Quella casa nel bosco

Quella casa nel bosco

I’m drawing a line in the fucking sand, here. Do not read the Latin

Quando ti prestano una casa e tu per fare lo splendido inviti, la fidanzata e vari amici. Ma alla fine qualcosa non funziona e ti ritrovi nel bel mezzo di un incubo. Sì, detta così sembra il solito film del solito gruppo stereotipato di ragazzi, l’atleta, lo studioso, la puttana, la vergine e il buffone, che risveglia qualche forza demoniaca o attrae qualche psicopatico e si fa massacrare.

Beh, in un certo senso è proprio così che vanno le cose, ma questo film del 2012 mostra un raffinato e coinvolgente equilibrio di cose, che stravolgono tutto quello che conosciamo bene. Per prima cosa alla regia troviamo Drew Goddard, sceneggiatore di “Cloverfield”, “World War Z”, “The Martian”...

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Professione vacanze

Professione vacanze

E no eh! Questo non lo può proprio dire, perché io alle bagnanti ci sto attento, soprattutto ai loro costumi

Il segreto è mettere le persone giuste nei posti giusti. E nel momento giusto. Tipo Jerry Calà, uno degli attori più scarsi che abbiamo mai visto, che qui fa il capo villaggio, in una serie TV di metà anni ottanta. Un’idea sua (come riporta nella sua autobiografia), alla quale mettono mano anche Vittorio De Sisti, anche regista, Marco Cavaliere, Cesare Frugoni e Maria Rita Parsi. Cioè, gente che ha lavorato a serie TV, commediole e cinema di genere. Insomma una crew perfetta, con Silvio Berlusconi che sull’onda dell’entusiasmo per “I ragazzi della 3C” fiuta l’affare e dà il via alla produzione.

Una produzione che vanta pure un cast nient...

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La liceale al mare con l’amica di papà

La liceale al mare con

l’amica di papà

Chi sei eh? La Banda Bassotti quella dei culi rotti…
Scrivo apocrifo e nostalgico per evitare, per una volta, le solite “seguire la scia” e “ripetere gli stessi schemi”. Quindi sì, “La liceale al mare con l’amica di papà”, è un apocrifo dei film sulla liceale. E non solo quello, perché lo è anche dei film della soldatessa e segue ovviamente i canoni della commedia sexy. Ma andiamo con calma. Prima di tutto la liceale è tirata nella trama a forza e non è, naturalmente, l’originale. È bionda, questo sì, è bella, ci mancherebbe, ed è, Sabrina Siani. un volto noto del cinema di genere.
Il tutto ruota sulle solite storie di corna e contro corna, di fraintendimenti, sotterfugi e situazioni paradossali affidate alle esperte...
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Verónica

Verónica

Alguien respondió a tu llamada
I film sulle possessioni soffrono della “sindrome da cliché” di più di quelli sugli zombie. Sono indispensabili: una tavola oujia, una vittima innocente, una qualche forma ecclesiastica e rumori e strane presenze. Così è anche “Verónica” di Paco Plaza, famoso per il franchise [Rec], che alla voce protagonista ci mette una quindicenne e alla voce chiesa una suora cieca soprannominata “Suor Morte”, della quale vediamo gli occhi bianchi (mica poteva avere gli occhiali eh). Anche gli effetti speciali non sono tutto questo granché e si può dire che siamo di fronte all’ennesima pellicola del genere.
Però, se lasciamo da parte l’aspetto “possessione” e ci concentriamo sul secondo piano narrativo, questo film del 2017 dà il meglio di s...
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L’ultimo cacciatore

L’ultimo cacciatore

È finita, non usciremo vivi da quest’inferno. È finita per noi

E va bene siamo alle solite. Il cinema di genere italiano prende a piene mani dai successi del momento: “Apocalypse Now” e “The Hunter”. Così ci aspetta la visione di una declinazione trash, antistorica e pure un po’ blasfema, di un filone che ha messo sotto la lente d’ingrandimento uno dei più imbarazzanti momenti della storia moderna degli USA.
E quindi sappiamo cosa aspettarci. In effetti, è, almeno in parte, quello che vediamo, perché è chiaro fin dal titolo che il buon Antonio Margheriti è in Vietnam (almeno dal punto di vista dell’ambientazione, perché in realtà siamo alle Filippine) per darci uno spaghetti-Vietnam che però a sorpresa si rivela, essere un film dignitosissimo...
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Macchie Solari

