Drammatici tagged posts

Beat

Beat

Derrick, soci e cani poliziotto, sembra da un po’ di tempo che siano stati messi in cantina dai vari registi e sceneggiatori tedeschi. E per fortuna. Addio al nazionalpopolare (almeno in parte sia chiaro) e benvenute serie che osano e che sono riuscite ad alzare il livello delle loro storie. Tipo “Deutschland 83” e “Deutschland 86” e il ricchissimo “Babylon Berlin”. Tutte fondate tra l’altro su fatti storici. Ma è con “Beat”, a parer nostro, che i tedeschi mostrano definitivamente di saperci fare. Sia, chiaro, nulla da togliere alle sopracitate serie TV (a parte “Deutschland 86”), ma la seconda serie TV tedesca co-prodotta da “Amazon” vanta un’ambientazione a dir poco originale, che viene poi gestita al meglio.
Dietro a “Beat” troviamo l’interessante ...

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Deutschland 86

Deutschland 86


con gli ideali non ci compro nulla, con i soldi sì

Che fine ha fatto quella bella ambientazione, la ricostruzione della vita e dei costumi della DDR? Spariti, quasi del tutto, diluiti in uno scialbo lavoro che richiama i più mirabolanti Eurospy degli anni sessanta.

“Deutschland 83” aveva fatto il botto ovunque (eccetto patria, dove per vari motivi si era rivelato un flop) aprendo le porte internazionali per le serie tedesche. Ed era a nostro modesto parere, superiore a un’altra notissima serie di spionaggio. Così è nata la spasmodica attesa per il suo sequel, ambientato tre anni dopo e finalmente trasmesso su SKY.

Le aspettative erano tante, ma già i primi minuti mostrano qualcosa che appiattisce il tutto. Ed è proprio il fatto che “Deutschland 86” si c...

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Bohemian Rhapsody

Bohemian Rhapsody
Ammettiamo che esista una persona, molto improbabile sia chiaro, che non ha mai sentito nominare i “Queen” e che vada a vedere “Bohemian Rhapsody”.
Quella persona vede la storia di una band nata da un fulmineo incontro, in cui un tizio straniero con i dentoni, che vive con mamma e papà, folgora Roger Taylor e Brian May, il batterista e il chitarrista di una band chiamata “Smile”. Il magico incontro dove nasce l’energia cosmica.
Questo tizio, Freddie, è così istrionico che porta, nel giro di pochissimo

la band a un contratto con una major, alla pubblicazione di un album e a un tour, sold out, in Gran Bretagna.


Bravo questo Freddie, non c’è che dire. Prende per il culo con i
 suoi compagni un tizio di un’etichetta (Mike Myers che in “Wayne’s World” scuoteva la testa al...
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The Deuce 2

The Deuce 2


1978. Pleasure Was a Business, And Business Was Booming

Che George Pelecanos e David Simon, non siano due da adrenalina e colpi di scena, si può dire che sia chiaro a tutti. Sono invece due abili e meticolosi costruttori, che mattoncino, dopo mattoncino costruiscono un qualcosa, che a lavoro finito mostra tutto il suo splendore, la sua ricchezza. Questo è quello che viene in mente dopo la visione della magnifica e ultima puntata della seconda stagione di “The Deuce”. E ci dispiace che sia finita. Ma siamo contenti che ci sarà una terza (e ultima, si dice) stagione.

Ripartiamo dai già ben conosciuti personaggi, quelli che cercano di vivere o sopravvivere nella “Deuce” e che ritroviamo dopo un piccolo salto temporale (siamo nel 1978)...

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Confessions of a Lesbos Honey

Confessions of

a Lesbos Honey

Ci sono diverse persone che consigliano di guardare i film di quelle nazioni che sono appena uscite da una dittatura. Perché? Perché hanno voglia di mostrare quanto siano aperti e allegri (traducendo, ficcano nudi e scene di sesso in ogni dove). Mah, non ci abbiamo creduto mai molto, nonostante ci abbiano portato interessanti esempi europei da Spagna e Grecia. Però, forse un po’ di verità c’è, almeno guardando questo film greco uscito un anno dopo la caduta della dittatura.

