Ragazza tutta nuda assassinata nel parco

Ragazza tutta nuda

assassinata nel parco

L’ha uccisa l’emozione. È colpa mia?

Il titolo pruriginoso alla “Cronaca Vera”, che sappiamo essere un espediente spesso usato per richiamare pubblico, questa volta c’entra ancor meno del solito. La ragazza del titolo c’è, ma è un passaggio piuttosto gratuito della storia.

Ma a parte questo il nostro Alfonso Brescia cerca di fare le cose per bene, in maniera precisa e con eleganza nella maniera dei migliori thriller italiani dell’epoca. Non sempre ci riesce, perché alla fine questo suo film latita nell’intreccio, nella recitazione e nella produzione.
Già la produzione, che a quanto si dice nel dvd Cinekult aveva in mente di ambientare la storia a Vienna (“Prater Shock”, titolo provvisorio), tanto per cementare il legame co...

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Occhi dalle stelle

Occhi dalle stelle

Sia pure in luoghi, momenti, circostanze e paesi diversi, parte degli avvenimenti narrati in questo film, sono veramente accaduti

Anno particolarmente fantascientifico, il 1978, per Mario Gariazzo. Oltre a sfornare una grande perla trash come “Incontri molto ravvicinati…del quarto tipo”, Garriazzo, gira anche “Occhi dalle stelle”. E se uno ha visto il primo e non il secondo forse si aspetta lo stesso tema, vagamente sci-fi e molto porcelloso.
Invece, “Occhi dalle stelle” è radicalmente l’opposto, segue il tema alieni con serietà, sviluppando una tesi complottista che oggi sarebbe il manifesto di diversi gruppi, complottisti sui vari social.

“Occhi dalle stelle”, pur seguendo la scia del noto film di Spielberg, per i primi 10’ fa sognare lo spett...

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La settimana bianca

La settimana bianca

-Mi sarebbe dispiaciuto perdere il treno per la neve
-Ma guardi che dove stiamo andando mica nevica
-Perché dove va?
-ANapoli!

Parata di stelle del genere fin dalle prime immagini con relativi sponsor, J&B, Ellesse e Sansicario, località sciistica della Val di Susa. Così per chiarire dove ci troviamo: in un film più che commerciale che punta tutto sulle gag dei suoi attori e sulla bellezza delle due donne di punta (Anna Maria Rizzoli e Carmen Russo). Ma a dire il vero sono solo le musiche di Gianni Ferio che hanno qualcosa da dire, beh… oltre alle tette della Rizzoli e all’intimo di Carmen Russo.
Mariano Laurenti è alla guida di un film che sfiora il barzelletta movie poggiandosi sul sicuro e abusato (siamo già nel 1980) canovaccio della commedia sexy all’ita...

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Amore, letti e tradimenti

Amore letti,

e tradimenti

-Un tempo ti bastava guardarmi per eccitarti e pensavi solo a fare l’amore. Adesso non solo non ti ecciti ma pensi al pecoraio
-Scusami ma per me è diventata una fissazione. Se quello non vende sono fottuto!

Dice il proverbio “Contadino, scarpe grosse e cervello fino”. Non so se esiste un proverbio che spieghi il contrario per gli sceneggiatori, che spieghi cioè che a volte il cervello fino non è affar loro e a volte dà vita a un imbarazzante risultato, cercando di seguire un genere e sprecando un cast potenzialmente di qualità. Questo è quello che succede in “Amore, letti e tradimenti” scritto da un certo Mauro Righi e diretto dal buon Alfonso Brescia. Ugo Bologna è in compagnia di Don Backy e di un terzetto di donne da urlo: Marisa Mell, Sonia...

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Blue Demon vs. el poder satánico

Blue Demon contra

el poder satanico

La paura mi ha tolto il sonno. Ma a te ti ha fatto impazzire.

Blue Demon, ovvero Alejandro Muñoz Moreno, è una leggenda della Lucha Libre, rivale de El Santo. E dovrebbero essere rivali anche nel mondo del cinema, considerando anche che il produttore Enrique Vergara, decide di dare anche a Blue Demon un suo spazio sul grande schermo, con pellicole molto simili in temi e sviluppi a quelli dell’Enmascarado de la Plata.

