The Valley of Gwangi

The Valley of Gwangi

I tell you, if he does not go back to the forbidden vally we shall all suffer a terrible fate. My eyes are blind but I can still see the signs.
Cowboys e dinosauri. Messico e zingari. Un po’ di machismo, certo, il solito eroe americano, ma si può dire che “The Valley of Gwangi” sia un film curioso e originale per la commistione di generi.
A ciò va aggiunto che agli effetti speciali troviamo il maestro Ray Harryhausen, anche produttore, che forse qui non è sempre all’altezza della sua fama, ma in fin dei conti porta a casa il compito tra i già citati dinosauri e cavalli in miniatura.


La storia della produzione di “The Valley of Gwangi” (Gwangi vuol dire lucertola per i nativi americani) inizia addirittura nel 1942. Willis O’Brien colui che ha creato g...
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Le impiegate stradali (Batton Story)

Le impiegate stradali

(Batton Story)

Abbiamo un’arca di scienza che batte il marciapiede. Chissà come devono essere interessanti le sue lezioni private
Riporta Wikipedia tra le curiosità “In questo film Femi Benussi non si spoglia mai”. Beh, non è una bella notizia, ma fosse quello il problema qui, saremmo a posto. Invece no, quella è il problema meno grave.
Mario Landi la cui carriera cinematografica va al contrario di un’apprezzabile carriera di regista televisivo, lavora su una sceneggiatura davvero inquietante e poverissima che semplicemente non funziona.


Per prima cosa non è chiaro se “Le impiegate Stradali” sottotitolo “Batton Story” voglia essere una commedia sulla prostituzione o un film che in maniera leggera vuole parlare delle condizioni delle prostitute ...
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The Creeping Flesh

The Creeping Flesh

Unfortunately, in the state of society as it exists today, we are not permitted to experiment on human beings. Normal human beings.
Christopher Lee, Peter Cushing, Freddie Francis. Ma anche l’Inghilterra di fine ottocento, l’eleganza delle scene e un lieve erotismo. Sì lo so, state pensando che sia un film della Hammer in piena regola. E invece no. La Tigon, specializzata anch’essa in horror, punta senza ipocrisia al pieno stile dell’antagonista Hammer, tanto che in molti pensano, ancora oggi, che sia un loro prodotto.
E nel bene e nel male il vulcanico proprietario della compagnia Tony Tenser (che lascia la stessa dopo l’uscita di questo film), riesce nel suo intento. “The Creeping Flesh” è un horror interessante, tenuto in piedi dalla nota coppia di at...
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Provincia Violenta

Provincia Violenta

Ieri sono andata a vedere un poliziesco italiano… la solita roba, sono tutti uguali
Franco Sereni picchia come un fabbro e spara senza sosta. Un tipo che se gli rubi il parcheggio al supermercato ti ammazza senza pensarci. Almeno penso.
Questo è il biglietto da visita di un commissario che non ci pensa due volte a far fuori, rapinatori, rapitori e pure semplici ladri, come ci viene mostrato nei primi minuti di questo scarsissimo poliziottesco diretto da Mario Bianchi, con protagonista Calogero “Lino” Caruana che a guardare il curriculum ha fatto piccole parti di contorno in alcuni film di genere.


Non è chiaro se Bianchi volesse fare un vero poliziottesco oppure una parodia considerando la frase che ho sottolineato in alto. Quello che è certo è che “Provincia V...
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Cobra Kai – 5

Cobra Kai – 5

Il dolore non esiste!
Ahi. Prime crepe in una serie che in quattro stagioni è sempre riuscita a reinventarsi, a omaggiare il franchise da cui è tratta e anche a riderne. Ma anche una serie che ha trattato temi importanti (come il bullismo), con una freschezza convincente.
La quinta stagione però dimostra che l’idee non sono infinite e che forse “Cobra Kai” sta cominciando a prendersi sul serio, troppo sul serio. Si nota una certa ripetitività delle situazioni, uno sviluppo più lento dei personaggi (non tutti sia chiaro) e un certo puntare su alcuni punti fermi che pensavo fossero già passati, come ad esempio i patemi d’amore tra Miguel e Samantha o il “distruggere tutto” per poi riprendere il controllo. Senza contare un “Casus belli” fin troppo assurdo...
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Pierino contro tutti

Pierino contro tutti

Col fischio o senza?
Scoregge, battute sconce, merda, barzellette già vecchie nel 1981, fanno di questo film una delle cose più brutte mai prodotte. Ma pazienza. Perché allo stesso tempo fanno di “Pierino contro tutti” in quel 1981 è uno dei più clamorosi successi dell’anno. Tanto da generare sequel e apocrifi tanto da “uccidere” Alvaro Vitali che non riesce più a scrollarsi di dosso il personaggio. Perché se dici Alvaro Vitali a una persona che non segue molto il cinema, sicuramente risponderà “Ah, Pierino”.

