Terminator 2

Terminator 2


-Non amiamo immischiare dei civili nelle nostre missioni. Non sappiamo niente di quello che è successo lì sotto. Noi siamo un gruppo di gente addestrata a ogni evenienza, i civili sono sempre d’intralcio.

L’intuizione è la base di ogni cosa ma è la faccia tosta che incornicia tutto. Siamo a fine anni ottanta e Bruno Mattei descrive una Venezia con le acque così inquinate da essere considerata una città morta. Poi c’è Terminator che è stato un grande successo ed è appena uscito il sequel. E come dimenticare Alien? Ormai già un classico. Infine ci sono le aziende che speculano sulla salute della gente.

Cose che se le racconti oggi, senza dire che si tratta di un film, ti prendono sul serio credendo si tratti di un complotto della Monsanto...

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The incredibly strange creatures who stopped living and became mixed-up zombie

The incredibly

strange creatures

who stopped living

and became

mixed-up zombie


You dirty, filthy pig! So, I belong with the freaks, huh? I’ll fix you so even the freaks won’t look at you

Il nostro amico Lester aveva ragione. Quel tossico senza speranza non solo ne sa di dischi ma anche di cinema. L’ha sparata giusta dicendo che in questo film non si capisce nulla e che, testuali parole, “non solo si ribella agli standard del gusto e dell’arte ma non ne tiene minimamente conto”.

Traducendo, questa pellicola è un’accozzaglia di idee e scene criptiche e mal girate al cui confronto i film più allucinati di Herschell Gordon Lewis o di chiunque altro vi passi per la testa, sembrano girati da Clint Eastwood. Precisi. Compatti. Cazzuti.

Passa alla storia questo film, che non sapp...

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Rag. Arturo De Fanti bancario – precario

Rag. Arturo De Fanti

bancario – precario


-È il mio amante
-Ma che cazzo stai dicendo? Mi stai prendendo in giro?
-L’hai detto tu! L’amante oggi ce l’hanno tutti, chi più chi meno

Non vi ricorderemo chi è Paolo Villaggio e cosa ha fatto nel cinema, nel teatro e in tanto altro. Non siamo qui nemmeno a riportare le testimonianze di chi l’ha conosciuto. Perché ci sono chilometri di parole in merito su siti e social. E vi invitiamo a leggerle tutte, anche perché alcune di esse sarebbero al centro di qualche battuta al vetriolo dell’attore genovese.

Noi invece lo salutiamo a nostro modo, con una commedia del 1980 meno conosciuta al grande pubblico di tanti altri suoi lavori...

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La signora della notte

La signora della notte

Come ho potuto farlo? Che cosa mi è successo? È stata come una febbre, una cosa più forte di me. Una voglia di buttarmi, di spezzare qualcosa. Di far violenza su me stessa.

Inizia il film e c’è Serena Grandi in auto che fa sesso dicendo “Mi piace il tuo c***o!”. Nella scena successiva si alza dal letto nuda. Quello che si dice un inizio convincente! Forse è merito di quella volpe di Galliano Juso, che scrive la storia e produce e sa bene che cosa la gente si aspetti da Serena Grandi che appena un anno prima era entrata nei sogni erotici degli italiani grazie a Tinto Brass. E un po’ di merito lo potrebbero avere anche i fratelli De Angelis che sparano subito i pezzi migliori. In ogni caso il film di Piero Schivazappa molto più attivo come autore o come ...

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Kleinhoff Hotel

Kleinhoff Hotel


Abbiamo tanto bisogno di non ricordare il passato

Pesante e mal fatto film semi erotico o interessante strana pellicola che parla degli anni di piombo con un po’ di erotismo e molta psicologia? “Kleinhoff Hotel” di Lizzani è uno di quei lavori che ha diviso e divide tuttora critica e pubblico. Criticatissimo all’uscita, rivalutato in tempi moderni, fa parte della filmografia di un regista che al netto di qualche scivolone non è mai stato banale.
Quindi a modesto parere “Kleinhoff Hotel” è entrambi le cose...

