Beach Babes from Beyond

Beach Babes

from Beyond

-Whoa, dude. You mean… you’re a beach babe from beyond?
-You bet your ass, dude.

Super cast di grandi nomi: Estevez, Swayze, Stallone e Travolta. Nomi importanti e di sicuro richiamo.
Ok, ok, non sono loro. Ma sono i loro parenti. Cioè, Joe Estevez, Don Swayze, Joey Travolta, Jackie Stallone. Rispettivamente fratello di Martin Sheen, di Patrick Swayze, di John Travolta e mamma di Sylvester Stallone. Unione di parenti meno noti che forse avevano il “piacere” di lavorare o che forse sono stati usati come richiamo commerciale da David DeCocteau, regista di genere, che lavorò nel 1980 come assistente di Corman o dal produttore Charles Band, noto per horror e sci-fi e di alcuni cult. A questo cast, not important, vanno aggiunti Burt Ward, cioè il Robin della se...

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The first turn-on!!

The first turn-on!!

Can you think of a better reason for going to summer camp?

Scorreggione e assurdo come solo i film della Troma, “The First turn-on!!” per la regia dei due deus ex-machina dalla compagnia del New Jersey, Micheal Herz e Lloyd Kaufman, è un film che parodia ed è, allo stesso tempo, un film vacanziero.
La storia è ambientata in un campo estivo, il “Big Tee – Pee”, dove una serie di teenager passa le proprie vacanze tra le solite assurde attività previste dal programma e tra voglie di fare scherzi e sesso. Esattamente quello che tutti noi abbiamo subìto e voluto fare in quei campi estivi dove ci parcheggiavano.

Con un direttore che pensa solo ai soldi e una serie di improbabili animatori, c’è anche un gruppo piuttosto sfigato composto da due ragazze, (una de...

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Papaya dei Caraibi

Papaya dei Caraibi

-Sarebbe che tutta la gente qui intorno abitava proprio dove deve sorgere la centrale. Noi abbiamo buttato giù le case e in cambio gli abbiamo dato questo
-E loro hanno accettato?
-Beh, prima hanno protestato e poi…
-Poi niente, praticamente ci hanno costretto

Dritti al punto. Subito. Una ragazza seminuda entra in una capanna sulla spiaggia, taglia una papaya, la strofina addosso e sulle parti intime del suo partner. Fa sesso e lo evira.
Purtroppo non vediamo la scena splatter che avrebbe fatto gridare al capolavoro. Ma pazienza, perché Joe D’Amato inizia in maniera ottima, quello che è considerato il film che dà l’inizio del suo periodo caraibico, al quale seguono, come ben sappiamo altri capolavori ben più noti...

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The Cerimony

The Cerimony

-What kind of kissing is this? Don’t you watch any movies? Mother, what kisses do they give! Like plungers! But you? Don’t you sexualise?
-Oops! Now come on, leave me alone. Let me work now, please…
-Ulysses also had work and Penelope found 300 suitors!

Apertura su un tramonto di quello che poi si scopre essere il mare di Itaca. Un’immagine da cartolina, anche con l’orrenda versione del film che sto guardando, credo rippata da una vhs o giù di lì. Poi, subito dopo una ragazza è impegnata in controluce in un atto di autoerotismo sugli scogli, mentre una voce parla delle sue voglie. E non solo, la voce ci racconta anche di quanto siano semplici (e lussuriosi) gli abitanti di questa bella isola, dove si può evidentemente fare sesso sulla spiaggia. La ragazza intanto continua...

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Robinson und seine wilden Sklavinnen

Robinson und seine

wilden Sklavinnen

We shouldn’t argue, Sam. The boy is for both of us

Un demenzialissimo Jesús Franco in un film internazionale, prodotto dal grande Artur Brauner con il quale lavorò spesso, ad esempio nel capolavoro “Vampyros Lesbos” e “Sie tötete in Ekstase”, oltre a “X312 – Flug zur Hölle”, “Jungfrauen-Report”, “Der Todesrächer von Soho” e altri ancora (per la cronaca Brauner produsse anche “L’etrusco uccide ancora” e “L’uccello dalle piume di cristallo” e tantissimo altro, film erotici compresi).

Un film poco conosciuto, questo, che parodia “Robinson Crusoe” in cui il regista spagnolo, seppur nel suo periodo di massimo splendore, si limita dietro la macchina da presa a svolgere il compito senza esaltare lo spettatore.
Con...

