Riflessi di luce
-Una cosa però devo dirti…non credere di essere migliore di lui
-Perché? Chiedi dolcezza e io te la offro in cambio del tuo corpo. Non hai scelta, poi tutto sommato mi sembra un buon affare
-Sei una bastarda Giorgia!
La carriera di Mario Bianchi scorreva tra un porno e un altro, finendo ogni tanto nel cinema di genere. Gli anni ottanta scorrevano in un grande esibizionismo di eccessi con una ricchezza mostrata a forza. Il cinema di genere invece respirava a fatica. La somma di queste cose ci porta a uno dei tanti improbabili lavori del periodo, un dramma erotico del 1987, per la regia del nostro Mario Bianchi che vorrebbe mostrare uno status di alta società, ma evidentemente la produzione non glielo permette.
Una villetta, un fantino che si allena per le gare in un campo, una Ferrari presa a noleggio e indumenti intimi che ai nostri occhi appaiono un po’ kitsch è tutto quello che “Riflessi di luce” può permettersi. Non può nemmeno permettersi una buona sceneggiatura perché quella scritta da Francesco Valitutti (in precedenza aveva scritto “La Dolce Pelle di Angela” per Andrea Bianchi e in seguito diventa un autore televisivo) è una storia che non ha un vero senso, ma ha tante cose decisamente assurde.
Va detto in difesa di “Riflessi di luce” che la nostra introduzione è fin troppo cattiva, perché questo film, può permettersi per diversi aspetti un buon cast.
Abbiamo Gabriele Tinti che è l’unico che sa cosa voglia dire interpretare un personaggio. C’è Laura Gemser, il nome di richiamo, che però appare solo in “flash back”. E infine ci sono Pamela Prati, Loredana Romito e Jessica Moore. Tre grazie, spesso svestite (soprattutto le prime due) e protagoniste di diverse scene soft-core, alcune delle quali, va detto, molto interessanti.
Ma a parte il grande carico di tette e scene hot “Riflessi di luce” è una storiella che ha una regia tremenda, il cui montaggio e interpretazione peggiorano le cose.
Gabriele Tinti è Federico Brandi un noto pianista che a seguito di un incidente (incredibilmente assurdo) è sulla sedia a rotelle e ha perso la sua amata (interpretata da Laura Gemser). Vive tra rimorsi e incubi del passato, nella sua villetta insieme alla segretaria Giorgia (Loredana Romito) a Marta (Pamela Prati) e al figlio Marcello (Giorgio Gori). Qui s’intrecciano le loro vite e soprattutto la loro morbosità. Federico è in grosso conflitto sessuale con Marta che si consola con Giorgia e pure con Marcello. Quest’ultimo aspirante fantino si allena in un campo, dove incontra Gaia (Jessica Moore) con la quale instaura una relazione. In tutto questo scopare ci appare ogni tanto Laura Gemser a ricordare il passato. Non c’è, seppure sia un dramma, un crescendo di eventi e il finale conciliante uccide definitivamente la pellicola, che come già detto ha i suoi maggiori punti di interesse nelle curve delle quattro attrici. L’unico aspetto di qualità.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Riflessi di luce
Titoli Alternativi: Fénytorés (Ungheria), Reflections of Light (USA)
Anno: 1988
Nazione: Italia
Regia: Mario Bianchi
Cast: Pamela Prati, Gabriele Tinti, Loredana Romito, Giorgio Gori, Laura Gemser, Jessica Moore
Durata: 89’
Casa di produzione: Mario di Noia, La Euro Diamond Film
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