Si può essere più
bastardi
dell’ispettore Cliff?
-Ti voglio dare un buon consiglio…guarda che se hai in mente di fare fessa “Mama La Turca” scoprirai che sotto questa gonna ci sono due palle che le tue possono andarsi a nascondere! È chiaro?
-Chiarissimo papà
Lo chiamano più volte “bastardo”, il nostro ispettore Cliff, ma in realtà più che un “bastardo” è un gran ruffiano che cerca in ogni modo di acchiappare più pubblico possibile.
Aspetti commerciali notevoli ed evidentissimi che sminuiscono purtroppo le qualità di un bravo regista come Massimo Dallamano e le potenzialità di un cast molto interessante. Dallamano nel suo periodo londinese scrive a quattro mani una sceneggiatura che si rifà all’esperienza dell’Eurospy del Poliziottesco e del Thriller. Senza dimenticare la cronaca con una versione smussata e più truffaldina di una “Family” alla Manson.
Una co-produzione anglo-italiana che gira in Libano a Roma e naturalmente a Londra, senza farci mancare la quota tette rappresentata soprattutto da Stephanie Beacham.
Ivan Rassimov protagonista maschile e Cliff del titolo, ha l’aspetto e l’attitudine giusta per un personaggio sinistro e appunto “bastardo”. Dallamano non è un regista da quattro soldi e spesso si vede una buona mano che sottolinea i momenti più importanti coadiuvata da un commento sonoro molto pop.
Le vicende di Cliff però percorrono strade e soluzioni facili a volte paradossali che spostano un po’ questo film verso la commedia.
Dopo dei convincenti titoli di testa facciamo la conoscenza dell’ispettore Cliff Hoyst. Uno scaltro uomo di legge della narcotici che riesce a infiltrarsi nell’organizzazione di Morell, un trafficante di droga. Diventato suo uomo di fiducia parte per il Libano per cercare di ostacolare una banda rivale capeggiata da “Mama La Turca” e composta da hippie. Il piano riesce e Cliff inizia a lavorare ai fianchi per scatenare una guerra tra gang. Una faida tra Morell e “Mama La Turca” che ha il suo bel numero di morti e che coinvolge anche Joan l’amata di Cliff. Un tutti contro tutti, che termina con la vittoria dell’ispettore che tradisce chiunque e può godersi i soldi. Ma l’ultima scena cambia ancora le carte in tavola.
Cliff il poliziotto marcio innesca un caos che poteva essere molto più tagliente, ma si limita alla solita girandola di morti poco convincenti e di situazioni surreali.
Joan interpretata da Stephanie Beacham è l’arma, come già detto, con la quale questa pellicola attrae il pubblico maschile. Per il resto è un po’ inutile alla storia almeno fino alla scena finale.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Si può essere più bastardi dell’ispettore Cliff?
Titoli Alternativi: Super Bitch (Internazionale), Magnates de la droga (Spagna), Piège pour un tueur (Francia), Blue Movie Blackmail (UK), To sataniko paihnidi tou epitheoriti Cliff (Grecia), Blue Movie Blackmail (Ireland), Mafia Junction, SuperBitch (USA)
Anno: 1973
Nazione: Italia/UK
Regia: Massimo Dallamano
Cast: Ivan Rassimov, Stephanie Beacham, Patricia Hayes, Ettore Manni, Luciano Catenacci, Verna Harvey, Giacomo Rossi Stuart, Cec Linder, Leon Vitali
Durata: 95’
Casa di produzione: Clodio Cinematografica, Italian International Film
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