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Hasta el viento tiene miedo

Hasta el viento

tiene miedo

Uno nunca sabe lo que
quieren los muertos

Veloce come il vento, in ventiquattro minuti abbiamo già la storia piazzata e tutti i protagonisti bene in vista. E così, nei minuti centrali si scorgono momenti riempitivi che ci portano poi a una seconda parte in cui la storia torna a essere frizzante.
A parte questa fretta iniziale “Hasta el viento tiene miedo” (o nel titolo internazionale “Even the wind is afraid”) è un grazioso horror messicano di Carlos Enrique Taboada, icona del genere.

Questo è un film che nonostante i segni del tempo rimane gradevole ancora oggi, mostrando una certa capacità da parte del regista nel gestire la suspense. Taboada lavora molto bene sia con la musica composta di Raúl Lavista, un apprezzato compositore messicano, sia co...

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Montecarlo Gran Casinò

Montecarlo

Gran Casinò

-Lei gioca a backgammon?
-Me vie’ da ride! Perché praticamente il backgammon l’ho inventato io

Film vanziniano e 80’s che di più non si può. “Montecarlo Gran Casinò”, propone la nota formula del più ce n’è, meglio è (come diceva degli amici, una celebre canzone di quel periodo). Quindi (ri)troviamo una lista piuttosto ampia di comici di richiamo accompagnati da belle attrici. Tutti alle prese con una serie di sketch in pieno stile anni ottanta, che sparano alto sugli status symbol.
Una sorta di continuazione di “Yuppie – I giovani di successo” e di “Via Montenapoleone”, l’ennesimo momento, insomma, di celebrazioni della “Milano da bere” e del craxismo, trasferiti però a Montecarlo, dove la febbre del gioco colpisce alcuni italiani.

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La casa stregata

La casa

stregata

-Calma, calma, c’è una sorpresa. Mi sembrate un po’ mosci. Facciamo un gioco. Allora: tutte le puttane da una parte e i froci dall’altra!
-Ma io non sono mica frocio!
-No, il gioco delle bugie lo facciamo dopo! Allora, io conto fino a trenta e nel frattempo voi vi scambiate le mutande…
Mi dispiace dare un dispiacere al me bambino. E a tutti quelli, adulti inclusi, che sanno a memoria diverse battute di questo film.
Perché sì, va detto, “La casa stregata” è un classico degli anni ottanta, una commedia adatta a tutti, che, appunto, è entrata nei cuori di tanti. Gaetano, il cane, su tutti.
Trentotto anni dopo, finita la magia dello stupore fanciullesco, per dirla in maniera poetica, devo dire che a rivederlo evidenzia diversi limiti, che nulla c’entrano col tempo...
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La Masque de la Méduse

La Masque de la

Méduse

Tu veux encore tué Meduse?
Sarà che ai giorni nostri Il discorso intrapreso in “La nuit des Horologes”, che doveva essere l’ultimo atto di una lunga carriera, trova una sua continuità in “La masque de la Méduse” che esce, quasi a sorpresa, nel 2009. E tra l’altro nemmeno questo doveva essere l’ultimo film, perché Jean Rollin aveva in mente un altro progetto che però non riesce a realizzare.
Ci troviamo dunque in un lavoro in cui si fa di nuovo il punto di una vita e si parla di memoria e morte. Un film che inizialmente, durava solo sessanta minuti ai quali il regista aggiunse un’altra ventina di minuti creando così un film in due parti e rimandando curiosamente all’esordio di “Le viol du vampire”.

Con il suo stile lento e malinconico,...
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Sotto il sole di Riccione

Sotto il sole

di Riccione

Io fino a qualche giorno fa non avevo idea di cosa fosse l’amore
Sarà che ai giorni nostri “Le navi salpano/Le spiagge bruciano/Selfie di ragazze dentro i bagni che si amano/La notte è giovane”, ma l’essere umano è sempre lo stesso. I suoi bisogni, le gioie e i dolori, la ricerca della felicità. Almeno, credo sia così, non essendo parte di questa generazione posso solo credere a quello che vedo e in questo caso a quello che vedo in “Sotto il sole di Riccione”.
Film fresco, fresco, prodotto da Lucky Red, Mediaset (che su “Cine34” cerca di fare da traino) distribuito da Netflix e parte dunque dell’alleanza italiana con il colosso americano.
Dietro a questo film c’è la mano Enrico Vanzina che omaggia il fratello Carlo rispolverando l’idea...
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