Perdues dans New
York
In queste città dei sogni, due ragazze magiche giocavano a nascondino
Jean Rollin è uno di quei registi che per capirci qualcosa bisogna riguardare più volte i suoi film. Da sobrio, da ubriaco. Da fumato o da più lucido possibile, tipo al mattino alle 10.30. E non è detto che dopo tutti questi tentativi si riesca a capire. Criptico. Poetico. Criptico. Poetico.
Quando “Perdues dans New York” è finito nelle nostre mani, ci siamo rilassati, perché questo film dura solo 52’, quindi (teoricamente) con meno immagini e cose da analizzare e capire.
Invece questo film condensa nel poco minutaggio tantissimi momenti enigmatici, pensieri e analisi dell’anima senza contare tutto il grande carico introspettivo di Rollin stesso.
Pesante da vedere e realizzato piu...
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