Altri 365 giorni

Altri 365 giorni

Sei tornata bambolina?
Il titolo originale è “The Next 365 days” ma senza dubbio quello italiano suona meglio, con quel “altri” che sembra più che altro una minaccia. Giustamente.
Il terzo capitolo della saga tratta dai libri Blanka Lipinska, uscito ad agosto su Netflix, lascia del tutto il suo aspetto da “50 sfumature” dei poveri per diventare un romanzo rosa alla Liala, la nota scrittrice del secolo scorso, icona delle storie d’amore altolocate.

Chissà se a lei sarebbe piaciuto un personaggio tipo Massimo Torricelli, interpretato dal solito Michele Morrone, sempre incazzato con camicia sbottonata e alle prese con loschi affari di cui non sappiamo niente, anche se emerge che abbia numerosi investimenti nel settore della ristorazione...
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Falla Girare

Falla Girare

Cosa faresti per salvare l’ultima piantina di marijuana della terra?
Non so se è per stringere un legame, sentirsi gli eredi di I soliti ignoti ma mi sfugge la passione del filone di commedie italiane, per i criminali casinisti e un po’ coglioni.
Comunque un altro esempio è “Falla Girare” commedia distopica che vede alla regia, per la seconda volta in un lungometraggio, Giampaolo Morelli.
Il buon Morelli su sceneggiatura di Gianluca Ansanelli e Tito Buffulini, dirige una storia originale che vaga tra il crime e l’action e i film di arti marziali, in un contesto distopico (molto, ma molto distopico come vedremo), mettendoci dentro una serie di gag che ai giorni nostri suonano come molto scorrette.


Scherza sull’autismo, scherza sui cinesi e sui luoghi comuni della gen...
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Il lupo di mare

Il lupo di mare

Altro che Poseidon, questo è il Figheidon!
Una pubblicità di 98’ minuti per le crociere, con un mare di donne, vogliose naturalmente, e un mare di musica (di merda). Spot di 98’ minuti per il duo Gigi e Andrea, anzi a dire il vero più per il secondo che appare anche prima nei titoli di testa. In pratica, uno spot dall’inizio alla fine. O se preferite una specie di cinepanettone. Ma andiamo con calma.

Gigi e Andrea il duo comico bolognese si trova agli ultimi scampoli (ci sarà ancora la fortunata serie TV “Don Tonino” e la compresenza in due film) di una fortunata e meritata carriera che li ha visti protagonisti della comicità anni ‘80 e protagonisti alcuni film, tra i quali l’indimenticabile “Acapulco, prima spiaggia… a sinistra”.

Probabilmente per...

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La puritana

La Puritana

She’s coming from the past, a young man is whispering the truth, her tears will start the body count.. who’s next?
Se l’apertura di questo film, con uno scorpione e una tetta in mostra, già fa volare, i primi minuti con la “straziante” morte di un certo Gabriele, tossico, rapinatore, costretto ai domiciliari in ospedale, assistito da Annabella (Margit Newton) e da un medico interpretato da Helmuth Berger, ci porta nell’iperspazio.
Sconclusionati, scazzati, poco in parte il terzetto apre a quello che per alcuni è il momento più alto della filmografia erotica di Ninì Grassia...
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Pearl

Pearl

Non mi piace la realtà
Le curiosità riportano che “Pearl” sia stato girato in gran segreto e in contemporanea con X, il primo film, con chiari e scuri (almeno per me) della trilogia di Ti West. Se così sono andate le cose, bisogna dire che gli sforzi maggiori, regista, autori e interpreti, li hanno messi qui, in “Pearl”, senza alcun dubbio.Tutto gira intorno alla performance straordinaria di Mia Goth che è pure sceneggiatrice, produttrice e tutto gira intorno al suo personaggio che dà il titolo al film e che vedremo anziana in X (non aggiungo altro)...
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X: A sexy horror story

