Barb Wire

Barb Wire

Don’t call me babe!

Pamela Anderson che all’epoca aggiungeva Lee al suo cognome, mostra le tette sui titoli di testa e ci consola del fatto che “Barb Wire” anticipi l’attuale e tragica situazione politica statunitense. Siamo nel 2017, la democrazia non esiste più e il paese è sotto la legge marziale. A parte prevedere due guerre civili, possiamo dire che non siamo molto lontani dalla realtà.

E le tette della Anderson, all’apice della carriera, sono anche la migliore cosa di un film d’azione e post-nuke che dopo un inizio convincente, composto da un paio di scene d’azione, una di tortura e un pezzo musicale, si perde in una marea di scemenze. E non ci fa più vedere le tette di Pamela. 

Ispirato all’omonimo fumetto questo film diretto da David Hogan e scritto da Ilen...

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El hacha diabólica

El hacha diabólica

I swear the killer will pay for his crime

Che bel personaggio questo Luis Enrique Vergara, produttore e autore, che meriterebbe più fama tra i fanatici dei filmacci. Tra azione e horror ha bazzicato per diversi anni nel cinema, lavorando anche con Boris Karloff e con il mitico El Santo.

Ed è proprio dall’unione de El Enmascarado de La Plata, che lotta per la giustizia contro le forze del male di ogni tipo e della “Filmica Vergara” che arriva un episodio delle avventure de El Santo, piuttosto originale. Alla regia c’è lo spagnolo José Dìaz Morales scappato in Messico durante la guerra civile e fedele collaboratore di Vergara, che gira con El Santo anche altri film. A scrivere la storia ci sono l’esperto e affidabile Rafael García Travesi e l’immancabil...

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Arrapaho

Arrapaho

-Dimmi Capo di Bomba, a chi vuoi più bene, a papà, o a mammà?
-A Pippo Baudo
-Vaffanculo

In tutti questi anni di attività, abbiamo evitato in tutti i modi di parlare di questo film. Non per un senso di superiorità, anzi, il contrario, perché parlare di “Arrapaho”, è parlare di un qualcosa conosciuto da tutti, su cui non c’è nulla da aggiungere. Se poi guardiamo e leggiamo gli speciali di “Stracult” e di “Nocturno”, si può dire che “Arrapaho” sia stato declinato e omaggiato in tutti i modi possibili.

Solo che poi un giorno inizia una discussione con gli amici, si cita il tormentone “Ciao…comprati Arrapaho” si aggiunge la versione bootleg (Ciao…comprati Arrapaho/con la maglia di Falcao e le scarpe ricoperte di cacao) che girava da queste parti,...

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Rötmånad

Rötmånad


She can’t afford to have feelings.

L’esordio di Britt Christina Marinette Lindberg più nota come Christina Lindberg dicono sia una commedia. Siamo nel 1970 e la bella Christina partecipa a “Rötmånad”, tradotto in inglese con il titolo di “Dog Days”, portando con sé, già, il “titolo” di icona erotica, guadagnato grazie a vari servizi fotografici.
Alla regia c’è Jan Halldoff, un regista svedese che in carriera ha spesso toccato il tema dei giovani, dei rapporti tra le persone e qualche volta temi socio-politici è che qui come già detto, dovrebbe farci ridere o almeno sorridere...

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Il Piacere

Il Piacere

Forse in lei vivevano due anime, da una parte la famiglia e dall’altra l’amore. Senza vergogna né pudore. L’amore vero.

La borghesia decadente, l’Italia fascista, il sesso e Venezia sparate subito sul pubblico nei primi minuti senza filtri sono un’ottima presentazione per questo film del 1985 di Joe D’Amato. E ci vogliono pochi secondi per capire che il nostro è di nuovo sulle tracce di Tinto Brass. E ci vuole sempre poco per capire che questa volta il risultato è meno ampolloso (usiamo questa parola pesante per rendere il concetto) e ambizioso de “L’Alcova”.

Pensa meno e agisce tanto D’Amato e si può dire che sia un ottimo incontro tra lui e Brass.
Poi certo la scopiazzatura stilistica è palese e c’è pure qualche richiamo, più tecnologico, a “La Chiave...

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B.C. Butcher

B.C. Butcher


The first slasher film to be set in prehistoric times!

