Schnick Schnack Schnuck

Schnick Schnack

Schnuck

If you get the least bit bored, just flick the nudity switch and remember that everyone around you could possibly get nude at any moment.

L’immagine che viene fuori dalle parole “film porno tedesco” è quella di un qualche baffone che entra in una casa e fa sesso con una casalinga già in reggicalze, con musica lounge di sottofondo. Se a questo uniamo le parole “film comico tedesco”, ci troviamo a pensare a quanto poco divertenti siano storicamente i tedeschi. E a quanto possa essere orrenda la convergenza delle due cose.

Sono però luoghi comuni che Maike Brochhaus sovverte in questo suo secondo lungometraggio. Dopo aver esordito nel 2013 con “Häppchenweise” un film per adulti sperimentale girato senza sceneggiatura con attori non professionisti, ci ri...

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Come una crisalide

Come una crisalide


L’impulso era diventato irresistibile. C’era una sola risposta alla furia che lo torturava

Titolo metaforico che abbraccia il curriculum del regista, del nuovo corso del giallo/thriller italiano e infine, non è uno spoiler, anche la storia dell’assassino.
Episodio sorprendente e spiazzante di quelli che ogni tanto sbucano fuori dal nulla (o quasi), vede alla regia Luigi Pastore autore di documentari e di corti, qui al primo lungometraggio, che slegato da logiche di mercato prende con coraggio la via della sperimentazione, cercando nuove forme di cinema.

Ispirarsi non vuol dire copiare, direbbero i saggi, ed è chiaro, fin da subito che i punti di riferimento di Pastore sono i gialli e gli horror italiani con particolare affetto nei confronti di Dario Argento, d...

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La fine dell’innocenza

La fine dell’innocenza

-Non dimenticare che senza il mio appoggio tu sei finito. Sono qui per offrirti una transazione. Ti andrebbero bene mille dollari?
-Ma io le voglio bene
-Allora duemila
-E anche lei mi ama
-Diciamo cinquemila, ma guarda che è l’ultima offerta

Enrico Beruschi, ciclista, si distrae guardando la protagonista che si cambia i vestiti in auto. Due turiste tedesche analizzano con fini moralizzatori un’orrenda scultura a forma di pene. In un casinò la posta in palio è il corpo stesso di chi gioca. Si scherza e si ride su una cintura di castità e su altre cose, minimizzando pure lo stupro ai danni della protagonista.
Si stigmatizza la società o è un tentativo (a volte un po’ maldestro) di alleggerire il senso di un film che abbraccia il tema “lolite” e la saga delle...

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Ghost Cam

Ghost Cam


If you are soon to die your ghost will appear

Siamo d’accordo con l’opinione diffusa che il cinema abbia lasciato alle Serie TV, un tempo viste come la peste, l’onore di sperimentare. Ma ancor più lanciate verso gli esperimenti sono le Webserie e tra queste “Ghost Cam” è uno degli esempi nostrani più strani, bizzarri e interessanti che abbiamo visto quest’anno.

Valentina Bertuzzi dirige e scrive con la sorella Francesca una storia che è la versione 2.0 di due grandi classici dell’orrore: la morte e i fantasmi. Due argomenti non facili se consideriamo le migliaia di variazioni e di proposte sul tema.
Ma Valentina Bertuzzi trova una via originale, utilizzando in vario modo i social e i nuovi mezzi di comunicazione...

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Mazurka på sengekanten

Mazurka på

sengekanten


You need to obtain other clothes.
Yes, these are terrible.
Can not you fix it?
It’s so old fashioned!
A more modern gives you charisma.
Thank you for making you upset

Sentivamo la nostalgia del cinema danese. Di un certo cinema danese, naturalmente. Quello che ha influito sulle varie leggende delle ragazze scandinave. Quello che ha dimostrato che anche nel cinema erotico ci possono essere grandi attori e ottimi registi. E così rieccoci. Tanti anni fa avevamo trattato (con piacere, va detto) la serie “Stjernetegnfilm” e ora, facciamo un passo indietro raccontando chi c’era prima.

Ci troviamo agli inizi degli anni settanta e la ”Palladium”, una delle più longeve e famose case di produzione danesi ingaggia John Hilbard, produttore e sceneggiatore legato all...

