Category Film

Sassy Sue

Sassy Sue

The hilarious MISS adventures of a barnyard Lover!

Sassy Sue è una vacca. Nel vero e proprio senso del termine, cioè è una mucca, di cui il tonto Junior (John Tull) è innamorato. Il padre Pa Williard, interpretato da Patrick Wright, è preoccupato perché il ragazzo non sta crescendo “bene” e vuole insegnare al figlio qualcosa sulle donne, rendendolo “uomo” e interessato all’argomento.
Organizza così per il figlio una serie di avventure con le ragazze delle campagne, che, ovviamente, girano con pochi vestiti addosso. Ma più che il figlio che ha sempre un occhio di riguardo per la mucca e con la quale fa sesso quello che si diverte di più è proprio Pa Williard...

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Bollenti Spiriti

Bollenti Spiriti

Diciamo la verità questo 90% di eredità mi ha totalmente rovinato

Nel Castello di Balsorano esordisce anche al cinema, dopo il teatro, una coppia destinata a stare insieme per tutta la vita. Johnny Dorelli e Gloria Guida. E prima di parlare del film voglio dichiarare tutta la mia stima per Dorelli, che mi ha sempre fatto simpatia, tipo quegli zii un po’ eccentrici, diversi in gusti e stile di vita, ma alla fine piacevoli e ha sempre avuto la fortuna di avere al suo fianco sempre splendide donne.

Detto questo bisogna anche ammettere che il lato rosa che accompagna questo film è più avvincente della trama che pur suscitando simpatia per le citazioni alle vecchie commedie, ha diversi momenti scontati e lenti che lo penalizzano...

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Mil sexos tiene la noche

Mil sexos tiene

la noche

You have few hours to live

Incubo e sogno, un tema caro al nostro Jess Franco che nel 1984 lo ripropone in questo “Mil Sexos tiene la noche” che viaggia tra l’essere un remake o una variazione di “Les Cauchemars naissent la nuit” del 1974, già ripreso con “Voodoo Passion” del 1977. Senza contare altri riferimenti più o meno palesi a suoi film.

Da Soledad Miranda passando per Muriel Montossè per arrivare a Lina Romay, protagonista di questa pellicola del 1984, in cui si nota, oltre all’ovvia capacità di saper scegliere bene le protagoniste, anche che il regista spagnolo è a proprio agio con questo tema...

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The App

The App

Io ti penso da prima di sapere che c’eri

Difficile in questi tempi resistere alla tentazione di buttarsi nel mondo delle App, un tema ricco e abbastanza nuovo per le ambizioni di registi di genere. Ci finisce anche Elisa Fuksas, con “Netflix” che distribuisce forse sull’entusiasmo di “Cam” o forse perché in questo momento si possono permettere imbarazzanti giri a vuoto. Come in questo caso. “The App” film dal titolo roboante ma anche un po’ banale mostra tutti i difetti di un’app piena di bug e poco compatibile con tempi moderni.
Elisa Fuksas, che si avvale anche di un cameo di Abel Ferrara, cerca di sfangarla con la tecnica, mostrandoci immagini che sembrano arrivare dagli smartphone e con qualche tentativo di avere una fotografia suggestiva. Ma niente.
Tra...

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Elves

Elves

-Is everything all right?
-No, Willy, Gramps is a Nazi.

Tre amiche, Kirsten, Brooke e Amy, si trovano nel bosco per fare una cerimonia anti Natale, le “Sorelle Anti Natale”, che vorrebbero sradicare la festività per qualche ragione commerciale. S’ispirano a un libro trovato a casa di una di loro, che parla delle “Vergini anti-Natale”, ma la cerimonia viene bruscamente interrotta dal fatto che una di loro si è ferita a una mano. Il sangue però è già caduto a terra e l’Elfo demoniaco si è svegliato.

In soli cinque minuti “Elves” ha tutta la nostra attenzione, perché promette di essere un gioiellino trash niente male. E di certo non delude le attese...

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Santa Claws

Santa Claws

A Tour de Force of Erotic Horror!

