Trash Fire

Trash Fire


Oh, Owen… grow up. Your mother was a whore. Your father was a moron, and your sister’s an abomination.

Usare il cinema con sincerità e voglia di parlare sé con un po’ di catarsi. Richard Bates Jr. mette sul piano personale anche questo film, che arriva (esattamente come il predecessore “Suburban Gothic”), dopo un periodo di crisi.
Un lavoro ancora una volta molto intimo i cui personaggi riflettono i conflitti di Bates, il suo passato, i suoi fantasmi e la voglia/speranza di risolverli. In qualche modo.

Il risultato sembra a primo impatto ottimo, perché c’è una buona fotografia, c’è del black humour e un aspetto misterioso molto affascinante. A ciò si unisce in seguito la critica all’educazione rigida, all’integralismo religioso e il riferimento ai grandi classici del thriller.

Un inizio veloce che tiene alta l’attenzione, racconta la storia di Owen. Lui, interpretato da Adrian Grenier il Nate de “The Devil Wears Prada”, ha diversi problemi. Con la vita in generale innanzitutto, con il sesso, con la sua fidTrash Fireanzata e anche con la sua famiglia d’origine. Cerca di trovare un equilibrio con Isabelle (Angela Trimbur), la sua fidanzata incinta, la quale gli chiede di farle conoscere la sua famiglia. Quella con cui Owen sembra avere qualche conto in sospeso.

Nonna Violet (Fionnula Flanagan) e la sorella Pearl sono le uniche due parenti rimaste in vita dopo che i genitori sono morti in un orrendo incendio che ha deturpato Pearl. Permetteteci una piccola divagazione, perché qui c’è un grosso errore nell’assegnazione dei ruoli. Pearl è interpretata dalla bellissima AnnaLynne Mc Corde (già in “Excision” di Bates) ma la vediamo con un pesante Trash Firetrucco ci nasconde la sua bellezza. È molto brava nel suo ruolo e alla fine è quello che conta. Anche i genitori dei due fratelli erano un po’ particolari. Il papà era un fervente credente, la madre (a quanto si dice) credeva più nel sesso che in altro.

Quando Owen e Isabel le vanno a trovare la situazione, esplode. O per meglio dire non esplode. Nel senso che l’idea di Bates non trova uno sfogo e resta intrappolata in una storia prevedibile che cita e quasi copia dinamiche e strutture dai capolavori del thriller. Sfumature horror, momenti di suspense non così avvincenti. Ma per fortuna c’è un finale a sorpresa che radTrash Firedrizza un po’ la situazione.
Tornando a Violet, è un’integralista religiosa, Pearl è lesbica e deve subire le avances del prete locale cui la nonna dà campo libero. Vive quasi segregata nella casa. Owen invece ha un grande complesso di colpa e la cara nonnina vorrebbe farlo pure fuori. Bisogna dire che tutti i personaggi sono ben interpretati e svolgono la loro funzione, aiutati anche dalla buona regia di Bates. Ma niente da fare. C’è un senso d’incompletezza, con il fire del titolo che non divampa, ma resta un placido fuocherello.

Scheda Tecnica
Titolo Originale: Trash Fire
Titoli alternativi: Пожар на помойке (Russia(
Anno: 2016
Nazione: USA
Regia: Richard Bates Jr.
Cast: Fionnula Flanagan, Adrian Grenier, Angela Trimbur, AnnaLynne McCord, Sally Kirkland, Matthew Gray Gubler
Durata: 93’
Casa di produzione: Circle of Confusion, Snowfort Pictures

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