Reefer Madness
Women Cry For It Men Die For It
“The motion picture you are about to witness may startle you. It would not have been possible otherwise, to sufficiently emphasize the frightful toll of the new drug menace which is destroying the youth of America (…). Marihuana is that drug”
Non c’è bisogno di traduzione per capire che negli anni trenta negli States si fumava della gran buona roba.
Questo è nientemeno che l’intro di “Reefer Madness” rediting di “Tell Your Children” film americano del 1936 che descrive la Marijuana come “nemico pubblico numero 1”.
In quegli anni negli States c’era una possente campagna anti-marijuana con notizie inventate, che sconfinò nel razzismo visto che veniva fumata soprattutto dai jazzisti di New Orleans. Una propaganda imponente che non poteva di certo non usare il cinema con film che mettevano in guardia la popolazione sugli effetti devastanti di questa nuova droga.
Diverse sono le pellicole che trattano questo argomento e citiamo come esempio “Marihuana” sempre di Dwain Esper, “Assassin Of Youth” e soprattutto “Tell Your Children” meglio conosciuto come “Reefer Madness”. Icona di tutti i film anti marijuana.
Non c’è bisogno di traduzione per capire che negli anni trenta negli States si fumava della gran buona roba.
Questo è nientemeno che l’intro di “Reefer Madness” rediting di “Tell Your Children” film americano del 1936 che descrive la Marijuana come “nemico pubblico numero 1”.
In quegli anni negli States c’era una possente campagna anti-marijuana con notizie inventate, che sconfinò nel razzismo visto che veniva fumata soprattutto dai jazzisti di New Orleans. Una propaganda imponente che non poteva di certo non usare il cinema con film che mettevano in guardia la popolazione sugli effetti devastanti di questa nuova droga.
Diverse sono le pellicole che trattano questo argomento e citiamo come esempio “Marihuana” sempre di Dwain Esper, “Assassin Of Youth” e soprattutto “Tell Your Children” meglio conosciuto come “Reefer Madness”. Icona di tutti i film anti marijuana.
Nel 1936 un gruppo ecclesiastico finanzia un’opera educativa anti marijuana, ingaggiando come regista il francese Louis Joseph Gasnier famoso per aver diretto numerosi lavori nei primi anni del cinema.
“Tell Your Children” è il titolo ufficiale, ma qualche tempo dopo Dwain Esper, folle regista girovago a caccia di scandalose pellicole compra i diritti, lo riedita, lasciando le scene più forti e cambia il titolo in “Reefer Madness”. E lo mostra nelle sue performance delle quali parliamo nella monografia.
Col tempo la pellicola finisce nell’oblio, fino a quando negli anni settanta Keith Stroup, fondatore della NORML, un’associazione, fondata anche con i soldi della Playboy Foundation, che si batte per la depenalizzazione della marijuana non ne trova una copia nella biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. La più grande biblioteca del mondo!.
Stroup acquista una copia del lavoro e inizia a divulgarlo prevalentemente nei campus americani. “Reefer Madness” diventa un cult per tutti i fumatori di marijuana, grazie alla sua potenza comica del tutto involontaria.
A questo va aggiunto che Karl Rove, noto politico americano, fece divulgare film non-politici nei circoli repubblicani dei college con lo scopo di raccogliere fondi e tra questi c’era anche “Reefer Madness”.
Ed ecco come nasce un cult. Talmente cult che nel 1998 è diventato un musical presentato a Los Angeles e nel 2001 è sbarcato a New York.
Talmente cult che la “20th Century Fox” in collaborazione con la “Legend Film” nel 2004 ha comprato i diritti e creato una versione a colori accrescendo nella scelta cromatica, l’aspetto comico. Il DVD include anche un trailer non originale del film, due commenti audio e un altro corto sull’argomento.
“Tell Your Children” è il titolo ufficiale, ma qualche tempo dopo Dwain Esper, folle regista girovago a caccia di scandalose pellicole compra i diritti, lo riedita, lasciando le scene più forti e cambia il titolo in “Reefer Madness”. E lo mostra nelle sue performance delle quali parliamo nella monografia.
Col tempo la pellicola finisce nell’oblio, fino a quando negli anni settanta Keith Stroup, fondatore della NORML, un’associazione, fondata anche con i soldi della Playboy Foundation, che si batte per la depenalizzazione della marijuana non ne trova una copia nella biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. La più grande biblioteca del mondo!.
