Femminilità (In)corporea

Femminilità

(In)corporea


Faccio solo il mio dovere, perché io non voglio provare nulla

Un giorno mentre giriamo per siti di cinema sbattiamo dentro a un certo Roger A.Fratter. E un po’ dispiace perché ci rendiamo conto che in quasi dieci anni di attività non abbiamo mai parlato di un regista che ha una fitta e interessante filmografia, che parte dall’horror e arriva a film psicologici e un po’ onirici. Lo stesso dispiacere che si prova nello scoprire quanto sia difficile trovare i suoi lavori. Ma questo è un altro discorso.

Ci accontentiamo per ora di aver visto “Femminilità (In)corporea” suo penultimo lavoro, scritto, diretto, recitato e montato dallo stesso Fratter...

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Escape from Pleasure Planet

Escape from

Pleasure Planet

Welcome to Pleasure Station where all yours every fantasies become real

Quante aliene con le tette grosse popolino l’Universo, anche solo quello del cinema, non è chiaro. Sicuramente ne abbiamo viste tante in passato, ne vediamo tante oggi e speriamo di vederne meno nel futuro. Quella abbondanza ci piace certo ma la storia è sempre la stessa. Queste extraterrestri bellissime se ne vanno in giro per i pianeti sbattendo i loro corpi nudi rumorosamente, su un po’ di fondo musicale.
Il tutto viaggia sui confini tra soft e hard, facendo intuire il gesto ma non mostrando i dettagli più intimi. Qualche panorama spaziale realizzato al computer completa il prodotto.
Anche la casa di produzione è (quasi) sempre la stessa, cioè la Retromedia di quel mattacchione...

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Slash

Slash


Internet Rule 34 / If It Exists, There’s Porn of It

Dalla locandina sembra un film molto divertente con un briciolo di fantascienza o qualcosa del genere. In più ci sono frasi prese da varie recensioni che lo definiscono “really funny”. Allora deve essere uno spasso questo film del 2016 di Clay Liford. Però minuto dopo minuto scopriamo che non si ride come pazzi, anzi. È una commedia d’accordo, però non demenziale e porta con sé dei messaggi profondi.

Una storia su cui lo stesso regista ha riflettuto molto. Realizza qualche anno prima un corto che in realtà è un “test” per capire se la storia funziona e le reazioni del pubblico...

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Série Rose

Série Rose


Dans le secret des bibliothèques, derrière les reliures sévères et précieuses, se cachent bien des mystères. Les plus doux de ces mystères nous viennent des grands écrivains eux-mêmes.

Come si chiamava quella serie erotica? Quella che andava in onda alla fine degli anni ottanta e nei primi anni novanta in seconda serata sulle reti regionali? Sono passati così tanti anni che ce lo siamo chiesto diverse volte prima di trovare la riposta. E la riposta è “Série Rose”.

Una serie particolare che mischiava letteratura ed erotismo, con eleganza e tanta bravura. Cultura e tette insomma, per parlare in maniera volgare del binomio perfetto...

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Santo en el museo de cera

Santo en el museo

de cera

Sei un cattivissimo scienziato pazzo e ti stimiamo per questo. Hai uno spaventoso piano per trasformare la gente in statue di cera. Ed è ottimo. E che fai? Rapisci le persone che vengono a visitare il tuo museo di cere. Non ci sembra l’idea più intelligente per passare inosservato. E non lo è, infatti.

Alfonso Corona Blake torna a dirigere le avventure de El Santo in un film più curato dei suoi predecessori, con una produzione e una regia migliore. Siamo sempre nel campo della lucha libre contro i cattivi e soprattutto si tocca quasi il plagio ma “Santo en el museo de cera” ha una marcia in più rispetto alle altre storie che abbiamo già visto.

Charles Belden drammaturgo e sceneggiatore americano che ha lavorato per importanti case di produzione scr...

