La Lupa Mannara
Ho voluto se non altro così da lontano, parlarti per chiedere perdono a te e a Irene. Era il mio male papà, tu lo sai che mi ha fatto fare tante cose terribili. Ma ora c’è qualcosa di nuovo, qualcosa che mi ha fatto guarire.
C’è un qualcosa di magnetico che non sappiamo ben spiegare. E dire che si toccano punti poco credibili, ci sono momenti ironici che non si capisce se siano voluti o no e che la vicenda in se scivola tra l’horror, la sexploitation e il rape revenge.
Forse ciò che attrae in questo film del 1976 è proprio questa commistione di cose, le sfumature trash e soprattutto un personaggio centrale molto più complesso di quanto il titolo possa fare intuire.
Alla regia Rino Di Silvestro famoso per diversi e pungenti exploitation tra i quali (pochi a dire il vero), “Diario segreto da un carcere femminile” e soprattutto “Le deportate della sezione speciale SS”.
Protagonista un altro personaggio interessante, la misteriosa Annik Borel che per Imdb sarebbe nata in Francia ma per Nocturno, forse, sarebbe nata in Svizzera. Non cambia, però la sua carriera spesa nell’exploitation, con film negli Stati Uniti e terminata nel nulla più assoluto. Misteriosa, tanto quanto il personaggio che interpreta qui e del quale incarna il giusto aspetto fisico grazie a tratti spigolosi.
Al suo fianco la ben più nota Dagmar Lassander che rappresenta il suo opposto fisico e morale, l’autorevole Tino Carraro, Elio Zamuto, Frederik Strafford e Howard Ross che completa un cast con un grosso potenziale.
Annik Borel è Daniela, una ragazza vittima di abusi che un giorno s’identifica con una vecchia antenata la cui leggenda narra fosse un licantropo che il popolo infuriato ha arso viva. Rivive quei momenti e si scatena come una furia quando la sorella Irene ritorna a casa col futuro marito che è (secondo Daniela) la reincarnazione di uno dei carnefici della lupa mannara. Così incrociando i suoi istinti animaleschi con il plenilunio e spiando la sorella mentre fa sesso, uccide l’uomo. Ricoverata in un ospedale psichiatrico, nel quale lo psichiatra (Elio Zamuto) ci spiega ogni mistero, Daniela riesce sanguinosamente a fuggire e inizia a girovagare lasciando sulla sua strada diverse vittime legate in diversi modi al sesso.
Intanto la polizia indaga, una signora reclama giustizia per alcuni vestiti a lei rubati in uno dei momenti comici e infine Daniela incontra Luca (Howard Ross) stuntman che vive in un set western abbandonato (probabilmente l’unico posto a disposizione della produzione) e se ne innamora. Il loro rapporto dura circa un mese e viene brutalmente interrotto da alcuni malviventi che violentano lei e uccidono lui. E infine Daniela va a caccia dei suoi aguzzini e assassini di Luca, facendo svoltare il tutto verso il rape revenge. Ma la luna è piena, i lupi escono e la polizia è sulle sue tracce.
Voluto o uscito così per caso, considerando i tanti cambiamenti in corsa, dall’horror al rape revenge, il personaggio di Daniela è di certo molto complesso, soprattutto a livello psicologico. Una bella sorpresa per un film di questo genere che ci racconta di un animale ferito che cerca di difendersi e poi di vendicarsi. Sicuramente è l’aspetto più interessante di un B Movie onesto, assolutamente da non perdere, con una regia non perfetta ma efficace che sopperisce ad alcuni limiti interpretativi (soprattutto le emozioni di Annik Borel). Senza dimenticare le tante stranezze della trama, psichiatri che arrivano subito al problema tanto quanto i poliziotti che hanno capito tutto. Per non parlare dello stuntman.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: La lupa mannara
Titoli alternativi: Daughter of a Werewolf, Naked Werewolf Woman, She-Wolf, Terror of the She Wolf, The Legend of the Wolf Woman (video), Ulvekvinden (Danimarca), Aullidos de terror (Spagna), La louve sanguinaire (Francia), Ahortagi lykanthropos, Daimonismeni gynaika, I gynaika lykanthropos, To zombi mesa tis, Mia kravgi, enas fonos (Grecia), La mujer lobo (Messico), Kobieta wilkolak (Polonia), Женщина-оборотень (URSS), The Legend of the Wolf Woman (USA), Werewolf Woman (Germania), Werewolf Woman (Internazionale)
Anno: 1976
Regia: Rino Di Silvestro
Nazione: Italia
Cast:Annik Borel, Howard Ross, Dagmar Lassander, Tino Carraro, Elio Zamuto, Osvaldo Ruggieri, Andrea Scotti, Frederick Stafford
Casa di produzione: Ginis Films
Durata: 95’
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