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The Rocky Horror Picture Show – Let’s Do the Time Warp Again

The Rocky Horror

Picture Show

Let’s Do the

Time Warp Again


I hope it’s not meatloaf again.

Questa volta a perdersi non sono Brad & Janet, ma il caro e vecchio “Rocky Horror Show”, disperso appunto tra il remake, l’omaggio e l’operazione commerciale. Buon per Richard O’Brien che guadagna altri soldi dalla sua più famosa creatura ma male per noi fan.
Dobbiamo dirlo subito, siamo puntigliosi sul “Rocky Horror Show” (e relativo film), perché per chi scrive, rappresenta fin dall’adolescenza (diciamo dai quattordici anni, con la prima visione del film e poi seguenti appassionati live) la storia perfetta. La ribellione, il punk, il rock’n’roll, i diritti umani. Un musical differente e di rottura. E quindi: giù le mani dal “Rocky Horror Show”. E dal suo film.

Det...

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Under the Shadow

Under the Shadow


-We’ll be fine in our own home
-I’m worried about Dorsa
-What? Am I not capable of looking after my own child now?

Fantasmi o presenze demoniache nelle case sono tra i temi più usati e abusati nel cinema. Ma se la storia ha un’ambientazione originale e il regista è abile a raccontare, il tutto assume una prospettiva interessante e ammettiamolo, molto spaventosa.

Babak Anvari regista iraniano trasferitosi a Londra, realizza il suo primo lungometraggio, mischiando la cronaca, il folklore e soprattutto i suoi incubi. Nel 1988 Anvari era poco più che un bambino ed era una delle tante vittime della follia altrui, cioè uno dei tanti che doveva convivere con l’incubo della guerra...

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Thirsty for love, sex and murder

Thirsty for love,

sex and murder

Don’t believe him, Mine. Even a female fly can’t get away from him.

Chissà se Sergio Martino ha visto questo film. Chissà cosa ha pensato, cosa ha detto. Perché dev’essere interessante vedere il remake di un proprio lavoro, vedere una nuova prospettiva, cogliendo magari altre sfumature. E soprattutto aver fatto una pellicola così importante da aver ispirato un altro regista.
Tutto molto romantico si può dire. Almeno, potrebbe esserlo, se “Lo strano vizio della Signora Wardh” non fosse diventato un giallo a tratti assurdo, a volte demenziale.

Mehmet Aslan, regista del sempre interessante cinema turco di genere, già dietro alla macchina da presa per alcuni film della serie Tarkan (un eroe unno, tratto da un fumetto turco di grande successo) e...

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Blade Violent – i violenti

Blade Violent –

i violenti


-E infine il pezzo forte della nostra collezione Howard Joshua Brockester, soprannominato Crazy Boy. Nemico pubblico numero uno. Violentatore, baro, rapinatore e assassino
-Si fa quel che si può…

Fino in fondo, fino all’ultimo. Ed ecco un altro episodio, fuori tempo massimo, con la nostra Emanuelle. Claudio Fragasso e Bruno Mattei, che non hanno certo bisogno di presentazioni, realizzano questa pellicola contemporaneamente a “Violenza in un carcere femminile”, con la quale, per ovvie ragioni, condivide cast e location.

Qui però si cerca di fare le cose diversamente mischiando il “women in prison” e il genere “crime”. Il risultato è migliore del gemello, anche se la realizzazione lascia nuovamente molto a desiderare...

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Zombie 108

Zombie 108


-There are zombies everywhere out there
-There is a noise
-You’re just hearing things. There’s no noise

La voglia di strafare. La voglia di stupire. Esagerare. Forse perché sei il primo nella tua nazione a realizzare un film sugli zombie. L’operazione è cool, grazie anche da qualche finanziamento ottenuto sulle piattaforme di crowfunding, però il prodotto finito, semplicemente non funziona.

Perché “Z-108 qi Cheng”, maggiormente e mondialmente conosciuto come “Zombie 108” è un infinito polpettone di cose, senza un vero filo logico.
Alla regia c’è Joe Chien, al secondo lungometraggio, che mostra una buona mano dietro la macchina da presa, unita a un’interessante fotografia...

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