The Wasp Woman
A beautiful woman by day – a lusting queen wasp by night
Le vendono come tesi moderne. Imprenditoria responsabile, investimenti in ricerca per uscire dalla crisi. Roba vecchia. Addirittura di fine anni cinquanta, come ci mostra questo lampante esempio del 1960 per la regia di Roger Corman.
Magari le cose andassero così, magari i manager avessero voglia di mettersi in primissimo piano, vivremmo in un mondo migliore. In ogni caso. L’eroina di questa nostra storia è Janice Starlin, amministratore delegato della “Janice Starlin Enterprises” un’azienda di cosmetici entrata in crisi perché ormai percepita come antiquata.
Diagrammi e riunioni servono a poco, serve di più l’illuminante scoperta di uno scienziato/apicoltore (?) di nome Eric Zinthrop in grado di estrarre direttamente dalla Pappa Reale particolari enzimi che ringiovaniscono.
La sperimentazione sugli animali funziona e Janice si offre volontaria per un test sul genere umano. Funziona benissimo. Ringiovanisce, ma nel tentativo di velocizzare gli effetti si inietta una extra dose del siero di Zinthrop, proprio poco dopo che il professore lotti (comicamente) con un gatto scoprendo che la sua sostanza rende iper-aggressivi.
Finito sotto un’auto e poi in coma, lo scienziato non riesce ad avvertire Janice delle controindicazioni e nel frattempo la donna non solo diventa aggressiva e isterica (sai che novità per una manager!) ma si trasforma in una vespa assassina di dimensioni umane e dalle attitudini vampiresche. Sì vampiresche, perché è senza pungiglione e morde sul collo le proprie vittime. Non ha vita lunga comunque, giusto due o tre vittime e la fatale colluttazione finale.
“The Wasp Woman” è per certi versi la versione femminile del capolavoro sci-fi “The Fly” film del 1958 con Vincent Price, rifatto poi in versione horror negli anni ottanta da Cronenberg.
Questo invece è un b-movie epocale, veramente divertente ma incredibilmente corto che mostra l’arguta arte di arrangiarsi del grande Re dei B Movies.
Terminato nel 1959 con un budget di circa cinquantamila dollari è uscito nel 1960 per poi finire qualche anno più tardi ancora, in televisione in versione però allungata di qualche scena dal co-regista Jack Hill.
Meravigliosa la colonna sonora, fatta di fanfare, strumenti a fiato e piatti, in grado di creare la suspance e la paura giusta.
Ad un orecchio allenato ai film di Corman, non sfugge che queste musiche sono presenti in un altro film: “The Little Shop Of Horrors”.
La saga di effetti speciali rudimentali e di scene gustose è piuttosto lunga. Corman è Corman e quindi la fantasia e l’immaginazione sono in ogni dove. Zinthrop che lotta contro un gatto è qualcosa di magnifico, che vale da solo la visione di tutto il film. Ottima anche la realizzazione della “Wasp Woman” abbigliata di maschera e costumino nero, ripresa quasi sempre in penombra e solo in volto.
Non è divertente, né magnifica invece la vita dell’attrice Susan Cabot (Janice), qui nel suo ultimo film. Una carriera complessa e un po’ capricciosa tra contratti siglati e rescissi e una vita personale che ha visto diversi matrimoni naufragati, una storia d’amore Re Hussein di Giordania terminata quando il reale ha scoperto che Susan era di religione ebraica.
Nel 1986 il suo unico figlio sofferente di disturbi psichici l’ha assassinata. Secondo Wikipedia il figlio di Susan ora vive nei pressi di Washington, ha un blog “Life in Exhile” ed è presente su Facebook sotto il nome di James Scott Thomas.
Infine Stephan Elliot il regista di “Priscilla The Queen Of The Desert” ha realizzato “Black Oasis” un biopic sulla vita della Cabot.
Titolo Originale: The Wasp Woman
Titoli Alternativi: Die Wespenfrau (Germania), Insect Woman, The Bee Girl (Indefinito) La donna vespa (Italia) La mujer avispa (Spagna), La mujer insecto (Venezuela)
Regia: Roger Corman
Anno: 1959
Nazione: USA
Cast: Susan Cabot, Anthony Eisley, Barboura Morris, William Roerick, Michael Mark, Bruno VeSota
Durata: 73′
Casa Di Produzione: Film Group Feature
Magnifico blog! Se ti interessa lo scambio link fammi sapere! un abbraccione
in linea di massima si…dipende da che cosa tratta il tuo blog! 🙂
grazie per i complimenti!