Terror! Il Castello
Delle Donne
Maledette
-Vieni avanti cara, puoi andare Hans! non devi dire a nessuno che sei venuta qui. Neanche a Maria. Voglio mostrarti qualcosa… attenta a quell’apparecchio! Vieni!
-E’ un paziente questo?
-Un paziente speciale. Se si sveglia non fare gesti bruschi!
La notizia è che c’è una grande novità nella nostra classifica dei film ispirati ai grandi classici. Tutti ne abbiamo una e per quanto ci riguarda, prepotentemente e a sorpresa in quella di Frankenstein entra questo film del 1974.
Il problema è che noi (e voi che leggete questo blog) abbiamo un’insana classifica cui teniamo particolarmente, cioè quella dei film peggiori della storia, che a volte si sovrappone alle altre creando un agglomerato tossico definibile come “film da non perdere”. Capolavori e immani cazzate. Tutti insieme appassionatamente.
“Terror! Il Castello delle Donne Maledette” fa parte naturalmente, (perché altrimenti non ne scriveremmo), delle immani cazzate, la cui prima e unica visione ci ha subito, immediatamente e fottutamente conquistati.
Trattasi non solo di uno dei peggiori adattamenti della storia di Mary Shelley, ma anche di una pellicola la cui paternità non è mai stata rivendicata. Chi è il regista? I titoli di testa citano un certo Robert H.Oliver, che potrebbe essere lo pseudonimo di Dick Randall, di un americano che aveva sposato la prima moglie di Sinatra, oppure di Ramiro Oliveros, Oscar Brazzi (fratello di Rossano), William Rose e Mario Mancini che già aveva dato alla luce il simile “Frankenstein 80”. Ma chissà, ogni fonte propende per uno o per l’altro e quel che è certo che chiunque sia stato l’ha combinata grossa.
La produzione sebbene low-budget, punta molto in alto ingaggiando Rossano Brazzi, Edmund Purdom, Gordon Mitchell, Micheal Dunn (che morì poco dopo le riprese) e caratteristi come Xiro Papas, Luciano Pigozzi e Salvatore Baccaro, accreditato come Boris Lugosi. In più, ciliegina sulla torta, si cerca di seguire le atmosfere dei film della Hammer.
Il tonfo di tutte queste cose, che potevano creare qualcosa di buono, è davvero enorme e forse oltre al regista anche gli attori se avessero potuto, avrebbero negato d’aver mai fatto un film del genere.
Quando il mostro, spina dorsale di ogni storia di Frankenstein è un uomo di Neanderthal di una tribù che vive indisturbata e invisibile nei pressi di un villaggio, è chiaro che siamo di fronte a una storia che definirla come improbabile è dire poco. E pensare che le prime immagini non sono male, perché c’è una bella introduzione tipica dei film dell’orrore, con la figlia del Conte Frankenstein (promosso da barone e interpretato da Rossano Brazzi) che va a fare visita al padre nel suo castello, in compagnia del futuro marito e di un’amica.
Il futuro marito è una figura quasi inutile, mentre l’amica è colei che è interessata agli esperimenti del Conte e soprattutto s’innamora di lui, ormai vedovo, intravedendo la possibilità di diventare sua moglie e di dargli pure un erede.
Intanto il nostro scienziato pazzo ha fatto rivivere il cadavere di quest’uomo di Neanderthal linciato in apertura dagli uomini del villaggio. Non tutto va per il meglio, come storia vuole, anche per colpa degli aiutanti di Frankenstein, una lunga serie di personaggi incapaci, sinistri e biechi.
Il maniaco nano Genz cacciato dal castello, pianifica la vendetta contro il Conte e si coalizza con un altro uomo primitivo (interpretato da Salvatore Baccaro), il maggiordomo pensa ai suoi affari e la moglie di questo ha un rapporto sadomaso con un altro della servitù. Completano il quadro Krista, la figlia di Frankenstein, che con l’amica Maria mostra tette e culi dando vita a una scena paro-lesbo facendo il bagno in una pozza sulfurea.
Ovviamente la popolazione locale s’incazza con il mostro (e lui a sua volta) portandoci a un finale che vorrebbe essere tragico ma che diventa comico.
La prestazione di questo cast di stelle è a dir poco sottotono e forse l’unico che da spessore al suo personaggio è Micheal Dunn nei panni del nano Genz.
Per il resto, le prosperose Christiane Rucker (Krista) e Simonetta Vitelli (Maria), alleviano questa tragica versione della storia di Mary Shelley la quale sicuramente, senza l’ausilio di fulmini, avrà ripreso vita e sarà andata in cerca dei colpevoli.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Terror! Il Castello Delle Donne Maledette
Titoli Alternativi: Monsters of Frankenstein, Terror, Terror Castle, The House of Freaks, The Monsters of Dr. Frankenstein (Alternativi), Frankensteinin hirviöt, Frankensteins monster (Finlandia), Le château de l’horreur (Francia), Frankenstein’s Castle (UK), O Frankenstein xanahtypa, Oi eromenes tou Frankenstein, Tromos stin villa ton parthenon (Grecia), Dr. Frankenstein’s Castle of Freaks, Frankenstein’s Castle of Freaks (USA), Die Leichenfabrik des Dr. Frankenstein, Leichen Factory (Germania)
Nazione: Italia
Regia: Robert H.Oliver (??????)
Cast: Rossano Brazzi, Micheal Dunn, Edmund Purdom, Gordon Mitchell, Loren Ewing, Simonetta Vitelli, Christiane Rucker, Luciano Pigozzi, Xiro Papas, Salvatore Baccaro
Durata: 89’
Casa di Produzione: Classic Films International
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