X: A sexy horror story

Dying to Show You a Good Time
Ho letto cose magnifiche su questo film diretto da Ti West, uno dei registi horror più apprezzati di quest’epoca e le ho lette anche da parte di critici, notoriamente, dai gusti difficili.
Mi aspettavo dunque un capolavoro, che non ho visto. Non voglio fare, io, il difficile e lo voglio dire subito, questo primo capitolo della trilogia “X” non è un brutto film, ha tante cose buone, ma alla fine siamo sempre lì: a ricordare gli anni settanta e le pietre miliari dell’horror, “The Texas Chain Saw Massacre” soprattutto e tanti altri, arrivando fino a “Shining”.
Se fosse uscito venti anni fa, probabilmente direi che l’omaggio al cinema che fu è stupendo, interessante, sentito...
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Novelle licenziose di vergini vogliose

Novelle licenziose

di vergini vogliose

Ma che? È mai possibile che dovete scrivere sempre codeste zozzerie? Zozzone!
Titolo stuzzicante, canzoncina sui titoli di testa intitolata “Belzebù” (almeno credo), davvero divertente e regia di Joe D’Amato. E per di più un incipit niente male con Giovanni Boccaccio che sogna un viaggio nel girone degli “zozzoni” all’inferno.
Tutto pronto dunque per un film caldo, geniale, divertente. Almeno, è questo che si pensa, viste le promesse.
Purtroppo però questo lavoro del 1973 è abbattuto innanzitutto da una povertà di mezzi impressionante e poi da una scrittura raramente convincente. E poco serve la tonnellata di nudi, le storie “licenziose” (poi nemmeno più di tanto) a salvare il tutto. Per nostra fortuna il buon Joe D’Amato a...
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The Valley of Gwangi

The Valley of Gwangi

I tell you, if he does not go back to the forbidden vally we shall all suffer a terrible fate. My eyes are blind but I can still see the signs.
Cowboys e dinosauri. Messico e zingari. Un po’ di machismo, certo, il solito eroe americano, ma si può dire che “The Valley of Gwangi” sia un film curioso e originale per la commistione di generi.
A ciò va aggiunto che agli effetti speciali troviamo il maestro Ray Harryhausen, anche produttore, che forse qui non è sempre all’altezza della sua fama, ma in fin dei conti porta a casa il compito tra i già citati dinosauri e cavalli in miniatura.


La storia della produzione di “The Valley of Gwangi” (Gwangi vuol dire lucertola per i nativi americani) inizia addirittura nel 1942. Willis O’Brien colui che ha creato g...
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Le impiegate stradali (Batton Story)

Le impiegate stradali

(Batton Story)

Abbiamo un’arca di scienza che batte il marciapiede. Chissà come devono essere interessanti le sue lezioni private
Riporta Wikipedia tra le curiosità “In questo film Femi Benussi non si spoglia mai”. Beh, non è una bella notizia, ma fosse quello il problema qui, saremmo a posto. Invece no, quella è il problema meno grave.
Mario Landi la cui carriera cinematografica va al contrario di un’apprezzabile carriera di regista televisivo, lavora su una sceneggiatura davvero inquietante e poverissima che semplicemente non funziona.


Per prima cosa non è chiaro se “Le impiegate Stradali” sottotitolo “Batton Story” voglia essere una commedia sulla prostituzione o un film che in maniera leggera vuole parlare delle condizioni delle prostitute ...
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The Creeping Flesh

The Creeping Flesh

Unfortunately, in the state of society as it exists today, we are not permitted to experiment on human beings. Normal human beings.
Christopher Lee, Peter Cushing, Freddie Francis. Ma anche l’Inghilterra di fine ottocento, l’eleganza delle scene e un lieve erotismo. Sì lo so, state pensando che sia un film della Hammer in piena regola. E invece no. La Tigon, specializzata anch’essa in horror, punta senza ipocrisia al pieno stile dell’antagonista Hammer, tanto che in molti pensano, ancora oggi, che sia un loro prodotto.
E nel bene e nel male il vulcanico proprietario della compagnia Tony Tenser (che lascia la stessa dopo l’uscita di questo film), riesce nel suo intento. “The Creeping Flesh” è un horror interessante, tenuto in piedi dalla nota coppia di at...
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