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La soldatessa alle grandi manovre

La soldatessa alle

grandi manovre

Mammà…io me ne fotto di fare il generale. Io avrei voluto fare l’ostetrico. Sì! Per mettere sempre le mani in quel posto! Invece voi mi avete fatto fare la carriera militare


La soldatessa (che poi è un medico) Eva Marini, si commiata con uno studio sulla repressione sessuale dei militari. Una grande, bella e suggestiva idea.
Beh, non è certo una svolta seria e i nostri militari repressi sono pronti a esplodere come bottiglie di spumante, a suon di scorregge, seghe, rutti e scherzi da caserma.

Il buon Nando Cicero dietro la macchina da presa e dietro alla sceneggiatura non vuole correre rischi e si affida a un cast di stelle che non può fallire. Così troviamo oltre ad Edwige Fenech, Renzo Montagnani, Lino Banfi, Gianfranco D’Angelo, Alvaro Vital...

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La bambola di Satana

La Bambola di Satana

-Non voglio influenzare la vostra decisione, ma avrei piacere che vi tratteneste per avere qualche prezioso consiglio, circa la vendita del castello.
-Ma perché, perché volete vendere, mia cara Elisabeth, di che cosa avete bisogno?

Il mistero è soprattutto quello che coinvolge il regista Ferruccio Casapinta, del quale non si è saputo più nulla e nulla si trova in giro. Un solo film diretto, un solo film scritto. Questo. Si potrebbe dire che visto il risultato è andata bene così. Perché “La bambola di Satana” è oggettivamente un film pessimo sotto quasi tutti i punti di vista. Ma soggettivamente questa pellicola del 1969 è riuscita in qualche suo aspetto e in qualche momento a divertirci, facendola salire al rango di curioso “B movie” del tempo che fu...

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Monografie: Robert J.Horner

Robert J.Horner

Nel silenzio del muto e nella polvere del West, il peggio del peggio.

Ci sono registi incapaci che fanno simpatia ed entrano nella storia. E ci sono registi incapaci che vengono chiusi e sotterrati nella memoria del tempo. Forse perché oltre essere inadatti al ruolo, sono protagonisti di storie così cupe che è meglio dimenticarli.
Uno di questi è un prolifico regista/produttore a cavallo tra il cinema muto e il sonoro i cui risultati artistici e i risvolti umani sono a dir poco sinistri.

Robert J.Horner, figlio di un minatore irlandese trasferitosi in Illinois, nasce nel 1894 o nel 1896. Della sua infanzia e di come arrivi nel mondo del cinema non si sa nulla...

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La Papesse

La Papesse


Somewhere in the world but outside of it, live a strange cult whose origins are lost in the mists of time. Possessing some powers established as popes, one women named Géziale will honor this tradition.

Su Mario Mercier si dicono cose interessanti. Un regista dalla carriera breve, per alcuni un satanista o comunque attratto dall’esoterismo che poi ha svoltato nella New Age e alla scrittura di libri sulla natura, lo sciamanesimo e lo spiritualismo. Vicino allo spirito di Rimbaud, Boheme, Borges aggiunge Wikipedia.
Questo suo terzo e ultimo film ha pure un titolo in italiano più seducente e più descrittivo di quello originale perché da “La Papesse” arriviamo ai “I riti erotici della papessa Jesial”, ultimo e decisivo tocco che ci ha convinti a guardarlo.

Il dubbi...

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Francesca

Francesca


Per me si va nella città dolente, per me si va nell’eterno dolore, per me si va tra la perduta gente

C’è un grande difetto ma è perdonabile, perché si tratta di un gesto d’amore. E diciamolo subito: far recitare degli attori in una lingua diversa dalla propria crea un effetto artificioso e anche un po’ fastidioso. Ma come detto è un gesto d’affetto, che sicuramente fa i conti anche con il budget, di Luciano Onetti e di suo fratello Nicolas (produttore) che ritornano due anni dopo “Sonno Profondo”.
Molto impegno, passione e ancora una volta la voglia di omaggiare e di rinnovare il giallo all’italiana, è alla base di questo film uscito nel 2015...

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