Der Todesengel

Der Todesengel


She thinks that she can make fun of me. Not with me. Filthy slut. Not with me.

L’angelo della morte, il “Todesengel” del titolo è bionda, ha le tette grosse e ci tiene spesso a farci notare che non porta intimo. Si potrebbero dire tante cose su queste scelte stilistiche, ma siamo nel mondo dell’exploitation, nel sottogenere della sexploitation con sfumature splatter, gore e rape revenge. Quindi non potrebbe essere diverso. Quindi Andreas Bethmann, scrittore, giornalista fanatico di Joe D’Amato e del cinema di genere azzecca ogni scelta.
Alla caratterizzazione del personaggio principale vanno aggiunti abbondanti scene di sesso, che toccano il porno, una realizzazione aberrante e una storia assurda. Brutto che di più non si può “Der Todesengel” ha tutto que...

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Manos: The Hands of Fate

Manos: The Hands

of Fate


Manos! God of primal darkness! As thou has decreed so have I done. The hands of fate have doomed this man. Thy will is done!

Betty Pierce de “El Paso Herald” nel suo articolo di novembre 1966 sulla premiere di “Manos: The Hands of Fate”, definisce il film come “sperimentale”. Seguono commenti ironici come “Un vero e proprio momento di punta del film è quando la moglie dice – sta diventando buio – e la luce su El Paso è nel momento più brillante” e chiude con un “Someone is spoofing us”.
Qualcuno ci prende in giro è il grido di dolore di Betty Pierce. Un avvertimento a chi da quel giorno in poi avrebbe visto “Manos: The Hands of Fate”.
Un film leggendario, famoso, terribile e giustamente considerato tra i più brutti di tutti i te...

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Eugénie

Eugénie

Yes, that’s exactly what it was: complicity

Chiediamo scusa in anticipo. Perché il giudizio su questo film è fortemente influenzato dalla presenza di Soledad Miranda, che come in tutti i film erotici si fa chiamare Susan Korday.  Non possiamo parlar male di un film in cui la nostra attrice preferita si muove più che mai leggiadra, dispensando scene erotiche di una tale bellezza ed eleganza da restare senza fiato. Mai volgare, come sempre d’altronde, abbina questa sua naturale bellezza a un’interpretazione tra le più intense della sua carriera.

Certo, bisogna dire che questo film, qualche piccolo difetto lo ha. A parte un linguaggio lentissimo per lo spettatore moderno, ci sono pochi momenti legati al nocciolo della trama...

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The Super Inframan

The Super Inframan


Inside the glove, there’s a Laser Blade from the fist, which can cut the monster’s limbs to pieces. You’re powerful enough to eliminate any monster.

Sappiamo tutti che nell’estremo oriente non vanno tanto per il sottile. Prima scena: pullman di bambini canta una canzoncina su un uccello da prendere al volo. Cade un enorme mostro alato sulla strada e apre una voragine. Salvi, per un pelo ma è solo l’inizio pirotecnico di un film che non conosce pause, di un film che è una lunga serie di azioni, combattimenti e mostri di vario tipo.

Gli “Shaw Brothers”, una garanzia di un certo cinema, sono coloro che stanno dietro a tutto ciò e studiano bene ogni mossa. Partiamo con “Ultraman” un supereroe giapponese che imperversa in Asia da metà anni sessanta diventan...

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Goldilocks and the Three bares

Goldilocks and the

Three bares


Cast of hundreds (mostly girls), untouched by human manos!

Solo a leggere i nomi di Herschell Gordon Lewis e David F.Friedman si materializza un infinito mondo fatto di tette, trame inesistenti e produzioni povere. Una coppia esplosiva che non può non realizzare un filmetto astuto che parodia nel titolo una famosa fiaba e che sfrutta il “nudie-cutie” più di altri episodi.

“Goldilocks and the Three bares” direttamente da “Riccioli d’oro e i tre orsi” che qui diventa “Riccioli d’oro e tre (ragazze) nude” è un titolo che nulla ha a che vedere con il film e che sottolinea, se ce ne fosse bisogno, la furbizia dei due.

Come tutti i film nudisti, il pretesto di vedere ragazze in topless o il loro “lato b” è un resort naturista nel quale ...

