The Colossus
of New York
Towering above the skyline, an indestructible creature whose eyes rain death and destruction!
Cervelli trapiantati, cervelli parlanti, cervelli che si scervellano per distruggere i nemici e/o il mondo. Una quantità infinita di opere sul tema, di storie su questo ancora misterioso e affascinante organo. Il mondo del cinema non poteva di certo perdere l’occasione proponendo il soggetto in una miriade di film a volte interessanti e a volte discutibili.
Nel pieno dello sci-fi agli anni cinquanta, si cimenta anche Eugène Lourié quello di “The Beast from 20,000 Fathoms”, che propone di base la storia di Frankenstein attualizzata e mischiata alla robotica. “The Colossus of New York” non s’ispira solo al romanzo della Shelley (dal quale copia personaggi e pure qualche momento) ma prende vagamente anche da diversi altri lavori tra i quali “Donovan’s Brain” di Curt Siodomak, fonte d’ispirazione per diversi altri film.
Chissà se Mary Shelley avrebbe apprezzato questa sorta di “esercizio di stile” con il riferimento alla sua creatura che oltre ad essere la cosa più interessante, sposta il baricentro della pellicola, dal classico canovaccio degli “sci-fi” dell’epoca (gli alieni cattivi) a un mix tra la fantascienza, l’horror e il thriller.
L’idea è senza dubbio interessante e in controtendenza con le pellicole da drive-in dello stesso periodo e la firma di Willis Goldbeck, esperto scrittore, regista e sceneggiatore, che scrive la storia, dovrebbe essere una garanzia. Eppure a parte queste cose “The Colossus of New York” è innanzitutto un film decisamente noioso. L’idea di base non funziona, forse perché visti i riferimenti, s’immagina presto, dove si vada a finire. Forse è colpa del “Colossus” poco Colosso ma solo un po’ più alto del solito e tremendamente brutto. Oppure è per colpa di una recitazione pessima, di una regia fin troppo banale, di una serie di scene “telefonate” e di una produzione votata al più assoluto risparmio.
Ed è decisamente uno spreco. Perché Lourié lavora con due scenografi, Grace Gregory e Sam Comer, premiatissimi e famosissimi che riescono con due cose (letteralmente) a disposizione a creare dei begli ambienti poi splendidamente sottolineati dalla colonna sonora (minimalista) di Nathan Van Cleave, altro apprezzato artista.
E c’è un cast composto da attori famosi all’epoca e che hanno continuato con buoni risultati la carriera: John Baragrey, Otto Kruger e Ross Martin. Ai quali si aggiunge la stella cometa Charles Herbert del quale abbiamo già parlato per “13 Ghosts” e Mala Powers. L’unica donna tra gli attori principali è nei primi anni cinquanta un’attrice in forte ascesa. Ma durante una serie di spettacoli per le truppe in Corea (durante l’omonima guerra) contrae una violenta malattia del sangue che la toglie dalla circolazione per parecchi mesi. Una ripresa lenta e un ritorno in piena forma solo dopo diversi anni che (ri)aprono a una carriera tra TV e cinema e diversi b movie.
Tutto ciò si traduce in una pellicola poco interessante e che racconta la storia di Jeremy Spensser, un apprezzato scienziato di fama mondiale. Suo zio Henry invece è un apprezzato chirurgo, che quando il nipote muore investito (molto rocambolescamente) da un’auto decide di tenere in vita il brillante cervello. Lo piazza per qualche ragione in un “enorme” Robot. L’operazione funziona e il risultato sembra ottimo. Jeremy rivive, studia ma a poco a poco tormentato dai ricordi e dalla sua condizione diventa un mostro implacabile. Probabilmente essendo dentro a un robot usufruisce di particolari poteri, come raggi laser e facoltà divinatorie e con questi uccide il fratello e compie una strage dentro il palazzo dell’Onu (nella scena più bella dell’intero film). Solo suo figlio Billy riesce a fargli cambiare idee. Da questo già non esaltante lavoro arriva pochi anni dopo per mano di Umberto Scarpelli “Il gigante di Metropolis” film perso tra la fantascienza e il peplum.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: The Colossus of New York
Titoli alternativi: Il colosso di New York (Italia), Le colosse de New York (Francia), O Monstro de New York, O Monstro de Nova York (Brasile), Monstret från New York, New Yorkin hirviö (Finlandia), O kolossos tis Neas Yorkis (Grecia), Het monster (Olanda), Kolossen i New York (Svezia), Der Koloss von New York (Germania)
Anno: 1958
Nazione: USA
Regia: Eugène Lourié
Cast: John Baragrey, Mala Powers, Charles Herbert, Otto Kruger, Ross Martin
Casa di produzione: Paramount Pictures
Durata: 70′
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