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Sweet Sweetback’s Baadasssss Song

Sweet Sweetback’s

Baadasssss Song



Dedicated to all the Brothers and Sisters who have had enough of the Man

“Chi fa da se fa per tre” dice il saggio, roba da poco però, se la confrontiamo con quanto Melvin Van Peeble fece con “Sweet Sweetback’s Baadasssss Song”.
Van Peeble nel 1971 scrive, dirige, produce, interpreta, fa la controfigura di se stesso, compone la colonna sonora e quando non può farne a meno usa anche i propri figli, per creare questa pellicola. Un film fondamentale, un’opera che ha aperto la porta alla “blaxploitation”.
Senza nulla togliere ai successori e sapete quanto ci piaccia il genere, “Sweet Sweetback’s Baadasssss Song”, viaggia su canali diversi...

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Cleopatra Jones

Cleopatra Jones



She’s “Ten Miles of Bad Road” For Every Hood in Town!
Cleo ha così tanti consensi, che ci si stupisce che non sia Presidente degli Stati Uniti D’America. Gira per strada e la gente la ringrazia, l’inneggia commentando anche la sua statuaria bellezza.
Poi, Cleopatra lavora per le forze del bene, combatte come Bruce Lee ed è amata pure dal capo, bianco, della polizia. Cleopatra Jones è un mito. Esattamente come la pellicola che racconta le sue peripezie. Un blaxploitation fondamentale per il genere, fonte di diversi conflitti ed avversario di un altro cult, “Coffy”.

“Cleopatra Jones” narra la storia di un’eroina che combatte assiduamente e con grande successo un gruppo di malavitosi guidati da “Mommy” una grassa donna bianca, potente e cattivissima che gestisc...

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Blackenstein

Blackenstein


Warning! To people with weak hearts… No doctors or nurses in attendance

Non c’è da sorprendersi che nell’ondata di classici trasposti nella “blaxploitation” ci sia finito anche Frankenstein. Anzi, la sorpresa ci sarebbe stata se nessun regista o produttore avesse pensato a un film sul mostro di Shelley.

Quello che colpisce è che a differenza di film più che degni dello stesso filone, in un periodo nel quale questi erano una miniera d’oro, e con un soggetto così evocativo, questo “Blackenstein” fallisca completamente. È un pessimo filmaccio, anche abbastanza noioso nel quale la produzione risparmia abbondantemente sugli effetti speciali e sull’illuminazione lasciando quasi tutto al buio e all’immaginazione dello spettatore.

Tra protesi incollate male...

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Coffy

Coffy

She’s the “GODMOTHER” of them all

“The baddest one-chick hit squad that ever hit town!”. Che più o meno suona “La più tosta gallinella che abbia mai colpito la città”. E con una frase di dieci parole si riassume tutto un film.
Perchè “Coffy”, facile assonanza con la parola Coffee e colore della pelle della protagonista, come ci dice la canzone di testa “Coffe is the colour of your skin…” è in effetti tosta e molto, molto, sexy.
Pam Grier all’ennesima potenza in un “Blaxploitation” d’antologia, superlativo, folle, con una colonna sonora meravigliosa. Filone nel quale donne di colore,  ottengono vendetta e giustizia con maniere forti pur conservando la loro sensualità...

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Scream Blacula Scream

Scream Blacula

Scream


The Black prince of Shadows Stalks The Earth Again

Blacula is back! Mamuwalde il principe nero delle tenebre torna tra noi un anno dopo, risorgendo per l’unico sequel del mitico “Blacula”.
A gusto personale il nostro Blacula qui appare un po’ spuntato, con i canini meno aguzzi. Più lento nel racconto e più monotono nello sviluppo, “Scream Blacula Scream” ci toglie anche quell’atmosfera pop, quei suoni soul e funky che ci facevano impazzire in
“Blacula”.

Non è tutto da buttare comunque, anzi si ammira qualche perla, a partire dall’interpretazione dei due protagonisti: Pam Grier e William H. Marshall.
Lei l’icona della “blaxploitation” convince ed esalta, lui grandioso attore “ortodosso” ripete l’ottima prestazione nei panni del Vampiro nero...

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Black Samurai

Black Samurai

The Cool Master of Kung-Fu and Karate!
La follia acuta che pervade questo film è un qualcosa di molto lontano anche dalla più fervida immaginazione. Oggettivamente in “Black Samurai” non c’è una cosa che abbia un senso, uno sviluppo logico e una realizzazione decente.
È per questo che possiamo dire che “Black Samurai” è un film straordinario, che tocca tutte le giuste corde per un “b movie”, un gioiellino trash da non perdere e con un’aurea anni settanta assolutamente affascinante.


Va detto che c’era da scommetterci che il buon Al Adamson non si sarebbe lasciato sfuggire qualche incursione nella “blaxploitation”, mettendoci tra l’altro grande passione e impegno.
Con lui troviamo la star Jim Kelly, del quale abbiamo parlato per “Black Belt Jo...
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Blacula

Blacula


Bloodsucker! Deadlier Than Dracula!

Canini soul e funky nella Los Angeles nera. Tutta colpa di un Dracula razzista, che morde un principe africano. Altro che crisi internazionale.

La “blaxploitation” entra nei classici della letteratura e del cinema ed è una rivoluzione. Qui si tocca  la storia del famoso vampiro, modificando a piacimento e con ottimi risultati alcune caratteristiche standard.
Questa è un’opera divertente, snella e ritmata. Un film che gioca con i contrasti colorati del funky/soul contro le tenebre vampiresche. Va detto però che di horror c’è ben poco e si assiste volentieri a un film ai limiti della commedia romantica e senza altre velleità. La colonna sonora poi è davvero ottima, così come l’interpretazione dei protagonisti.
Torniam...
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Black Belt Jones

Black Belt Jones


He clobbers the mob

Kung Fu, blaxploitation, mafia. Mancano i messicani e i nativi americani e poi più o meno tutte le minoranze degli States sono citate in questo film del 1974 che gronda funky e trash in ogni dove.
Secondo qualche sondaggio “Black Belt Jones” merita di stare nella lista dei cinquanta peggiori film mai fatti. Non condividiamo, cioè sì, ma quest
o blaxplotation è così folle da risultare simpatico. Il regista Robert Clouse noto per film di arti marziali, riesce a creare un mix di rara insanità mentale, mettendo insieme le cose dette all’inizio. La trama poi cerca di essere piuttosto elaborata con scene d’azione demenziali che passano alla storia oltre che per il finale scontato, anche per l’urlo di Jones che è sempre campionato...

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The Black Gestapo

The Black Gestapo


the new master race

Qui abbiamo uno sberleffo a Hitler che sicuramente ben pochi film possono vantare. Al di là del titolo: un breve spezzone di un filmato del Terzo Reich, appiccicato a una musichetta funky da ghetto. Incredibile!
Incredibile sì, come tutto il trash che segue e che da vita a questo “The Black Gestapo”, un blaxploitation talmente assurdo e insensato da risultare divertentissimo e irresistibile.

Lee Frost è il regista che dirige questa pellicola del 1975 in cui tutto sembra improvvisato o quasi. Trama e recitazione inclusa. Un film che per sopperire alle mancanze narrative, butta qua e là qualche scena di sesso o come minimo di nudo. Tanto per accendere l’interesse.The Black Gestapo

I personaggi incarnano a meraviglia i canoni della parodia dei film anni sett...

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