“Meli to kormi tis” del 1975, letteralmente “Avrebbero dovuto navigare” è considerato una perla del cinema erotico greco, anzi per molti pure europeo, forse anche grazie al titolo internazionale “Confession of a Lesbos Honey” che spiega abbondantemente la trama.

Al...

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Marquis de Sade: Justine

Marquis de Sade:

Justine


Is it true that prosperity may accompany the more bad behavior while the misfortune tirelessly heels virtue?

Disse lui, che un giorno gli telefonarono per annunciargli d’aver trovato la soluzione ideale per l’interprete principale. Era giunto il tempo, secondo i produttori americani, dei figli d’arte. Aggiunge, sempre lui, che questa ragazzina è insolente e incapace e che no, non la voleva, lui voleva Rosemary Dexter. Disse (a quanto pare) lei, che questo film lo dimenticherebbe volentieri e va sapere se è per colpa di qualche scena un po’ calda, se per l’ispirazione da De Sade o se questo lavoro contrasta pesantemente con l’immagine con cui si identifica maggiormente. Beh, Romina Power ha avuto un periodo della vita intenso e scanzonato, tra film...

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La Ciociara

La Ciociara

Questo film non contiene scene di stupro e non riporta drammatici fatti storici realmente accaduti ai danni della popolazione ciociara

Dai su, siamo onesti, è difficile pensare che una persona non sappia in che casino si stia cacciando. Soprattutto se la persona in questione è uno scafato regista porno e se il casino in cui si sta cacciando ha come fondo un periodo storico drammatico, un famoso romanzo e una famosissima trasposizione cinematografica.
Quindi a parere personalissimo Mario Salieri se l’è andata un po’ a cercare, magari senza pensare che la cosa degenerasse. Un gioco sfuggito di mano, si può dire, visto che la sua versione hard de “La Ciociara” ha scatenato una serie di polemiche che hanno avuto, se non altro, il merito di unire la politica dalla dest...

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The Deuce

The Deuce


The judges are not trying to decide whether or not something is too dirty, only whether it has any…socially redeeming value

Una serie sulle “origini del porno” è per questo sito, un’idea molto interessante. Se poi, come ovvio, tutto è ambientato negli anni settanta, in una delle città culturalmente più attive, questa diventa una serie semplicemente imperdibile. Il nostro problema però è che tendiamo a mitizzare gli anni settanta, pensando che fosse tutto un proliferare di idee spiazzanti, tra feste, Andy Warhol, locali alla moda, gente divertente e un po’ folle, vestita con camicie con il colletto a punta e con i baffoni. Ma in realtà c’è molto altro sotto, come brillantemente descritto in “The Deuce” serie di otto puntate, ideata da George Pelecanos e Da...

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Fear The Walking Dead

Fear The Walking

Dead

la paura è che continui ancora per molto

Piccola storia triste di speranze disilluse. È da febbraio 2016 che guardo con passione “Fear The Walking Dead” lo spin-off di “The Walking Dead”, perché spero che di assistere a un evento che aggiunga qualcosa alla saga dei morti che camminano della premiata ditta AMC. Ma niente.
E non è colpa mia o della spasmodica voglia di vedere dove la cattiveria umana possa andare o di come gli zombi possono mangiare “i morti che camminano”, ma è di chi ha creato l’attesa e instillato le false speranze. Perché ricordo bene che “Fear The Walking Dead” fu annunciato come un prequel del suo fratello maggiore e che doveva essere una serie che indagava sulle cause di questa invasione...

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El Bar

El Bar

Pedir un café puede costarte la vida”

Dopo aver visto questo film, non sono più entrato in un bar perché ho paura di finire in una storia come questa. E cioè una vicenda che esaspera gli isterismi moderni, le paure, i dubbi, la mancanza di fiducia nelle istituzioni e la deviazione delle stesse.

Quel genio di Alex De La Iglesia ancora una volta mostra la sua straordinaria capacità di saper leggere la società del momento, di triturarla in maniera feroce e di riderci su, inserendo il tutto in un ambiente surreale tra horror e thriller. Si può dire che abbia scritto la sceneggiatura, con il fido Jorge Guerricaechevarría, quando sul suo comodino c’era “And Then There Were None” o comunque con bene a mente la struttura de la “Camera chiusa”...

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