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Love Machine

Love Machine

She didn’t resemble Eva Green in any way, when I met her, she had a pink laptop and hair extensions and she thought that Fellini was a champagne. It was clear she couldn’t be my girlfriend

La partenza da Grindhouse o se preferite alla Tarantino, con i trailer di film erotici e gli annunci anni settanta ci ha portato fuori strada. Pensavamo di essere di fronte a qualcosa di diverso da quello che poi abbiamo visto.

Questo disorientamento però è durato pochissimo, esattamente il tempo degli stessi trailer, delle loro allegre musiche e dei vari annunci. Già nelle prime immagini del film si capisce che la strada è un’altra, sottolineata poi dallo stesso regista e protagonista Pavel Ruminov che dice “io sono un regista di Art House”.

Una frase che potrebbe averla...

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Teens in the Universe

Teens in the Universe


Even the strongest among us could not resist, instead succumbed, and obediently followed, into conversion chambers, where they were transformed into happy, mindless, self-centered, complacent beings. Total empty happiness, living with no goals in life, no offspring and family, because they were purged of their caring sensitive nature.

L’indottrinamento occidentale ci ha insegnato fino almeno al 1989, che quei cattivoni di comunisti russi erano tristi, tristi. Non ridevano mai. Poi è caduto il Muro. Poi è arrivato internet e le informazioni hanno iniziato a girare facendoci scoprire la marea di cazzate che ci hanno inculcato (non ci daremo mai pace per aver creduto in “Rocky IV”).

E scopri soprattutto un cinema che non pensavi che esistesse e che i comunis...

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Tandlæge på sengekanten

Tandlæge på

sengekanten


My deceased husband favourite expression: Does he appreciate beer, women and horn music?”

Letteralmente sarebbe il “Dentista sul letto”, di certo più accessibile per noi dell’originale “Tandlæge på sengekanten”. Ambiente odontoiatrico dunque per il secondo film della serie “Sengekanten” che a parte questa variazione ripropone gli stessi attori e autori. Ole Søltoft, Søren Strømberg e Birte Tove diretti come sempre da John Hilbard con la “Palladium Film” che produce.

Le fondamenta così come le dinamiche sono sempre quelle e il buon Søltoft è il solito incapace che deve dimostrare a una ricca zia di essere un “decente esTandlæge på sengekantensere umano”, non tanto capace di gestire un’azienda, ma dimostrare un certo amore per la vita...

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Revolt of the Zombies

Revolt of the Zombies


Zombies not dead not alive

“White Zombie” è stato un discreto successo. “The Bride Of Frankenstein” di Whale è stato un grande successo. Gli zombie sembrano un argomento che piace al pubblico. Due più due anche negli anni trenta, dava lo stesso risultato e i fratelli Halperin quindi, pensano a una sorta di sequel del loro film del 1932. Sono passati tre anni e annunciano l’inizio dei lavori per un’altra storia di zombie dal titolo, “Revolt of the Zombies”.

Ma prima di poter ascoltare la musichetta allegra, scelta decisamente fuori luogo che apre il film, ci sono vari problemi e varie cose da dire. A iniziare dal semplice fatto che i due fratelli hanno ceduto alcuni diritti di “White Zombie”, tra questi la possibilità dell’utilizzo della paro...

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Tobacco Roody

Tobacco Roody

Each Time It Was Harder– And Harder!


Vivere nelle fattorie dei film di Bethel Buckalew non deve essere male. Perché come sempre le giornate scivolano via lente tra sole, polvere, whiskey di contrabbando e ubriaconi. Tette e sesso. Soprattutto queste due ultime cose.
E così un’altra storia hillbilly ci passa sotto gli occhi, con il solito canovaccio, con la solita ambientazione e quel filo sottile di storia che serve per autorizzare le tante scene di nudo e di sesso.


Dicevamo che vivere nelle fattorie dei film di Buckalew non deve essere male, in particolar modo e a titolo puramente soggettivo, in questa. Perché tutto si può dire sui suoi film (scontati, banali ecc.ecc.) ma il regista americano, il cast lo sapeva scegliere bene. E naturalmente non per la bravura. Deb...

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