Vitali di cui non sto a ricordare il curriculum (tanto lo conosciamo a memoria tutti no?) al tempo era costretto a rinunciare a “cachet” importanti tanto era impegnato a girare film ispirati al noto bambino delle barzellette.
A gestire ...

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Dolce pelle di Angela

Dolce pelle di Angela

Comunque l’ingenuità è una cosa da bambini e tu non sei più una bambina
Vagando tra Tinto Brass e Michele Massimo Tarantini, Andrea Bianchi, che si firma Andrew White, dirige un film in cui cerca di mischiare dramma e commedia, soft-core ed erotismo.
Il tutto si poggia su Michela Miti, la “Angela” del titolo che vive la parabola dell’ingenua campagnola che scopre la vita grazie a una serie di imprevisti. Un’idea classica, che vede la protagonista passare buona parte della storia nuda e in scene soft core, per la gioia dello spettatore e per quella di Andrea Bianchi, che tutto sommato non dirige nemmeno male, ma che si salva grazie alle fattezze della Miti e delle attrici comprimarie (anche loro notevoli).
Ma a parte la quota “carnazza” e la presenza di ...
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Una vacanza del cactus

Una vacanza del

cactus

Metti er pecorino! Metti er pecorino! Metti er pecorino! Pare che l’hai pagato te!
So cosa state pensando, cioè al fatto che il cactus del titolo sia un banale doppio senso. E invece, no, un po’ come per “W La Foca” non è un facile doppio senso, ma il cactus c’è, ed è quello che Bombolo, nel ruolo di Augusto, che deve e vuole portare sulla tomba di suo zio in quel di Rodi.
Quindi si può dire che questo film, sia un film del cactus. In tutto e per tutto. Dopo la “Settimana Bianca” e la “Settimana al mare”, Mariano Laurenti propone un terzo capitolo vacanziero, utilizzando gli stessi protagonisti (Cannavale, Bombolo, Annamaria Rizzoli) e mischiando le carte. Pochissimo a dire il vero.
Il canovaccio quindi è sempre il medesimo...
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La settimana al mare

La settimana al mare

Che mi fotte di mio figlio? Mio figlio è giovane c’ha una vita davanti a lui? Io che tengo? Solo quella stronza di mia moglie

Dopo “La settimana bianca” perché non fare “La settimana al mare”? C’è chi lo fa. Sia per le vacanze, sia al cinema. Nel secondo caso è naturalmente Mariano Laurenti che su sceneggiatura di Francesco Milizia, pochi mesi dopo l’avventura innevata, sposta le “comiche” avventure di un gruppo di persone al mare, con qualche importante cambio nel cast. Non c’è ad esempio Gianfranco D’Angelo e neppure Carmen Russo, ma entrano in scena Lucio Montanari, Francesca Romana Coluzzi e per le quota tette al fianco di una confermatissima Anna Maria Rizzoli, troviamo Paola Senatore e Annamaria Clementi.
Come dite? Che fine ha fatto...

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30 Monedas

30 Monedas

¿Por qué Dios permite la existencia del mal? Si un hombre no puede elegir entre el bien y el mal es libre

Alex De La Iglesia al 100%. Quello che più piace. Horror, fantastico, splatter, anticlericale, intenso e con uno humor nero di fondo.
Il tutto spalmato sulle otto puntate da un’ora circa di “30 Monedas” seconda incursione del regista spagnolo nelle Serie TV.

Se “Veneciafrenia” non ha convinto fino in fondo, qui invece non abbiamo incertezze.
Il thriller ambientato a Venezia, non citato a caso, condivide con questa serie oltre alla contemporaneità e Cosimo Fusco, anche un po’ di italianità, con scene girate a Roma.

Ma qui il regista spagnolo non indugia in nulla. Va fino in fondo, esplode in tutte gli aspetti fin dalla prima puntata...

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