Ci fidiamo di Lloyd Kaufman quasi ciecamente, ma questa storia è molto bizzarra e il nostro ci ha già beffato diverse volte. Comunque escludendo che si tratti di un simpatico scherzo e prendendo per buono tutto siamo alle prese con un film diretto da Kansas Bowling, una giovanissima regista che oltre ad avere un bel nome, ha scritto questa storia a quindici anni e diretto il tutto a diciassette. Californiana, cresce guardano i film della “Troma”, ammirando Barbara Bach, Raquel Welch e ascoltando i Ramones. Un’educazione niente male!

Entra a far parte del “Troma Institute for Gifted Youth” un programma che punta a far nascere e crescere nuovi talenti del cinema o almeno di un certo cinema e diventa la prot...

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Volúpia de Mulher

Volúpia de Mulher


Frustration. Desperation. Titillation.

Lei gli dice di non chiamarle tette ma seno. Lui gliele palpa e poiché sono già nudi in un fiume, continuano con il petting e poi fanno sesso. Supponiamo, considerando quanto accade dopo, che lo facciano una seconda volta, ma sul più bello arrivano i genitori di lei. E s’incazzano. E cercano di obbligarla a sposarsi. Ma lei fugge a São Paulo.

È che a volte guardiamo film senza saperne nulla, guidati dall’onda dell’entusiasmo del titolo o della provenienza e “Volúpia de Mulher”, letteralmente la “voluttà della donna”, tradotto in inglese con un terribile “Chick’s ability”, ci ha attratto per entrambi i motivi. Siamo nel 1984, siamo in Brasile e per qualcuno, non tutti però, questo è un episodio della “...

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Il Triangolo delle Bermude

Il Triangolo delle

Bermude


-Bambina vuoi dei biscotti?
-Per me un biscotto e per la mia bambola carne cruda

Sì certo l’abbiamo pensato tutti. Dici Gloria Guida aggiungi “Il Triangolo delle Bermude” e un certo immaginario appare all’orizzonte. Tanto più che siamo nel 1978 e la nostra eroina è già entrata da tempo nei sogni proibiti degli spettatori. Invece “Il Triangolo delle Bermude” non è riferito a quel triangolo ma proprio alla famigerata zona geografica, tra Bermuda, Florida e Puerto Rico.

Leggende e misteri di sparizioni e sinistre apparizioni molto traballanti a dire il vero, che negli anni sessanta con Vincent Gaddis e soprattutto nei settanta grazie al Bestseller di Charles Berlitz “Il Triangolo delle Bermuda”, che mischia la storia con quella di Atlantide,...

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L’osceno desiderio – le pene nel ventre

L’osceno desiderio –

le pene nel ventre


Forse stento ad acclimatarmi, forse sono troppo nervosa. Aspetto un bambino lo sa?

Deve aver fatto un paziente lavoro di trascrizione Piero Regnoli, già autori di diversi film di genere. E per questo impegno, merita il nostro rispetto. Un po’ meno però lo merita Giulio Petroni, che dopo aver scritto la storia e diretto questa pellicola, ne prende ostinatamente le distanze cercando di farci credere che non fosse lui tale Jeremy Scott che firma la regia.

Bisogna assumersi le proprie responsabilità, l’abbiamo sempre detto e lo ribadiamo, soprattutto se realizzi un film che è la pallida scopiazzatura di “Rosemary’s Baby” e de “L’Esorcista” piazzandolo in una casa buia con fugaci riprese esterne.
Non è tutto da buttare comunque gra...

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Piranha 3DD

Piranha 3DD


-Chet, tell me you did not fire our lifeguards and replace them with… strippers.
-Water-certified strippers

La doppia “d” del titolo non indica il sequel o qualche altra diavoleria del 3D. È una cosa più profonda, cioè la misura dei bikini e reggiseni delle protagoniste. Se aggiungiamo che c’è una mucca morta in un lago che scoreggia uova di piranha per poi esplodere che segna l’inizio di questo film, possiamo dire che il contesto è molto chiaro. Vero?

La genesi è molto semplice. John Gulager regista della trilogia di “Feast” riceve un giorno una telefonata in cui gli offrono la regia del sequel “Piranha 3D”. L’obiettivo è uno solo: fare un film divertente...

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