Stroup acquista una copia del lavoro e inizia a divulgarlo prevalentemente nei campus americani. “Reefer Madness” diventa un cult per tutti i fumatori di marijuana, grazie alla sua potenza comica del tutto involontaria.
A questo va aggiunto che Karl Rove, noto politico americano, fece divulgare film non-politici nei circoli repubblicani dei college con lo scopo di raccogliere fondi e tra questi c’era anche “Reefer Madness”.
Ed ecco come nasce un cult. Talmente cult che nel 1998 è diventato un musical presentato a Los Angeles e nel 2001 è sbarcato a New York.
Talmente cult che la “20th Century Fox” in collaborazione con la “Legend Film” nel 2004 ha comprato i diritti e creato una versione a colori accrescendo nella scelta cromatica, l’aspetto comico. Il DVD include anche un trailer non originale del film, due commenti audio e un altro corto sull’argomento.
Questa storia fumosa è piena di fatti e di “drammatici” momenti. Bill Harper è un ottimo studente, ottimo giocatore di tennis, ragazzo perbene ed educato che in compagnia dei biechi spacciatori Mae e Jack, di Blanche, Ralph e Jimmy tutti studenti e di Mary sua fidanzata, combina un gran casino.
Bill finisce in una festa a casa di Mae e Jack e lì, un po’ forzato, fuma per la prima volta. Così si rovina la vita, inizia ad andare male a scuola e chiaramente non può più uscire da questo giro pieno di farabutti.
Le cose vanno ancor peggio quando durante un’altra festa fuma ancora e la sua ragazza, che prova per la prima volta una canna, viene infastidita da Ralph che cerca anche di violentarla. Proprio in quel momento Bill entra nella stanza e in visibile stato di allucinazione vede la sua fidanzata consenzientemente tra le braccia dell’altro. Si picchiano, arriva Jack che cerca di dividere i due ma accidentalmente parte un colpo parte che uccide Mary.
Un bel casino. E per una canna!. Bill viene incastrato dagli altri e si convince di aver sparato di proposito. Ralph impazzisce per l’uso di droga e vorrebbe vuotare il sacco. Mae e Jack, gli spacciatori cattivi, pensano che Ralph vada eliminato, lo invitano a casa e cercano di ucciderlo. Parte una colluttazione, Ralph uccide Jack, arriva la polizia ed arresta tutti.
La povera Blanche invece che ha fatto sesso con Bill e intrattenuto Ralph suonando il piano finisce al commissariato dove si pente e confessa tutto, ma strafatta e in preda ai rimorsi si suicida gettandosi dalla finestra della stazione della polizia.
Ralph viene internato per tutta la vita. Bill è completamente scagionato ma ci sarà sempre una macchia indelebile nella sua vita.
La povera Blanche invece che ha fatto sesso con Bill e intrattenuto Ralph suonando il piano finisce al commissariato dove si pente e confessa tutto, ma strafatta e in preda ai rimorsi si suicida gettandosi dalla finestra della stazione della polizia.
Ralph viene internato per tutta la vita. Bill è completamente scagionato ma ci sarà sempre una macchia indelebile nella sua vita.
Una pellicola piena di eventi tra dramma e melodramma, divertentissima ai nostri occhi e con immancabili scene cult, come quella dell’auto che investe un pedone o quella in cui Mary muore.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Tell Your Children
Titoli Alternativi: Reefer Madness, Dope Addict, Doped Youth, Love Madness, The Burning Question
Anno: 1936
Durata: 66′
Nazione: USA
Regia: Louis J.Gasnier – Dwain Esper
Cast: Dorothy Short, Kenneth Craig, Lillian Miles, Dave O’ Brian, Thelma White
Casa di Produzione: George A. Hirliman Productions
Titoli Alternativi: Reefer Madness, Dope Addict, Doped Youth, Love Madness, The Burning Question
Anno: 1936
Durata: 66′
Nazione: USA
Regia: Louis J.Gasnier – Dwain Esper
Cast: Dorothy Short, Kenneth Craig, Lillian Miles, Dave O’ Brian, Thelma White
Casa di Produzione: George A. Hirliman Productions
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