Invece, per qualche ovvia ragione commerciale in questo “Blue Demon contra el poder satánico” del 1966, per la regia di Chano Urueta, troviamo El Santo in un cameo in cui rassicura Blue Demon di essere dalla sua parte.

E questa è la migliore cosa di un film sconclusionato, un delizioso b movie, che fa sfoggio di un low budget e...

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Sassy Sue

Sassy Sue

The hilarious MISS adventures of a barnyard Lover!

Sassy Sue è una vacca. Nel vero e proprio senso del termine, cioè è una mucca, di cui il tonto Junior (John Tull) è innamorato. Il padre Pa Williard, interpretato da Patrick Wright, è preoccupato perché il ragazzo non sta crescendo “bene” e vuole insegnare al figlio qualcosa sulle donne, rendendolo “uomo” e interessato all’argomento.
Organizza così per il figlio una serie di avventure con le ragazze delle campagne, che, ovviamente, girano con pochi vestiti addosso. Ma più che il figlio che ha sempre un occhio di riguardo per la mucca e con la quale fa sesso quello che si diverte di più è proprio Pa Williard...

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Bollenti Spiriti

Bollenti Spiriti

Diciamo la verità questo 90% di eredità mi ha totalmente rovinato

Nel Castello di Balsorano esordisce anche al cinema, dopo il teatro, una coppia destinata a stare insieme per tutta la vita. Johnny Dorelli e Gloria Guida. E prima di parlare del film voglio dichiarare tutta la mia stima per Dorelli, che mi ha sempre fatto simpatia, tipo quegli zii un po’ eccentrici, diversi in gusti e stile di vita, ma alla fine piacevoli e ha sempre avuto la fortuna di avere al suo fianco sempre splendide donne.

Detto questo bisogna anche ammettere che il lato rosa che accompagna questo film è più avvincente della trama che pur suscitando simpatia per le citazioni alle vecchie commedie, ha diversi momenti scontati e lenti che lo penalizzano...

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Mil sexos tiene la noche

Mil sexos tiene

la noche

You have few hours to live

Incubo e sogno, un tema caro al nostro Jess Franco che nel 1984 lo ripropone in questo “Mil Sexos tiene la noche” che viaggia tra l’essere un remake o una variazione di “Les Cauchemars naissent la nuit” del 1974, già ripreso con “Voodoo Passion” del 1977. Senza contare altri riferimenti più o meno palesi a suoi film.

Da Soledad Miranda passando per Muriel Montossè per arrivare a Lina Romay, protagonista di questa pellicola del 1984, in cui si nota, oltre all’ovvia capacità di saper scegliere bene le protagoniste, anche che il regista spagnolo è a proprio agio con questo tema...

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The App

The App

Io ti penso da prima di sapere che c’eri

Difficile in questi tempi resistere alla tentazione di buttarsi nel mondo delle App, un tema ricco e abbastanza nuovo per le ambizioni di registi di genere. Ci finisce anche Elisa Fuksas, con “Netflix” che distribuisce forse sull’entusiasmo di “Cam” o forse perché in questo momento si possono permettere imbarazzanti giri a vuoto. Come in questo caso. “The App” film dal titolo roboante ma anche un po’ banale mostra tutti i difetti di un’app piena di bug e poco compatibile con tempi moderni.
Elisa Fuksas, che si avvale anche di un cameo di Abel Ferrara, cerca di sfangarla con la tecnica, mostrandoci immagini che sembrano arrivare dagli smartphone e con qualche tentativo di avere una fotografia suggestiva. Ma niente.
Tra...

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Elves

Elves

-Is everything all right?
-No, Willy, Gramps is a Nazi.

Tre amiche, Kirsten, Brooke e Amy, si trovano nel bosco per fare una cerimonia anti Natale, le “Sorelle Anti Natale”, che vorrebbero sradicare la festività per qualche ragione commerciale. S’ispirano a un libro trovato a casa di una di loro, che parla delle “Vergini anti-Natale”, ma la cerimonia viene bruscamente interrotta dal fatto che una di loro si è ferita a una mano. Il sangue però è già caduto a terra e l’Elfo demoniaco si è svegliato.

In soli cinque minuti “Elves” ha tutta la nostra attenzione, perché promette di essere un gioiellino trash niente male. E di certo non delude le attese...

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