Quando Alice ruppe lo specchio

Quando Alice

ruppe lo

specchio



Se alla TV leggessero un codice DNA, sareste in grado di riconoscere il vostro? Non stiamo facendo una rubrica scientifica, svelandovi incredibili misteri, ma più umilmente stiamo dicendo che certe cose si possono risolvere in casa. Come succede in questo film, un horror del 1988 a firma Lucio Fulci, che spara gli ultimi botti della carriera, mostrando ancora una volta una certa bravura artigianale.
“Quando Alice ruppe lo specchio” non è un capolavoro, ma nemmeno un film da buttare. Sì, la scena del DNA è assurda, impossibile ancora oggi, ed è vero che uno dei cardini è banale, facilmente intuibile e infine, per dirla tutta, la recitazione non è il massimo.
Lucio Fulci però, è sempre una vecchia volpe del cinema e con due, tre idee, abbinate ad altrettante soluzioni narrative, crea una serie di interessanti situazioni. L’ambiente nel quale il regista ci porta, è decisamente orrido, un orrido puramente estetico, così da tanto da arrivare quasi a comprendere la violenza omicida. Sappiamo che stiamo parlando di femminicidi in un’epoca nella quale è un grosso dramma sociale, non vogliamo offendere nessuno ne tantomeno giustificare queste azioni e ribadiamo che parliamo di cinema, di questa storia grottesca e irreale nella quale le vittime sono baffute, odiose e accompagnate da un commento sonoro che fa esplodere ulteriormente questo disgusto. Il protagonista Lester Person, personaggio bieco e orrendo alla stessa maniera, perde tutti i soldi al gioco e cerca in donne sole e senza speranza, nuovi fondi. A parte questo è anche il protagonista di lievi momenti comici, rappresentati da espressioni così schifate, rivolte a volte alla camera, da essere dei buoni momenti di humor nero. Il nucleo centrale di “Quando Alice ruppe lo specchio” non è nello scoprire assassino e movente (non vi abbiamo svelato nulla), ma capire chi stia indagando sui tanti omicidi e chi stia aiutando la polizia. 
Un film ben bilanciato, astutamente creato che sebbene abbia le sue luci e le sue ombre resta un godibile horror anni ottanta.
“Quando Alice ruppe lo specchio” doveva far parte di una serie di film horror commissionati al regista. In realtà la cosa non andò molto avanti, Fulci girò questo, l’incompiuto “Il Fantasma di Sodoma” e il già recensito “Un Gatto nel Cervello” che utilizza diverse scene prese da questa pellicola. Nel cast oltre a Brett Halsey troviamo Ria De Simone spalla nelle commedie sexy all’italiana e cantante, il mitico Al Cliver che si accredita con il suo nome vero Pierluigi Conti, Zora Kesler (la mitica Zora Kerova) e infine il sempre valido Maurice Poli.
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Scheda Tecnica

Titolo Originale: Quando Alice Ruppe Lo Specchio
Titoli Alternativi: El espejo roto (Spagna), Soupçons de mort (Francia), Touch of Death, When Alice Broke the Mirror (USA)
Anno: 1988
Regia: Lucio Fulci
Cast: Brett Halsey, Ria De Simone, Al Cliver, Sacha Darwin, Zora Kerova, Marco Di Stefano
Casa di Produzione: Alpha Cinematografica

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