365 Giorni

365 Giorni

Ti sei persa bambolina?
La segnalazione era illuminata: “Devi guardare “365 Giorni” è di un trash che manco t’immagini”, mi scrive una persona su Facebook.
E grazie a questo e al fatto che le news riportano che questo film è tra i più visti a livello mondiale su “Netflix”, ho deciso di guardarlo. E, in effetti, a livello di trash, ha tutto quello che serve.


Un paio di notizie “istituzionali” innanzitutto, il film è tratto dal primo libro di una trilogia scritta dalla polacca Blanka Lipińska, che ebbe l’idea durante un viaggio in Sicilia e che ha dichiarato di non apprezzare le “Cinquanta Sfumature” sebbene a vedere il film, siamo alle prese con una specie di variante...
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Antrum

Antrum:

The Deadliest Film

Ever Made

There’s a reason why you haven’t seen Antrum: you’d be dead
Nel 1979 uscì un film dell’Est Europa, intitolato “Antrum”, che passò alla storia non per la sua bellezza ma perché chiunque lo vedesse, moriva o rischiava seriamente la vita. Capitò, ad esempio, che un cinema a Budapest andò a fuoco uccidendo gli spettatori. Il film fu tolto dalla circolazione.
Negli anni novanta fu recuperato e proiettato in un cinema di San Francisco e in quell’occasione un’isteria collettiva, forse causata da un brutto scherzo di un dipendente del cinema, causò una vittima (una donna incinta) e diversi feriti. Morirono anche diversi curatori di Festival che avevano pensato di proiettare il film.

Ora, dei produttori hanno ripreso la pellicola, che negli an...
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Two Thousand Maniacs!

Two Thousand

Maniacs!

Wait a minute, folks! Wait a minute! We’re embarrasing our guest! We’re not showing any sportsmanship at all!

Quando su le “Cahiers du cinema” scrissero che “Blood Feast” e “Two Thousand Maniacs!” erano tra i film horror più belli di tutti i tempi e che Herschell Gordon Lewis era un “soggetto per ulteriori studi”, il regista rispose che “Questo è quello che dicono sul cancro”.
E questa splendida battuta di humor nero, spiega molto più di mille parole il pensiero di quel mattacchione di Herschell Gordon Lewis.
Ritroviamo il nostro e l’amico Friedman nel 1964, infatti, con tanta voglia di fare le cose in grande, almeno, a detta loro, con una storia più complessa del mitico “Blood Feast”. Un budget tre volte più grande (si stima che “Bl...

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Hard Sensation

Hard Sensation

You’re a virgin? Ok! I’ll fuck you later!

Versione del buon Aristide “il caraibico” Massaccesi, di un rape revenge o semplice scusa per fare un altro pornazzo sotto il sole della Repubblica Dominicana. Vale tutto.
Ma in ogni caso “Hard Sensation”, scritto da George Eastman come Tom Salina, è per me, con i due porno zombi, il migliore episodio di questo periodo di D’Amato.
Certo, “Hard Sensation” ha una tonnellata di scene erotiche e porno che iniziano dopo soli sette minuti con Dirce Funari, Annj Goren e un’amica di queste non accreditata, che si masturbano su un letto, in momenti diversi.
Un aperitivo, insomma, che ci introduce a una storia che, sì, è una scusa per il simpatico Mark Shannon di penetrare in vario modo Annj Goren, Lucia Ramirez e l’...

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Sinderella and the Golden Bra

Sinderella and the

Golden Bra

A spectacular modern day version of the famous fairy tale

Potrebbe sembrare uno di quei casi in cui il titolo ti dà tutto. Più del film stesso. Beh, sicuramente lo è ma è anche vero che “Sinderella and the Golden Bra” va oltre, non si accontenta di un titolo “gustoso” e nemmeno di essere una delle tante parodie di Cenerentola. No, questo poverissimo nudie cutie, spesso si trasforma in musical, aprendo la parte cantata con il Re che si esibisce di fronte ad alcune ragazze in topless piuttosto apatiche. Ma è il solo il primo e tra l’altro più brutto di diversi momenti canori. E c’è anche un’introduzione interessante, che utilizza il teatro di figura.

Va anche detto che pure il regista si fa notare. Loel Minardi in carriera ha fatto solo qu...

