Ora non ricordo
il nome
Tutta questa enfasi e non ti ricordi manco come si chiama
Ma che c’entra, ora non ricordo il nome, ma è famoso dai. È un caratterista.
Ah…quindi non è un attore
Se dici che il cinema è morto perché non ci sono più i caratteristi, ti accusano di essere uno snob da strapazzo (per dirla senza volgarità). E quando spieghi chi erano i caratteristi esplode la rivolta nei tuoi confronti. Intellettuale, altezzoso. E altro ancora.
Non è che la rivalutazione di un certo cinema obblighi a dire certe cose. No. È la storia che lo insegna. È un dato oggettivo: i caratteristi erano le fondamenta di tutto il cinema italiano.
Per “tutto” intendiamo da Federico Fellini a Michele Massimo Tarantini (citati per ottenere una brillante rima, ma la questione abbraccia molti più ambiti). Spariti, o per meglio dire ridimensionati i “caratteri”, il cinema italiano, non tutto sia chiaro, ha subito un duro colpo.
Questo pensiero comune a molti e più quotati critici/cinefili, finisce finalmente in un documentario realizzato da Michele Coppini, in collaborazione con Massimiliano Manna e prodotto da “Officine Papavero”.
Un lavoro brillante che mette la passione sopra di tutto, superando evidenti pochi mezzi. Dopo l’allegra canzone d’apertura cantata da Silvia Vavolo, vediamo il regista che intervista alcuni noti caratteristi, legando il tutto con piccoli momenti comici.
Bisogna dire che il lavoro è incompleto, per ovvie e insormontabili ragioni. Per fare una cosa esaustiva sulla figura dei caratteristi, ci vorrebbe una lunga serie di film e in ogni caso mancherebbero tantissime testimonianze. Coppini quindi riassume più che può abbracciando il più possibile il mondo del cinema. Non deve essere stato facile, ma il risultato è interessante dal punto di vista storico e avvincente dal punto di vista narrativo. Tutto scorre via liscio, senza intoppi dunque e senza mai annoiare lo spettatore. La lista degli intervistati è composta da: Franco Pistoni, Stefano Ambrogi, Pietro Fornaciari, Paola Tiziana Cruciani, Camillo Milli, Sandro Ghiani, Isa Gallinelli, Raffaele Vannoli, Luciano Casaredi e Sergio Forconi. Ai quali si aggiunge la presenza del buon Marco Giusti. Tra ricordi, pensieri, opinioni, a volte divertenti, a volte un po’ nostalgici il film si chiude con un bell’omaggio al grande Carlo Monni.
Come detto tra una testimonianza e l’altra, Coppini inserisce momenti di raccordo interpretati da lui e da Stefano Martinelli. Ricostruiscono con grande autoironia alcune situazioni raccontate dagli intervistati, mostrano la difficile vita sociale da cinefili e soprattutto interpretano i proprietari di una videoteca con la fissa dei caratteristi e con problemi affettivi. Sì, questo è un chiaro e divertente riferimento a “Clerks” che incornicia un lavoro bello per i cinefili e da far vedere a quelli che dubitano dell’importanza dei caratteristi.
Post Scriptum: anche se noi non siamo filmmaker, avevamo pensato a una rubrica sui caratteristi. La faremo, ma per favore non accusateci poi d’aver copiato questa bellissima idea!
Scheda Tecnica
Titolo originale: Ora non ricordo il nome
Anno: 2016
Nazione: Italia
Regia: Michele Coppini
Cast: Michele Coppini, Stefano Martinelli, Franco Pistoni, Stefano Ambrogi. Pietro Fornaciari, Paola Tiziana Cruciani, Camillo Milli, Sandro Ghiani, Isa Gallinelli, Raffaele Vannoli, Luciano Casaredi Sergio Forconi, Marco Giusti
Durata: 71’
Casa di Produzione: Officine Papavero
Social Profiles