Category Film

Die Säge des Todes


Die Säge des Todes

I’m so afraid. Miguel, I’m terribly frightened. If we could just get rid of everyone around us. Then things could be as they were.
Semplicemente un film su commissione per Jesus Franco che sempre semplicemente si limita (e si diverte) a ficcare cose su cose in un film slasher che è un gran casino di teste di manichini che rotolano, sangue finto, sassi di gommapiuma qualche tetta qua e là (ma non ai soliti livelli di Franco) e tanto altro, per la delizia dei palati più weird e trash. Ma come si dice oggi? Ha anche dei difetti.

Per farla breve di certo non il migliore ma nemmeno il peggior film, soprattutto per i suoi primi anni ottanta, del regista spagnolo che si ispira, ovviamente, ai più famosi slasher americani.
Trash e weird, come detto, ma ogni tanto spunta ...
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Squirm

Squirm

An avalanche of killer worms…writhing across the land in a tidal wave of terror!
La natura si ribella, lo sappiamo, e qui lo fa in maniera decisamente assurda: un traliccio dell’alta tensione si spezza causa temporale, i cavi toccano terra e scatenano la violenza dei vermi. Sì, dei vermi.
Nata da un’esperienza “simile” di Jeff Lieberman, che cura la regia oltre ad aver scritto la sceneggiatura, “Squirm” film del 1976, ha generato contrastanti reazioni.
Per quanto mi riguarda credo sia l’horror più noioso che abbia mai visto, al limite della sonnolenza, e le scene splatter, non tante a dire il vero, per quanto ben fatte con i trucchi di Rick Baker (sette Oscar vinti per miglior trucco) non mi hanno ridestato dal torpore.
Tutta la carrellata di personaggi da horror si da...
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Werewolves on Wheels

Werewolves

on Wheels

We all know how we’re going to die, baby. We’re gonna crash and burn
Già solo il titolo merita la visione di questo film, che non delude di certo poi le attese di chi ama i b’s.
Secondo me, parere personalissimo, Michel Levesque apprezzato direttore artistico con collaborazioni con Russ Meyer, deve aver pensato che fare un film sui dei bikers maledetti fosse una buona idea. D’altronde siamo nel 1971 e gli Hell’s Angels hanno compiuto il loro misfatto più famoso due anni prima. Quindi è un tema ancora caldo. Ma un certo punto Levesque si deve essere reso conto che mancava qualcosa al suo film. Una spinta. E che fa? Ci mette dentro i licantropi.

Mi ripeto, è un’idea del tutto personale, ma quello che è certo è che questa commistione ci regala un bikexploitati...
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Delitti

Delitti

E adesso fammi un’espressione dolce! Bene! E adesso facciamo qualche foto sexy
Non so se sia vero ma a quanto dicono qui l’acido urico nel caffè con lo zucchero crea l’acido cianidrico e quindi un veleno capace di uccidere. Dicevo, non so se sia vero, ma è di fatto la cosa più chiara di questo film del 1987 per la regia di Lenzi. Giovanna Lenzi.

Siamo da qualche parte in quegli Stati Uniti che sembrano tanto la periferia di una città italiana (e non c’è dubbio che lo sia) e dopo un festino erotico iniziano a fioccare cadaveri con la formula che citavo all’inizio, utilizzata da un assassino con i guanti.
A indagare ci pensa l’ispettore Sanders (Tony Valente) il tipico sbirro tutto d’un pezzo con i soliti problemi familiari ma con una gran voglia di risolvere la si...

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Cocainorso

Cocainorso

That was so messed up. That little man was an expert on bears, but he didn’t know that bear was the cocaine bear.
Leggendo qua e là sui social, qualcuno ha preso seriamente “Cocaine Bear” o “Cocainorso”.
Si leggono critiche sdegnate e incazzate per il film di Elizabeth Banks, manco attendessero un lavoro di Kubrick.
A me sembrava abbastanza chiaro, anche senza l’aiuto di droghe, e fin dalle prime immagini e dal primo trailer che l’obiettivo finale fosse solo e unicamente quello di creare un film horror, un po’ splatter, demenziale, in salsi anni ottanta.

