnipresente musica. Già citata.

Torino criminale blood revenge è di una lunghezza esagerata e porta con sé una storia che ha troppe cose, troppe linee narrative parallele, non tutte chiarissime. E a un certo punto stanca. Parecchio.
Ha una trama che non saprei riassumere se non scrivendo un altro e lunghissimo post. Quindi copio e incollo la sinossi di Prime.
Le più potenti famiglie mafiose torinesi si incontrano faccia a faccia. Il commissario Tosco indaga sull’assassino della moglie.

La passione e l’intraprendenza sono sempre da ammirare, ma se mai d’Augelli leggesse questo articolo gli consiglierei prima di avere le idee chiare, semplici e pulite. Perché può essere maledettamente sottile il confine che separa Roma a mano armata da The Lady.

Scheda Tecnica
Titolo originale: Torino criminale blood revenge
Anno: 2023
Nazione: Italia
Regia: Lorenzo d’Augelli
Cast: Saverio Audia, Cristian Balestrieri, Gianni Cammareri, Tomasino Carlo, Lino Cartelli Natale, Pier Casazza, Francesco Costanza
Durata: 90’
Casa di produzione: LDV Cinema

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