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L’inquilina del piano di sopra

L’inquilina del

piano di sopra

Si vedeva che soffriva di un acuto senso di colpa. Ha chiesto soltanto un po’ di comprensione.

Polanski vive in un altro condominio, di un’altra città e di un’altra nazione. E soprattutto al regista Baldi e allo sceneggiatore Bucceri, non gli può interessare di meno di cosa faccia l’inquilino di Polanski. Vago richiamo del titolo a parte.
Loro preferiscono seguire la strada della commedia all’italiana, nemmeno quella sexy o pecoreccia, in voga in quel periodo, ma quella alla Steno con qualche ideuzza alla “My fair lady”. Cercano l’eleganza e la sobrietà e di far le cose per benino, strizzando ogni tanto l’occhio all’erotismo ma senza esagerare.
Ci provano tra l’altro con due protagonisti originali, una coppia inedita, con Lino Tof...

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Amore e morte nel giardino degli dei

Amore e morte

nel giardino degli dei

Da quel momento che mi sembrò o udì l’auto di Timothy partire, non ricordo più nulla. Solo quell’assurdo risveglio nel mio letto. I vostri volti intorno a me.

Stile, eleganza e seduzione, con una narrazione a incastri interessante, l’ottima fotografia di Romano Scavolini e un altrettanto ottimo commento sonoro di Giancarlo Chiaramello.
Sauro Scavolini alla regia, poi, ci mette tanta passione, una passione che copre l’evidente piccolo budget a disposizione.
Ci mette anche molto coraggio, perché in un periodo di giallo all’italiana, prende pian piano un’altra via, quella del thriller psicologico e morboso, o del dramma venato di erotismo.
Una scelta coraggiosa, che però crea una storia che non lascia lo spettatore incollato allo scherm...

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La nuit de la mort!

La nuit de la mort!

-Vous êtes mon ami save moi!
-Vous ete nécessaires!

Tesi centrale di questa storia è una pratica che tutti i medici di oggi dicono che faccia male. Però, qui, funziona. Non voglio spoilerare, per ora, al contrario di quanto facciano nel film, perché, dopo pochi minuti ci dicono già qual è il punto centrale di tutta la vicenda.
Con un titolo più da zombie che altro, tradotto in inglese in un letterale “Night of dead”, ci troviamo alle prese con un b movie in vecchio stile, con dinamiche e soluzioni ultra collaudate e appunto, una narrazione che ci toglie subito ogni sorpresa.
Non resta dunque che seguire una pellicola “so bad it’s so good”, che piacerà sicuramente agli amanti dei b movies, che si troveranno alle prese con un film semplice e artigianal...

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White Lines

White Lines

So Nights are so big. You’ll never recover

Che nomea si stanno facendo autori e registi spagnoli in questa new wave in streaming, è una cosa che mi chiedo spesso. E la risposta, onestamente, non è che mi entusiasmi. A costo di passare per vecchio trombone ma oggi dalla Spagna arrivano spesso lavori tamarri e un po’ scontati, che oggi, grazie soprattutto a “Netflix” imperversano sui device di tutto il mondo.
Non sto parlando solo di Alex Pina e non lo vedo come l’anticristo, ma sicuramente è quello che al momento, ricco contratto con il colosso americano in mano, sta segnando le produzioni del suo paese.
Così in attesa di “Sky Rojo” e dopo esserci “gustati” la “Casa di Carta”, Pina ci propone “White Lines”.
Una serie dal titolo buono per una stori...

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Into the night

Into the night

The Darkest Hour is Just Before the Dawn

Quando il secondo pilota chiede ai passeggeri se c’è qualcuno che sa pilotare un aereo, mi è scesa una gran tristezza e una grande voglia di interrompere la visione. Ma anche un po’ quando mi sono reso conto che c’è un italiano, un turco, un russo, dei belgi e degli scozzesi e sembra l’inizio di una barzelletta.
Alla fine ho resistito e sono entrato nel mondo di questa serie belga (la prima su Netflix), di sole sei puntate. Sei puntate che senza fronzoli e senza perdere tempo ci raccontano di uno scenario apocalittico.
Idea di Jason George produttore di “The Protector” e “The Gift”, e collaboratore per “Il regista nudo”, oltre a altro, che s’ispira molto alla lontana a un romanzo di Jakec Dukaj “The Old Ax...

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