Capita a volte di essere truffati. Pensi di vedere un film erotico, confortati dalla presenza di Lina Romay e Ajita Wilson e dalla regia di Carlos Aured, regista horror spagnolo.
“Non ti piacerebbe sostituirlo col tuo coltello di carne?”
Invece siamo finiti in un pornazzo. Di bassissima lega. Girato da Sergio Bergonzelli (qui l’abbiamo visto per “Tentazione”).
La cosa migliore resta il titolo, accattivante, furbo, che segue la moda dell’epoca, dell’esotico, del sesso e delle varie apocalissi. E poi è vero, c’è Lina Romay, che non si sa bene come sia finita in un lavoro del genere.
Crimine e violenza sono le promesse, che si traducono però in una domanda: perché si dovrebbe creare una banda di rapitori composta di veri maniaci sessuali?
Perchè i protagonisti sono un gruppo di malviventi che fa sesso in ogni posto e in ogni maniera. Decide di rapire Muriel la figlia di un ricco uomo e già durante il trasporto in un luogo sicuro i malviventi la denudano. Poi quello che capita nel nascondiglio è facile da immaginare. Orge, sevizie e ultimi dieci minuti di violenza demenziale.
I rapitori comunque i soldi li prendono e Muriel si adatta volentieri alla vita da rapita.
Nient’altro da dire per una pellicola che è un’apocalisse e che tiene in ostaggio gli spettatori per tutta la sua durata, che per fortuna è poca, ancor meno per la versione softcore.
La regia di Sergio Bergonzelli e di Carlos Aured è quantomeno scandalosa, tanto quanto l’inesistente storia scritta dal regista spagnolo.
Sappiamo cosa state per dire: “Perché non avete smesso di guardarlo e perchè lo recensite?”. La risposta è facile, perché questo film deve essere divulgato come monito per mostrare quanto in basso si possa andare.
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