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Bedside Highway

Bedside Highway

We should not worry about the people.
We will build roads!

Quarto episodio dei “Sengekantsfilm” o dei “Bedside films” se preferite, con un’idea stuzzicante di fondo. Il governo decide di costruire un’autostrada che passa da un piccolo paesino. Gli abitanti protestano e bloccano i lavori. Il governo manda un funzionario a trattare con il consiglio comunale, composto da donne, che cercano di farlo finire in una situazione compromettente. Insomma, cercano di sedurlo.
Un’idea che potrebbe essere ripresa e adattata a un’infinità di situazioni odierne, anche per sdrammatizzare un po’. Un’idea che però, in questo film, non viene sviluppata come in altri episodi della serie, perché “Bedside Highway” è un film, leggero, poco sexy, una pellicola quasi da...

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Krampus – Natale non è sempre Natale

Krampus –

Natale non è

sempre Natale

You Better Watch Out

Si potrebbe anche intitolare “Il Natale s’incazza”, anche se, del tizio con la pancia e barba bianca non c’è traccia. Poi siamo nella notte di San Nicola e quello che s’incazza è il Krampus, lo spirito malvagio servo di San Nicola. Una figura demoniaca molto presente nel folklore del Trentino, Friuli, Baviera, Austria e Slovenia, tanto sentita, che durante la sfilata di San Nicola, alcune persone, vestite da demoni, vanno a caccia dei bambini cattivi o dei cattivi in generale, rincorrendoli e “frustandoli”.

Fa strano che una figura europea, sia finita in un horror americano. Ma a quanto pare il regista e soprattutto sceneggiatore Micheal Dougherty, cercava da tempo un’idea per un horror natalizio e si è imbat...

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Fuoco incrociato a Natale

Fuoco incrociato

a Natale

Lots of folks can’t handle that sort of thing, so they try not to care. Not even death scares them. Quite the opposite. They crave death. Nobody can escape it.

“Non possiamo farci niente” è la traduzione di Google Translate del titolo originale di questo film, ovvero, “Wir können nicht anders”. “Fuoco incrociato a Natale”, invece è il titolo italiano, che campeggia su “Netflix”.
In ogni caso né un titolo né l’altro riescono a descrivere questo lavoro di Detlev Buck. Perché? Perché dovremmo essere in una comedy/crime ambientata nel periodo di Natale, ma né del genere, né della festività si vedono tracce...

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Hollywood Chainsaw Hookers

Hollywood Chainsaw

Hookers

Oh yeah, as for Sam… well, she’s a big girl. Her mother was happy when she heard Sam was safe, and I needed a secretary – like a hole in the head. But she’s a nice kid, so maybe I’ll let her stay around awhile. Besides, she’s got a great set of tits!

Un ispirato Fred Olen Ray nella scia dei suoi maestri, alle prese con un b movie che ha tutte le caratteristiche al posto giusto. E una storia, che, tutto sommato, ha un senso. Senza dimenticare un paio di perle.

Inutile scrivere a cosa il titolo “Hollywood Chainsaw Hookers” s’ispiri, ma è bene precisare che il regista si sente in dovere di chiarire subito che le motoseghe sono vere e utilizzate da professionisti. Don’t try this at home!
Un inizio demenziale che rappresenta la linea di tutta la pellicola...

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The Lustful Vicar

The Lustful Vicar

-Poor Vicar he missed the bishops dinner party. We must try harder today
-Yes, you are right

Il titolo originale, che scrivo solo una volta perché per noi quaggiù è difficile, è “Kyrkoherden”, semplicemente “Il Vicario”, un film etichettato come comico, che si apre con una donna nuda e accusata di stregoneria che viene buttata in acqua e in seguito messa sul rogo. Se subito dopo non ci fosse il cantautore e comico Cornelis Vreeswijk che fa da narratore suonando molto spesso la chitarra in scena (alla stessa maniera di “Tutti pazzi per Mary”) potrei dire che non capisco la comicità svedese.
Ma tranquilli, il film non fa, in effetti, ridere, ma ben presto quest’oscuro lavoro del 1970 mostra le sue caratteristiche, cioè, vestiti scollati, tette, culi e n...

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Teresa

Teresa

-Pensa che aveva dato a ogni parte del mio corpo un soprannome. Questa la chiamava Giuseppa, questa Serafina e il mio sedere sai come lo chiamava? Armando!
-Quella lì come la chiamava?
-Questo non si dice!