Macchie Solari

Dalla camicia di forza alla tonaca il passo è breve

Nel 2019 vedere un film come questo fa venire in mente due cose. La prima è che Armando Crispino nella sua breve parentesi nel thriller, aveva una certa fantasia nell’ambientare le sue storie, visto anche il brillante “L’etrusco uccide ancora”.
La seconda è che GretaThunberg, non deve vedere questo film. Perché “Macchie Solari” del 1975, parte dall’ipotesi che l’eccessiva calura possa generare una serie di morti. In realtà questa ipotesi para sci-fi è solo fumo negli occhi dello spettatore, solo un allungare il brodo, nonostante Crispino inserisca per tutto il film scene che possono giustificare questa teoria. Siamo molto più semplicemente nella scia di Dario Argento, con rimandi a Fulci...

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The Rain – seconda stagione

The Rain

seconda stagione

Il primo che lo troverà e lo porterà da noi, sarà anche il primo che potrà abbandonare la zona

È che uno si aspetta che le cose prendano una certa piega o che si continui con la linea della prima serie. Ma per fortuna nei primi minuti della prima puntata, la seconda stagione di “The Rain”, ci dà una serie di colpi di scena, inaspettati e avvincenti. Un gran bell’inizio. Bravi, bravissimi. Sono però gli unici minuti degni di una stagione per nulla interessante. Se già nella prima serie, puntata dopo puntata, “The Rain” perdeva mordente, qui è una discesa nell’oblio interminabile che inizia dopo i già citati colpi di scena e quindi dal quinto minuto della prima serie.

Non è ben chiaro cosa Jannik Tai Mosholt, Christian Potalivo ed Esben T...

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I morti non muiono

I morti

non muiono

Il mondo è perfetto. Apprezza i dettagli

Siamo così materialmente attaccati ai lavori di Jim Jarmusch che ci aspettiamo che ogni volta sforni un capolavoro, perché altrimenti non va bene. Se ci trasformassimo in zombie, probabilmente andremmo in giro a mordere e a dire “Jarmussssch”. Come fanno i suoi zombie. Risorgono e camminano ripetendo le cose cui erano legati (leggi schiavi) nella vita.
Un’anziana senzatetto che ripete “Chardonay”, morti che camminano con il cellulare in mano, bambini che assaltano un negozio di caramelle, due tizi che girano dicendo “coffeee”. Siamo già morti in vita? Il materialismo, essere ossessionati da un qualcosa cui diamo troppa importanza...

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The End? – L’inferno fuori

The End? – L’inferno fuori

Tu qui dentro sei al sicuro. Qui dentro non entra nemmeno lo spirito Santo

Le belle storie che ci piacciono. Tipo quella di Daniele Misischia che dopo apprezzati corti e Serie TV, approda al lungometraggio sotto l’occhio attento dei Manetti Bros. E lo fa con un film sugli zombie, nel quale, oltre ai fratelli romani, spunta il nome di “Rai Cinema”. E lo fa soprattutto con un cast di grande qualità che non ha bisogno di presentazioni e parte dal protagonista Alessandro Roja, passa per l’eccezionale Euridice Axen, Benedetta Cimatti e si conclude con le voci di Marco Manetti e soprattutto di Carolina Crescentini. Largo ai giovani.

L’astuzia poi di ambientare il 90% della storia in un ascensore, permette alla produzione di spendere meno e al regista di dar...

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L’Etrusco uccide ancora

L’Etrusco uccide ancora

Non vedo l’ora di scendere laggiù fra quelle tombe per sentirmi un po’ vivo

Tuchulcha, il demone dell’oltretomba per Etruschi, un archeologo e un famoso direttore d’orchestra, cioè, un ambiente intellettuale, originale e un po’ misterioso, (vista la presenza degli Etruschi). Primo dei due thriller di Armando Crispino, che ottiene gli stessi buoni e, soprattutto originali risultati con il successivo “Macchie Solari”, seguendo la scia di Dario Argento, anche se, secondo alcuni, lo stesso Argento deve qualcosa a Crispino (soprattutto per questo film).
In ogni caso, bisogna riconoscere a Crispino di sapersi muovere bene dietro la macchina da presa e di saper scegliere anche buoni collaboratori come Erico Menczer alla fotografia e Riz Ortolani alle musiche...

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