Natale parecchio incisivo anche per il protagonista di questo film. E film parecchio strano per John A. Russo che forse non aveva di meglio da fare che scrivere e dirigere questo b movie che cerca di farci dimenticare i tanti difetti piazzandoci una quantità industriale di tette. Russo, se qualcuno se l’è dimenticato, è l’autore di “Night of the Living Dead” e del loro ritorno, considerato un autore fondamentale per il cinema horror/indipendente.

Beh, in ogni caso lo troviamo dietro la macchina da presa di “Santa Claws” del 1996, che subito si apre con una scena di sesso, interrotta da un bambino che ammazza i due nel letto a colpi di pistola. Tipo Bill di “Silent Night Deadly Night” ma con sfumature più ricreative/porcel...

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Silent night deadly night

Silent night

deadly night

He knows when you’ve been naughty

Se uno mi dice che non ama il Natale, ora gli chiedo se ha avuto dei traumi infantili come il nostro Bill. Perché non si sa mai. Il nonno che lo terrorizza con le storie su Santa Claus, che secondo lui punisce i bambini cattivi, un tipo vestito da Babbo Natale che gli massacra la famiglia e in seguito la vita in un orfanotrofio in cui è maltrattato. Bisogna dire che come impianto per creare uno psicopatico è sicuramente molto fantasioso. Elaborato e fantasioso. Ma, di fatto, ci toglie ogni sorpresa (no, non sto spoilrando, si capisce fin da subito come vanno le cose) in un film che pian piano perde l’interesse iniziale per lasciarsi andare in prevedibili sviluppi e in omicidi più fantasiosi che spaventosi.

“Silent Night ...

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The Mole People

The Mole People

Here is terror to shatter your nerves!

Era da un bel po’ di tempo che non ci avventuravamo nel mondo degli sci-fi anni cinquanta, che tra l’altro è uno dei generi che ha dato lo spunto per questo sito. Beh, quel mondo ci è mancato parecchio e guardando questo “The Mole People” ne capiamo il motivo.
“The Mole People” cioè il popolo talpa è un film del 1956 della “Universal” diretto da un giovane Virgil Vogel e con John Agar, esperto attore e marito di Shirley Temple come protagonista. Un film che abbraccia la mitologia e l’horror, ma che in una casa di produzione così famosa rappresenta un titolo un po’ deludente.

Abbiamo a che fare con i discendenti del Re sumero Sharu che si sarebbe rifugiato su una montagna, salvando il suo popolo dal diluvio...

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Sono solo fantasmi

Sono solo fantasmi

-Ma chi sei?
-Stocazzo!

Che poi sembra che lo si faccia apposta. Uno fa i cinepanettoni e viene, giustamente, massacrato. Uno fa un film comico (vagamente horror) e se ne parla male. Quasi a dire che erano meglio i cinepanettoni. Beh, purtroppo è così che vanno le cose e questo tentativo di Christian De Sica di fare qualcosa di diverso finisce per essere un giro a vuoto. De Sica con il figlio Brando si occupa della regia su una storia scritta da Menotti e Guglianone (quelli di “Lo chiamavano Jeeg Robot”) e sceneggiatura di Bassi, Di Capua e Ansanelli, tutti autori della commedia moderna italiana.
“Sono solo fantasmi” vorrebbe essere versione italiana di “Ghostbusters” con una possibile metafora famigliare con il “fantasma” di Vittorio De Sica (inte...

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Wounds

Wounds

How deep do they go

Chi soffre si entomofobia dovrebbe evitare di guardare questo film. Ma soprattutto chi è particolarmente sensibile alle “occasioni buttate al vento” non dovrebbe guardare questo film. Non un film orrendo, intendiamoci, ma un film che spreca tutto quello che può, a partire dall’estro di un regista passato alla cronaca per l’ottimo “Under the Shadow”.
Babak Anvari, torna tre anni dopo il suo noto esordio con un altro film horror che pesca dalle antiche leggende. L’inizio è seducente, la scintilla è più che mai interessante, ma il regista perde con i minuti lo sprint iniziale portandoci in una storia con diversi aspetti assolutamente inutili e situazioni piuttosto paradossali che vanno bene per una parodia horror...

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