Glen Or Glenda

Glen Or Glenda

 

Beware…beware! Beware of the big green dragon that sits on your doorstep. He eats little boys…puppy dog tails, and big, fat snails. Beware, take care….beware!
Ora capiamo da dove David Lynch ha preso spunto per i suoi film onirici e introspettivi. Ora capiamo alcuni personaggi di Stanley Kubrick, ma mai avremmo pensato che due maestri del cinema dovessero tanto al leggendario Ed Wood e al suo “Glen Or Glenda”.
I fan dei due registi saranno offesi a morte. Tranquilli si scherza. Anche se in effetti questo film del 1953 è introspettivo, onirico, indecifrabile e strano. Il punto è, che è così stralunato per una serie di circostanze “alla Ed Wood” che l’hanno reso tale.
“Glen Or Glenda” ormai di pubblico dominio è visibile in streaming a fondo post o scaricabile dall’internet archive e si consiglia vivamente una triplice visione per iniziare a capirne qualcosa. E comunque non basterà.
La genesi di questo film di Ed Wood è ampiamente trattata nel famoso film di Tim Burton sul regista e parte da un fatto di cronaca.
Nel 1952 George William Jorgensen, Jr, diventò tra le prime al mondo, Christine Jorgensen, e il New York Daily news colse la palla al balzo per pubblicare la sua storia in prima pagina. “Ex-GI becomes blond beauty”. Questo fatto di cronaca attirò le attenzioni del produttore George Weiss che iniziò a pensare a un film sull’argomento. Ed Wood venuto a conoscenza del progetto riuscì a convincere il produttore di essere la persona più indicata nonostante la poca fama, a dirigere un’opera del genere, vista la propria attitudine al travestitismo.
 Solo che una volta ottenuto il lavoro, il buon Wood, spostò il focus della storia dal cambio di sesso al travestitismo. Come se non bastasse, la morale di “Glen Or Glenda” è la tolleranza, fatto giusto, ma sicuramente forte per quei tempi.
Ed eccoci con il film che scorre davanti ai nostri occhi. Una serie di scelte stilistiche si ammassano a casaccio e per dirla in termini buoni pare un “cut-up”. Diciamo pure che lo è.
Un ritrovato Bela Lugosi, ormai tossico e fuori dalle scene da parecchio, introduce in una sorta di laboratorio horror o da scienziato pazzo il tema del film, lanciandolo poi con un “and the life began”. Segue esplosione. Grande Lugosi, ottimo, se non fosse che in realtà non racconta nulla di utile e che soprattutto i narratori sono altri due il Dottor Alton e l’ispettore Warren.

Il suicidio di Patrick/Patricia induce il poliziotto a chiedere parere al Dottor Alton, il quale gli narra la storia di Glen/Glenda.
Glen, Ed Wood stesso accreditato però come Daniel Davis, ama i vestiti da donna e ama travestirsi. Cosa piuttosto autobiografica. È tormentato perché non sa se dire o no alla sua fidanzata Barbara, Dolores Fuller vera fidanzata di Wood all’epoca, di queste sue manie.
Il diavolo gli appare in sogno e lo tormenta. La gente lo tormenta nei peggiori incubi. Bela Lugosi torna a parlare, senza ragione apparente, con una mandria di bufali in sovrimpressione e esclama più volte “Pull the string! Pull the string! A mistake is made. A story must be told!” e soprattutto la bellissima frase “Beware…beware! Beware of the big green dragon that sits on your doorstep. He eats little boys…puppy dog tails, and big, fat snails. Beware, take care….beware!”.
E ancora una scena bondage tendente al lesbo con donne sexy frustate su un divano in una stanza nera. Tutto ciò spinge Glen/Glenda a fare outing nei confronti di una fidanzata iper progressista che accetta il tutto di buon grado
. Fine della prima parte.
Prima parte, abbiamo detto, perché c’è anche una seconda. Qui si parla di Alan, ex soldato decorato ed ermafrodito, che dopo la Seconda Guerra Mondiale si rende conto di essere un errore della natura e si sottopone a un’operazione di cambio sesso.
E’ piuttosto chiaro che questa ultima storia è appiccicata alla prima. In effetti, una volta finito, la produzione giudicò “Glen Or Glenda” troppo corto e aggiunse scene e spezzoni vari tra i quali la scena del bondage. Bela Lugosi come i migliori narratori chiude il film. Anche se continua a non narrare nulla. 1woodfuller
Il film chiaramente non piacque al produttore, ma uscì lo stesso perché era già stato venduto prima della realizzazione.
Dolores Fuller passò alla cronaca per essere l’unica “vittima” della pellicola, essendo all’oscuro della trama e delle manie del fidanzato, scoperte entrambi guardando il film a lavoro ultimato. Mollò il fidanzato dicendo che non era mai stata così umiliata.
Battute a parte e assoluta incapacità del buon Wood, “Glen Or Glenda” è un film sicuramente all’avanguardia per il suo periodo e sebbene abbia un modo e uno stile tutto  suo, Wood analizza temi importanti della psiche e delle manie umane, criticando anche la società.
Il resto è un classico “woodiano”, bloopers in quantità, frame mancanti e scenografie minimali e riutilizzate. È stupendo.
Per vederlo? Si trovano in giro versioni differenti. On line l’originale, mentre la versione del DVD si fa apprezzare per la Fuller un po’ nervosa nella scena finale e per un gustoso Wood che travestito urla in scena: “CUT!”.
 
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Scheda Tecnica

64-glenorglenda1Titolo Originale: Glen Or Glenda
Titoli Alternativi: Louis ou Louise (Belgio e Francia), Yo cambié mi sexo (Argentina e Spagna), Glen o Glenda (Venezuela), Glen or Glenda: Confessions of Ed Wood (indefinito), Glen or Glenda? (USA)Glen ou Glenda (Portogallo) Glen ou Glenda? (Brasile), Glen tai Glenda (Finlandia), He Or She, I Changed My Sex, The Transvestite (indefinito) I Led 2 Lives (Gran Bretagna)
Anno: 1953
Nazione: USA
Regia: Ed Wood Jr
Durata: 65′
Cast: Bela Lugosi, Lyle Talbot, Timothy Farrell, Dolores Fuller, Ed Wood
Casa di Produzione: Screen Classics Inc.

 

 

 
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One comment to Glen Or Glenda

  • utente anonimo  says:

    veramente un grande film…degno del suo regista e meraviglioso lugosi

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