99 Women
-She’s locked up in the infirmary. With her dear friend 99.They’ll stay there
until they’ve made up. Well, they must be punished, Governor. The choice of punishment, I will leave to you.-Really?
Jess Franco e il “Women In Prison”. E come il cane di Pavlov iniziamo a salivare, pensando agli zoom su corpi nudi, alle scene lesbo e di violenza. La carne però questa volta non c’è, siamo nel 1969 e sebbene qualcuno resterà deluso da questa mancanza, vi consigliamo di non smettere di leggere questa recensione o almeno non negatevi la visione di “99 Women”. Un film importante per il genere, anzi, il film che ha aiutato lo sviluppo di questo “infame” filone cinematografico.
Non c’è carne al vento come dicevamo, ma c’è un lavoro quadrato, ben costruito, che ha un erotismo elegante più intrigante di tette e vagine, riprese in primo piano. Già che abbiamo citato cose esplicite, togliamoci il pensiero dicendo che “99 Women” gira anche con il titolo “Les Brulantes” una versione hard da ergastolo (per Robert De Nesle che l’ha realizzata) perché ha inserti porno assolutamente fuori contesto e per di più orrendi. Se vi capitasse per le mani, fate lo sforzo di rimuovere tutto l’inutile e concentratevi sull’originale, sulla storia scritta da Franco in collaborazione con diverse altre persone tra le quali Harry Alan Towers, sceneggiatore, produttore, uomo bizzarro e ben musicata da Bruno Nicolai.
Una grande produzione internazionale che coinvolge Gran Bretagna, Spagna, Germania e Italia e che mette a disposizione del nostro beneamato Jess un cast da urlo.
Troviamo Mercedes McCambrige, nel ruolo imprescindibile per un “WIP” della “warden”, un’attrice famosa per aver vinto l’Oscar al debutto, come “attrice non protagonista” per “All the King’s Men”, per aver partecipato a “Johnny Guitar” a “Giant” e per aver prestato la voce per il demone di “The Exorcist”. Suo stretto collega, cioè altro aguzzino della prigione, è Herbert Lom, attore ceco, famosissimo in Inghilterra negli anni sessanta, ha interpretato spesso ruoli da cattivo, qualcuno anche per la “Hammer”, prima di svoltare nelle commedie e diventare il mitico ispettore capo Dreyfuss nella serie “Pink Panther”.
La batteria delle prigioniere è altrettanto importante e inizia con Maria Rohm sposata con Towers e nota per aver fatto diversi film con Franco (e pure quelli prodotti dal marito!) che interpreta la numero 99 (lo scriviamo di proposito in numero), protagonista della storia. Tra le sue compagne di carcere c’è Rosalba Neri grande attrice del cinema di genere, che pur non interpretando il personaggio principale, riesce a rubare la scena grazie alla sua bellezza a servizio di un erotismo molto elegante. E infine Luciana Paluzzi a quanto pare imposta dal lato italiano della produzione, in una fugace apparizione.
Un grandissimo cast, protagonista di una storia che segue lo schema classico per il genere. Un penitenziario chiamato “El Castillo De La Muerte” disperso in un’isola nell’oceano è comandato dalla sadica e lesbica direttrice Diaz (Mercedes McCambrigde) che con il governatore dell’isola (Herbert Lom) abusa sessualmente delle prigioniere con particolare predilezione per la numero 99. Il loro “regno” cambia o potrebbe cambiare, quando il nuovo ministro della giustizia invia un’ispettrice (Maria Schell) presso la struttura per indagare su strani fatti che accadono lì dentro. Non manca di certo anche l’altra caratteristica del genere, cioè la fuga, rocambolesca, avventurosa e sfortunata quanto basta.
In mezzo troviamo le sempre molto succinte divise delle prigioniere, disinteressati gesti d’affetto tra loro e morbose attenzioni, intervallate da un briciolo di violenza e dall’ovvia cattiveria dei carcerieri.
Episodio “WIP” che viaggia a livelli decisamente più raffinati rispetto alla maggior parte dei suoi simili. Merito della bravura di Franco, che pur non raggiungendo i suoi massimi livelli di eleganza o di psichedelica, sia registica sia narrativa, riesce con semplicità a creare un bel film. Scivola un po’ sulle luci, a volte sovradimensionate ma alcune scene, come la bara sugli scogli e soprattutto il flash back sulla vita della spogliarellista Zoie (Rosalba Neri), mostrano il miglior Franco e incorniciano questo film.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Der heiße Tod
Titoli Alternativi: Isle of Lost Women, Prostitutes in Prison, The Hot Death (Alternativi) 99 Mulheres (Brasile), 99 kvinder (Danimarca), 99 Mujeres (Spagna), 99 femmes, L’amour dans les prisons des femmes, Les brûlantes (hard version) (Francia), 99 Women (UK), 99 gynaikes (Grecia), 99 donne (Italia), 99 mujeres (Messico), 99 Women, Island of Despair, Women’s Penitentiary XII (USA), Der heisse Tod, Sex im Frauengefängnis (Germania)
Anno: 1969
Nazione: Liechtenstein, Spagna, Italia, Germania, UK
Regia: Jesus Franco
Cast: Maria Schell, Herbert Lom, Mercedes McCambridge, Luciana Paluzzi, Maria Rohm, Rosalba Neri, Elisa Montés, Valentina Godoy, José Marìa Blanco
Durata: 86’ (integrale)
Casa di Produzione: Cinematografica Associati (CI.AS.), Corona Filmproduktion, Hesperia Films S.A. Towers of London
Social Profiles