Manos: The Hands of Fate

Manos: The Hands

of Fate


Manos! God of primal darkness! As thou has decreed so have I done. The hands of fate have doomed this man. Thy will is done!

Betty Pierce de “El Paso Herald” nel suo articolo di novembre 1966 sulla premiere di “Manos: The Hands of Fate”, definisce il film come “sperimentale”. Seguono commenti ironici come “Un vero e proprio momento di punta del film è quando la moglie dice – sta diventando buio – e la luce su El Paso è nel momento più brillante” e chiude con un “Someone is spoofing us”.
Qualcuno ci prende in giro è il grido di dolore di Betty Pierce. Un avvertimento a chi da quel giorno in poi avrebbe visto “Manos: The Hands of Fate”.
Un film leggendario, famoso, terribile e giustamente considerato tra i più brutti di tutti i tempi. Qualcuno lo mette insieme (come sempre) a “Plan 9: from outer space” al cui confronto il lavoro di Wood è degno di un Oscar.
Ma no, Wood non c’entra niente. Qui siamo più sul genere “The beast of Yucca flats” o “Robot Monster” cioè dilettanti allo sbaraglio, con poche idee confuse, mentre Wood le idee le aveva, folli, ma le aveva.

La genesi di questo film lo consegna ancor di più alla storia e rafforza quanto appena scritto. Harold P.Warren, che chiameremo Hal come facevano tutti i suoi amici è un venditore di fertilizzanti di El Paso o come riporta qualche fonte era unManos: The Hands of Fate agente della “American Founder’s Life Insurance” e pure un inventore. In ogni caso non è il lavoro dei suoi sogni e spera di fare qualcosa nel mondo dello spettacolo. È attivo nella scena teatrale della zona e scrive libri e copioni. Un giorno incontra Stirling Silliphant sceneggiatore pluripremiato che vince tra le tante cose un Oscar per “In the heat of the night”. Warren si lancia in affermazioni un po’ forti, cose del tipo “è facile fare un film” e “scommetto di riuscirci”. Detto fatto.
Ha un copione pronto (o almeno qualcosa di scritto), acchiappa 19.000 dollari da amici e vicini e inizia il casting. Innanzitutto si auto ingaggia, perché evidentemente scrivere, produrre, dirigere non è abbastanza e poi prende attori dai teatri della zona di El Paso e dalla scuola per modelle.

Quello che nasce è un film girato in due mesi e mezzo, che mostra tutti i limiti tecnici di Warren dalla scrittura, per passare alla regia, alla produzione e alla gestione del cast. A volerla dire bene, “Manos: The Hands of Fate” ha momenti onirici, Manos: The Hands of Fateenigmatici, scene astruse, naturalmente dovuti più all’incapacità che a scelte narrative. Difficoltà aumentante anche dalla scelta di doppiare gli attori e dal limite di usare una camera a mano che può solo girare 32” alla volta.
Nonostante si fosse reso conto per primo del disastro Warren è orgoglioso, un orgoglio non condiviso dal cast, che a quanto si legge in giro, alla premiere al “Capri Theatre” sguscia via prima della fine pur di non farsi vedere. Si dice pure che il regista fa arrivare tutti i suoi collaboratori e attori a bordo di una Limousine. Sempre la stessa. Che porta una persona e poi torna indietro a prenderne un’altra.
Convinto e sicuro di se, Hal, promette di girare un sequel nel caso in cui avesse avuto successo. Naturalmente ciò non avviene perché questo suo esordio, è subito distrutto dalla critica.

Warren cerca di raccontarci la disavventura di una famiglia che passando in auto nel Texas si ferma presso una strana casa. IlManos: The Hands of Fate posto è la sede di una congrega satanista presieduta da un certo “Master” e dal suo servo Torgo, che doveva essere il classico tizio sinistro e pericoloso e deforme, ma vuoi per la presenza di modelle e vuoi per la deriva della storia appare più come un satiro che si diverte parecchio e che s’innamora della donna. In questa storia tra l’horror e il thriller ci finisce pure un dobermann dandoci così un altro cane in scena.
Scomparso dal giro, “Manos: The Hands of Fate” viene riscoperto negli anni novanta dalla trasmissione “Mistery Science Theatrer 3000” che lo lancia alla ribalta della storia del cinema. Leggende o no che siano sulla produzione e realizzazione di questo film, Hal vince di fatto la scommessa con Silliphant. Battere un premio Oscar nel suo campo vi sembra poco?

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Manos: The Hands of FateScheda Tecnica
Titolo Originale: Manos: the hands of fate
Titoli alternativi: Manos – As Mãos do Destino (Brasile), Manos: ruke sudbine (Serbia), Манос: Руки судьбы (Russia), Fingers of Fate, The Lodge of Sins (USA)
Nazione: USA
Anno: 1966
Regia: Harold P.Warren
Cast: Tony Neyman, John Reynolds, Diane Adelson, Harold P.Warren, Stephanie Nielson, Sherry Proctor, Robin Redd
Durata: 70’
Casa di Produzione: Norm-Iris, Sun City Films

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