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Sheba Baby

Sheba Baby


Hotter ‘N’ “Coffy” Meaner ‘N’ “Foxy Brown”

Più calda di “Coffy”, più cattiva di “Foxy Brown”, dice la locandina di “Sheba Baby”, ambizioso episodio della blaxploitation. Alla regia l’interessantissimo William Gilder che in una breve e sfortunata carriera riesce a generare succulenti b movie, a far incazzare le major (con “Abby” presunto plagio di “The Exorcist”) e realizzare film di grande successo al botteghino come “Grizzly” e “The Manitou”, suo ultimo lavoro concluso poco prima di morire in un incidente aereo. Indubbiamente un bel personaggio che amava occuparsi quasi in toto dei suoi lavori, scrivendo la sceneggiatura e/o producendo e che qui cerca di sfruttare il filone aurifero della blaxploitation...

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Le notti porno notti nel mondo 2

Le notti porno

nel mondo 2

Non essere teso…rilassati un po’…così…

Mistero, confusione e noia convergono in questo film in rigoroso ordine. Mistero sulla produzione di una pellicola che dovrebbe essere il sequel di “Le notti porno del mondo” o l’approfondimento più hot. Confusione perché la ricerca storica ha evidenziato che i due film sono contemporanei e utilizzano buona parte delle stesse scene puntando tutto sulla protagonista. E noia. Perché “Le notti porno notti nel mondo 2” (meglio conosciuto come “Emanuelle e le notti porno nel mondo 2”) è la versione manipolata da D’Amato di “Notti porno nel mondo” e conserva le stesse caratteristiche.

Un mondo movie, sempre fuori tempo massimo, che ci racconta le morbose notti del mondo, tra lotta nel fango, zoofilia, me...

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Blow Job

Blow Job


-Hai sempre voluto andartene, nascondere la faccia, ma quando arriverà il nuovo giro…
-Arriverà cosa?
-Il nuovo giro…
-Cosa significa? Cristo! Queste frasi misteriose che non vogliono dire niente! Questa casa assurda la malattia di Diana…mi fanno uscire pazzo!

Dietro al malizioso titolo “Blow Job” e alle varie declinazioni come “Un soffio erotico”, “Dolce lingua”, non c’è un porno, ma un thriller erotico dal significato profondo. Nobili intenti abbattuti da una realizzazione poverissima, (con effetti notte imbarazzanti e una recitazione amatoriale) da eccessivi inserti erotici e da una versione hard introvabile che suona un po’ come leggenda.

Autore di questo complesso lavoro è Alberto Cavallone un regista sottovalutato e un po’ dimenticato tornato agli ono...

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Emmanuelle 6

Emmanuelle 6


L’unico aspetto artistico di questo film è l’ispirazione (vaga, molto vaga) del romanzo di Emmanuelle Arsan. Perché per il resto non c’è nessuno, né dietro la macchina da presa né davanti che sia in qualche modo ispirato.
E quindi ci ritroviamo, ancora una volta, a parlar male di un regista talentuoso ma sfortunato, cioè di Jean Rollin. Il regista bretone conferma una vocazione autolesionistica da tappa buchi, perché come in “Le lac des morts vivantes” arriva in corsa e cerca di metterci una pezza. Inutilmente.

“Emmanuelle 6” della serie francese e quindi ufficiale del noto franchise è innanzitutto come tutti i film che sono arrivati dopo quello di Jeackin, un capitolo inutile delle avventure libertine della protagonista. Questo episodioEmmanuelle 6 del 1988 cerca ...

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Santo contra el cerebro diabólico

Santo contra

el cerebro diabólico


Ci vuole molta concentrazione per non perdere il filo di questa avventura dell’eroe con la maschera argentata. Per prima cosa, bisogna fare attenzione al “cerebro” che non è più “mal”, ma diventa “diabolico”, in questo film che compone una sorta di trilogia con Federico Curiel alla regia, Fernando Casanova e Ana Bertha Lepe come protagonisti, senza contare Antonio Orellana che scrive la sceneggiatura.

Girato nel 1961, uscito tempo dopo, sparisce dalla circolazione per un bel po’, generando leggendarie e inesistenti trame che mandano in confusione storici del cinema messicano e pure la compagnia che nel 1998 lo mette sul mercato delle VHS, sbagliando la storia in copertina...

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