La Ciociara
Questo film non contiene scene di stupro e non riporta drammatici fatti storici realmente accaduti ai danni della popolazione ciociara
Dai su, siamo onesti, è difficile pensare che una persona non sappia in che casino si stia cacciando. Soprattutto se la persona in questione è uno scafato regista porno e se il casino in cui si sta cacciando ha come fondo un periodo storico drammatico, un famoso romanzo e una famosissima trasposizione cinematografica.
Quindi a parere personalissimo Mario Salieri se l’è andata un po’ a cercare, magari senza pensare che la cosa degenerasse. Un gioco sfuggito di mano, si può dire, visto che la sua versione hard de “La Ciociara” ha scatenato una serie di polemiche che hanno avuto, se non altro, il merito di unire la politica dalla destra alla sinistra estrema, passando per un’interrogazione parlamentare, articoli di giornali, sdegnate affermazioni delle associazioni delle vittime delle “marocchinate” e purtroppo minacce fisiche al regista e alla protagonista.
Da segnalare a parte il “brillante” intervento del MiBACT, competente per il cinema ma estraneo ai prodotti cinematografici destinati esclusivamente, come in questo caso, al Web.
Salieri si è difeso dicendo che il suo lavoro non ha scene di stupro ed è rispettoso delle vittime. Ma forse per togliersi ogni pensiero ha aggiunto una dicitura nel poster, una in apertura e alla fine una scena in cui lui e le protagoniste depositano un mazzo di fiori al monumento della Mamma Ciociara a Castro dei Volsci.
Tanto clamore, a volte un po’ strumentalizzato (siamo d’accordo con lui) e così tanta pubblicità gratuita che nonostante quanto dice la protagonista Roberta Gemma, cioè che bastavano i loro nomi per attirare gli spettatori, ha convinto molti a buttarci un occhio. Compresi noi, ben s’intende.
Per quanto ci riguarda, pensiamo che realizzare una versione hard di una storia così dolorosa e poi così importante nell’arte sia un esercizio di stile fine a se stesso e che sì, ne siamo convinti, Salieri se l’è andata a cercare. Poteva svincolarsi da tutto, cambiando nomi ai personaggi e ambientazione e anche titolo, per non farsi notare. Magari con un “La ragazza di Roma”, “Ciociaria Mon Amour” “Le avventure della Cesira” o anche solo “Il personaggio di Roberta Gemma fa ballare le tette per tutto il film su richiesta”. Così per dire e buttarla in caciara. E invece Salieri ha deciso di entrare a piedi uniti sul romanzo di Moravia e/o sul film di De Sica.
Comunque a parte lo spessore intellettuale e l’esigenza di un film del genere, Mario Salieri cerca di fare le cose per bene, curando costumi, dettagli storici, scenografie e cercando di creare una storia che si regga in piedi con una regia decorosa, obblighi del porno a parte. Il tutto però è abbattuto da un doppiaggio tremendo, troppo artefatto, come alcuni set.
Prende personaggi e dinamiche di base originali e li trasforma in una storia di soprusi (e non stupri) divisa in tre capitoli, in cui la sempre bellissima Roberta Gemma, non truccata, è la protagonista assoluta. Siamo in un periodo non ben preciso tra gli anni cinquanta e sessanta e Alberto è uno scrittore che sta terminando un suo ambizioso romanzo che parla dell’ultimo periodo della Seconda Guerra Mondiale. La protagonista è Cesira (Roberta Gemma), vedova e madre di Rosetta la quale ha perso la parola durante un bombardamento. Cesira decide di lasciare Roma e di andare a Sant’Eufemia, paese natio, dove, secondo lei, il clima è più tranquillo. Naturalmente non ha la cifra necessaria per il viaggio, che le viene prestata da un amico di famiglia. In cambio di favori sessuali. Cesira e la figlia viaggiano in treno, mentre alcune passeggere si prostituiscono generando un’intensa orgia. Un fascista a capo di una milizia obbliga le due donne a seguirle. La seconda parte è quasi esclusivamente composta da scene di sesso e le due donne una volta arrivate a destinazione, sono segregate e obbligate a dare i soldi al fascista. E soprattutto altro, per essere liberate.
Nell’ultima e terza parte, siamo in quel di Sant’Eufemia con la nostra Cesira che deve soddisfare le esigenze di un soldato e la figlia le voglie dello zio. Alla fine lasciano il posto. Trovano sulla strada una coppia che dà loro un passaggio e Rosetta riacquista la parola.
Roberta Gemma dice di aver accettato la parte dopo aver letto il copione e alcune battute intense del suo personaggio, ma con tutta la sincera stima nei suoi confronti (e non solo per la sua bellezza ma per alcuni ruoli nei film di Domiziano Christopharo) ci sfuggono questi momenti intensi mentre un senso di sconforto per i già citati riferimenti, sgorga spontaneo. Non ci possiamo fare nulla.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: La Ciociara
Anno: 2017
Nazione: Italia
Regia: Mario Salieri
Cast: Roberta Gemma, Rebecca Volpetti, Costy Saddy, Filippo Locantore, Violet, Tiffany Doll, Nico Blade
Casa di produzione:Idea Trade 3, Salieri Work
Sito ufficiale: https://www.salierixxx.com/
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