Ilsa, Harem Keeper
of the Oil Sheiks
Ilsa’s back! …More fierce than ever! With brutal fury she enslaved an empire and shocked the world!
Dopo l’immenso successo di “Ilsa She Wolf Of SS” la cattivissima bionda tettona di certo non poteva morire. E allora in qualche modo fugge dal lager nazista di cui era a capo e si rifugia in un paese del medio oriente.
Il leader di questa nazione è l’oligarca El Sharif, potente uomo d’affari, il cui unico interesse è quello di gestire un grande harem. Per fortuna che siamo nel 1976, in tempi non sospetti, perchè altrimenti El Sharif poteva passare per una parodia di un famoso politico italiano. Ma questo è un altro discorso.
L’incontro tra una perversa carceriera e un perverso maniaco sessuale genera una serie di situazioni che sono al centro di questo secondo capitolo della saga di Ilsa.
Don Edmonds non cambia molto lo schema, esce dal nazisploitation ed entra nel women in prison, ma il concetto naturalmente non cambia, perchè alla fine è sempre di quello che si tratta: prigionia, torture, morbosità e sesso.
Senza l’effetto sopresa e con situazioni smussate “Ilsa, Harem Keeper of the Oil Sheiks” perde di mordente e perde di tanto il confronto con il precedente film. Ragazze umiliate, spogliate e torturate non mancano, così come non mancano alcune punte splatter che purtroppo non sono molto credibili.
Edmonds sembra voler puntare più che altro sulla morbosità e infatti ci mostra una serie di scene di puro sfruttamento e di umiliazione. Ha la fortuna di poter disporre di un cast decisamente di qualità, che alza il livello estetico e l’interesse, perchè oltre a Dyanne Thorne troviamo Uschi Digard, Haji e Colleen Brennan, appena uscite da “Supervixens” e Marylin Joi.
Il lussurioso e ricchissimo El Sharif aggiunge al suo vasto harem tre bellissime donne, rapite e portate nel deserto. Una ricca ereditiera (Colleen Brennan), una campionessa di equitazione e una notissima star europea del cinema (Ushi Digard).
Il tempo nel palazzo di El Sharif passa tra torture, minacce e approfonditi corsi di formazione per insegnare a soddisfare come si deve lo sceicco. Ilsa gestisce il tutto, organizzando prove lesbo, prove varie, qualche operazione chirurgica, senza dimenticare alcune schiave imprigionate nelle segrete e rese obese da una costante fornitura di cibo. Sì, c’è qualche problema, perchè una ballerina (Haji) è in realtà una spia. Ma a parte questo ci si diverte parecchio.
Forti come sempre del concetto di “esportare la democrazia” gli Stati Uniti inviano laggiù un uomo d’affari e il suo braccio destro i quali in realtà sono agenti in missione per detronizzare lo sceicco.
Giovane, bello e deciso, Adam Scott (Max Thayer) ci mette ben poco a far cadere tra le sue braccia la procace Ilsa. Beccati da El Sharif, la prima subisce il petting di un barbone e il secondo viene imprigionato. E qui, Ilsa cambia idea sul suo datore di lavoro e anche lei agisce per detronizzarlo.
Il nipote di El Sharif, Sarim, sempre tenuto segregato sale al potere ma Ilsa in un impeto di furore e cattiveria riesce a inimicarsi l’agente e il nuovo sceicco. Finisce nelle buie segrete.
Dyanne Thorne non cambia una virgola del suo personaggio, sempre rigidissimo e cattivissimo ma resta molto più vestita di quanto facesse nel campo nazi. Ci pensano comunque tutte le altre a mostrare ampi pezzi di pelle e visto che ci sono le già citate, Haji, Colleen Brannan, Ushi Digard e Marylin Joi l’occhio ha la sua parte.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Ilsa, Harem Keeper of the Oil SheiksTitoli Alternativi: Ilsa La Belva Del Deserto (Italia), Elza – strazniczka haremu (Polonia), Ilsa – Haremswächterin des Ölscheichs (Germania), Ilsa, Keeper of the Oil Sheik’s Harem (undefined), Ilsa, gardienne du harem (Francia), I Thilyki taxiarhia tis kolaseos (Grecia)
Regia: Don Edmonds
Nazione: USA
Anno: 1976
Durata 93′
Cast: Dyanne Thorne, Max Thayer, Jerry Delony, Uschi Digard, Colleen Brennan, HajiCasa di Produzione: Mount Everest Enterprise Ltd
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