“Il camionista” è stato un fumetto erotico di culto nato a fine anni settanta. Mario Vergone, il camionista, era l’eroe di turno e credo sia inutile raccontare le sue avventure, facilmente immaginabili.
“Teresa” invece è una camionista. Interpretata da Serena Grandi. Ora, è inutile dire quanto queste due cose, cioè Serena Grandi e il mestiere del suo personaggio, abbiano acceso le più pruriginose fantasie, anche perché ci troviamo nel 1987, gli anni d’oro della bella bolognese.
Purtroppo a parte qualche momento di “vedo non vedo”, la nostra resta molto ves...

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Doppio Misto

Doppio Misto

-Cicci…te lo ricordi Federico Rosseti?
-Certo che me lo ricordo
-Non sta tanto bene sai?
-Lo credo, è morto da due anni

Coppie buone per vincere un doppio misto in un torneo ATP. Per gradire: Tinì Cansino e Moana Pozzi (non credo serva aggiungere altro), Gigi e Andrea e, infine, Gianni Ciardo a suggellare il tutto.

L’inizio è pure convincente. Dopo pochi minuti s’intravede una tetta di Moana Pozzi alla quale ribatte Tinì Cansino sotto la doccia. Game in tre minuti. Dopo quest’avvio interessante il film si blocca in maniera esagerata, portando questo “Doppio Misto”a una sconfitta impensabile, visto il cast, ed esagerata.

Innanzitutto le due bellissime e formose attrici sono un semplice richiamo commerciale, mostrano sì qualcosa, soprattutto Moana, ma niente ...

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The Babysitter: Killer Queen

The Babysitter:

Killer Queen

-Is that a can of silly string in your left pocket or are you just really happy to see me?
-The, um, silly string’s in my right pocket.

Riecco Cole, il ragazzo sfigato che ora va alle superiori. Ed è sempre sfigato e soprattutto bullizzato e preso per pazzo a seguito di quella folle storia di satanismo e babysitter di due anni prima. Cole è tornato ed è sempre lui. Torna anche buona parte dei protagonisti del primo episodio, chi dagli inferi, chi dalle linee narrative di contorno. Non torna invece quel senso totalmente coglione e superfluo che salvava il primo episodio, piazzandolo tra le comedy horror per giovani, ma senza esagerare con la parodia e dandoci, un po’ di sangue. Non un capolavoro, come ho scritto, ma un film che si lasciava guardare.

Q...

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St.Tropez, St.Tropez

St.Tropez, St.Tropez

Ma sai che questa cosa delle mazzate, mi sta facendo arrapare più della filosofia di Abbagnano?

Anche se siamo nel 1992, c’è ancora qualcuno che ha voglia di anni ottanta. Fuori tempo massimo. E non è una gran cosa per un film.
Castellano & Pipolo sono i registi e autori di una sceneggiatura che punta su quattro donne forti, protagoniste delle solite storie che viaggiano in parallelo. Ma a parte questa interessante idea, le scelte del cast sono quasi tutti sbagliate e le vicende non hanno mordente. Non si ride, insomma, nemmeno per sbaglio.

Oltre a una recitazione pessima e un’orrenda colonna sonora (anni ottanta of course) di Zambrini, c’è pure un’azzardata scopiazzatura di “L’emmerdeur”, meglio conosciuto nella versione cinematografica americana...

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Ferragosto O.K.

Ferragosto O.K.

-Ridi, ridi, che la mamma fa l’entreneuse

Non è Natale senza “Una Poltrona per due” e non è Ferragosto senza “Ferragosto O.K.”. Mediaset e le sue “imperdibili” tradizioni ci propone anche quest’anno questa mini serie ferragostana del 1986, diretta da Sergio Martino che inizia un periodo di prodotti per la TV collaborando spesso con Reteitalia, l’attuale Mediaset e per la quale dirige nello stesso anno il film per la TV “Doppio Misto”. Martino è anche reduce dal mezzo fallimento di “Mezzo destro e mezzo sinistro”, girato in parte a San Benedetto del Tronto che è la stessa location di “Ferragosto O.K”.

Il titolo non lascia molto spazio all’immaginazione e subito viene in mente il filone vacanziero, ma questa è più una commedia, stretta p...

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