Rapporto Fuller,
Base Stoccolma
Vuoi che gli mandi il tuo cadavere come avvertimento? Ok, ci metto un secondo a premere il grilletto!
Pochissimi cugini di James Bond sono degni di andare a Londra a concludere missioni pericolose. Tra questi c’è Dick Worth, che meriterebbe tutti gli onori istituzionali del caso. A dire il vero Dick non sarebbe un agente segreto, ma un pilota di auto da corsa che collabora con la CIA. Non è inglese, non è una spia ma poco importa, perché è sicuramente l’eroe di uno dei migliori Eurospy.
Terence Hathaway ovvero Sergio Grieco, un grande esperto del genere, dirige nel 1968 quello che per molti è il suo migliore lavoro. Con il fidato Ken Clark e la bella Beba Loncar è alle prese con un film che miscela benissimo l’azione con una vena umoristica niente male.
Certo, ci sono incongruenze, una recitazione non esaltante e soprattutto un finale assurdo ma alla fine questi difetti non sminuiscono il risultato.
Co-produzione italo-francese girata però a Stoccolma, Zurigo e a Londra è la classica spy story iper incasinata, dove tutti tradiscono tutti e dove a volte ci si perde nei meandri dei tanti sotterfugi.
Una certa maniera nei rapporti e l’eleganza quasi da manuale dei protagonisti rende questo film piacevole anche dal punto di vista estetico, anche grazie a una bella musica tra Jazz e pop composta da Armando Trovajoli. E poi va detto “Rapporto Fuller, Base Stoccolma”, è pure rassicurante dal punto di vista politico, perché Sovietici e americani prendono il tè su una terrazza e alla fine se ne vanno via a braccetto.
Una sceneggiatura dunque, scritta da quattro esperti autori, che sfugge anche alla classica struttura della lotta dei due blocchi lasciando il casus belli ai noti servizi deviati di varie nazioni (per una volta non quelli italiani!).
Una spy story low-cost (rispetto a quelle di Bond) che inizia con l’arrivo a Stoccolma di Svetlana un’esule dell’URSS, annunciata tra l’altro da un sacco di giornali italiani e francesi che per qualche ragione occupano le edicole svedesi.
Da qui iniziano i casini. Muoiono spie, Svetlana viene rapita, rilasciata e rapita ancora con il nostro Dick Worth che per qualche ragione finisce in mezzo alla storia, risolve la situazione e ha successo con la bella Svety (come la chiama lui).
Peccato che alla fine si scivoli un po’ troppo nell’impossibile, ma la missione è compiuta e mascellone Dick Worth può andarsene via molto contento.
L’aitante Ken Clark che dopo un po’ di film a Hollywood arriva in Italia dove si da (ovviamente) al Peplum, al western e soprattutto all’Eurospy, interpreta col piglio giusto e grazie al fisico il personaggio dell’eroe. Non è una grande interpretazione ma svolge il suo compito tanto quanto Beba Loncar (Svety), che dalla Yugoslavia finisce a Hollywood e poi nel cinema europeo con importanti produzioni e in seguito nel cinema di genere nostrano. Chiude la lista dei personaggi principali, un irriconoscibile Lincoln Tate che dal polveroso mondo del West diventa uno stilosissimo agente CIA con tanto di Pipa.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Rapporto Fuller, Base Stoccolma
Titoli Alternativi: Fuller Report, Fuller Report, Base Stockholm (Internazionali),Dejemos pasar mañana (Spagna), Trahison à Stockholm (Francia), Fuller,Mystikos fakellos Fuller (Grecia),Fuga para a liberdade (Portogallo),Spy-killers (Svezia), Der Boß stirbt noch vor 12 (Germania)
Anno: 1968
Nazione: Italia/Francia
Regia: Sergio Grieco
Cast: Ken Clark, Beba Loncar, Lincoln Tate, Jess Hahn, Paolo Gozlino, Serge Marquand, Sarah Ross, Mirko Ellis
Durata: 91’
Casa di Produzione: Fida Cinematografica, Les Productions Jacques Roitfeld
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