E “Cocainorso” riesce perfettamente in questo intento, con personaggi stereotipati da film crime e horror, scene assurde, humor nero e una trama quasi nonsense...
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Tic Toc

Tic Toc

-Ah..un influencer con l’influenza
A volte mi chiedo dove trovino i soldi e soprattutto perché li debbano sprecare. “Tic Toc” è uno di quei casi che mi spingono a farmi queste domande, che non trovano risposta. Ma andiamo con calma.
Il titolo dovrebbe far intendere un certo rimando a TikTok e quindi, per forza di cose, si dovrebbe già pensare che questo sia un lavoro incentrato sul social e sui suoi utilizzatori. Ed essendo un film comico, dovrebbe prendere in giro i suddetti.
E, in effetti, il film di Davide Scovazzo, regista/sceneggiatore ligure a questo punta. O almeno, vorrebbe. E sì...
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Frankenstein all’italiana

Frankenstein

all’italiana

-…iga
Sì insomma, lo sappiamo che il modo di dire “all’italiana” non sempre è utilizzato con accezione positiva. E probabilmente mai come in questo caso incarna il suo significato di “fatto con leggerezza”, “faciloneria”, “superficialmente”. Beh…diciamolo pure: alla cazzo.

Armando Crispino su sceneggiatura di Massimo Franciosa e Luisa Montagnana, si butta nella scia di “Frankenstein Jr” cercando di farne una sua versione. All’italiana. Già il fatto di seguire la scia di un film che è una parodia, per farne un’altra parodia e soprattutto seguire uno dei capolavori del cinema comico di tutti i tempi, rivela che questa è una pessima idea.
Come se non bastasse, la storia stessa è un mostro che prende pezzi qua e là e li lega con il ...
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Beyond Re-Animator

Beyond Re-Animator

-God damn you!
-Religion has nothing to do with this
C’è da dire che “Beyond Re-Animator” ci consola nei confronti del più diretto predecessore l’orrendo “Bride of Re-Animator”. Ma c’è anche da dire che questo film del 2003 (regia sempre di Brian Yuzna), non ha idee nuove, ma resta un omaggio al primo e inarrivabile film della serie. Forse l’unica cosa nuova è una produzione spagnola e i set in Catalogna e Comunità Valenciana.


Certo, Jeffrey Combs che sempre è il sinistro e spietato dottor West interpreta questo ruolo con la solita, cattivissima, precisione. E di certo, il sangue non manca così come un pizzico di morboso erotismo. E, ancora, c’è una buona regia e un’interessante fotografia.
Alla fine però tutto gira come sempre...
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No grazie, il caffè mi rende nervoso

No grazie, il caffè

mi rende nervoso

Nun è overo, io nun voglio cagnà Napule, a me me piace ‘a pizza, ‘o mandulino… e ppoi cagnate Mantova, Rovigo… io so’ gghiut’ a Rovigo co’ mio padre diec’ ann’ fa… so’ turnat’ è semp’ ‘a stessa… cagnate Rovigo!

Napule adda cagnà? Secondo il serial killer Funiculì Funiculà, no. La tradizione, gli stereotipi non devono morire mai. E forte del suo credo inizia a minacciare e a uccidere chiunque osi partecipare al festival “Nuova Napoli”. Almeno, il suo piano è questo, anche se a conti fatti le uniche due vittime sono James Senese e Massimo Troisi che interpretano se stessi.


“No grazie, il caffè mi rende nervoso” è un thriller comico del 1982 con un grande Lello Arena, spalleggiato dall’amico Troisi e da James Senese, per la regia d...
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Un grande amore

Un grande amore

Io penso che voi tutti avete grande problema con sesso. Io è sicura di avere rimedio miracoloso
Più che “Un grande amore”, un gran casino. In vari sensi. In teoria il gran casino, stando alla sceneggiatura scritta dal regista/sceneggiatore/produttore Ninì Grassia, il nostro caro Ninì Grassia, è quello di un concierge di un Grand Hotel che incasina le stanze dei suoi ospiti. Ma questo, credetemi, è il casino meno importante. In secondo luogo ci sarebbe quello, nel senso volgare del termine, in cui tutti scopano con tutti in un’immensa orgia che dura la bellezza di diciannove minuti circa.
A quello cui mi riferisco, io, invece, è il casino di un film che ha già un titolo che non c’entra niente con la storia e soprattutto ha una povertà di mezzi e idee imbarazzan...
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