Drammatici tagged posts

La Sorella di Ursula

La Sorella di Ursula



 La sorella di Ursula si chiama Dagmar ed è costretta a subirsi le sue paranoie. Non è poi così grave se pensiamo che uno spettatore che vede questo film è costretto a sopportare non solo le paranoie di Ursula, ma anche lo squallore di una trama insensata, di una regia incapace e di un montaggio abominevole fatto con l’accetta. 
Dove Sono i tuoi occhi? Te li abbiamo strappati noi oppure te ne sei privato per non vederci rotolare nell’abisso in cui stiamo precipitando?
Enzo Milioni che come regista gira quattro film, cerca il colpo a effetto mettendo insieme una situazione alla Dario Argento e dosi massicce di eros molto spinto. Un colpo che però va a vuoto. Prendiamo per buona la volontà e l’impegno, di cercare una nuova strada per i “thriller” ma qui non...
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Peccati di Gioventù

Peccati di Gioventù



-Se tu pensi di poter scendere più in basso ti sbagli, sei già al fondo! Ma non pensare di trascinarci Angela!

-Senti finiamola! Mettiamo subito in chiaro che in questa storia non si salva nessuno! Non mi salvo io o ti salvi tu e soprattutto non si salva quella puttana di Angela!

Gloria Guida e Dagmar Lassander. La giovane e la matura, in una sfida testa a testa, tra sotterfugi, trappole e spietati piani.
Non siamo però né in uno “spaghetti western” né in un thriller teso, ma molto più banalmente in un melodramma, vagamente erotico, della gelosia. Un film che ha un suo senso per circa una ventina di minuti, poi il regista Amadio decide di imprimere pian piano alla storia una variante drammatica piuttosto scialba, che porta a un finale tremendamente assurdo...

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Black Mama, White Mama

Black Mama,White Mama

 
 Nothing behind but prison bars. nothing ahead but trouble

Mischiare! Contaminare! Incrociare! È questa la soluzione. Razze, culture, elementi e idee. Una cosa che può portare a creare qualcosa d’interessante di affascinante o semplicemente di curioso. Vale un po’ per tutto, per la musica, per il cibo e lo sapete bene che vale per la bellezza femminile (eh sì… ammettiamo anche per quella maschile ma non ci interessa).
Non sempre la cosa funziona nel cinema, questo va detto, ma non è assolutamente il caso di questo film del 1973. Perché qui il black e white, non sta solo nel titolo, ma è la spiegazione di un film che mischia diversi generi e due protagoniste esteticamente opposte, riuscendo a non uscire dalla strada...

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Quella età maliziosa

Quella età maliziosa

-Una danza fallica, è questo che vuol dire?
-Esattamente
-È il suo modo di esprimersi, è un pescatore e come tutti i primitivi trasferisce nella danza le sue sensazioni, lo trova strano?

I primi minuti di questo film, sono un piacere per ogni uomo. Non ce ne vogliate care amiche, ma, la scena è esaltante: c’è un uomo che è travolto da un fiume di parole da parte di una donna, la moglie, che genialmente non vedremo mai. E le parole sono quelle che immaginate, una critica al suo apporto alla coppia, esagerata, spossante, che crea un quadretto ironico molto convincente. E va bene, va bene, siamo di parte ma bisogna ammettere che a livello narrativo e tecnico che “Quella età maliziosa” parte molto bene.
Purtroppo però pochissimi minuti dopo inizia a scr...

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Desiderando Giulia

Desiderando Giulia

È tutta colpa tua! C’eri anche tu! Perché non l’hai sbattuto fuori subito? Ma come? Vedi uno che mi mette le mani addosso e rimani lì, fermo impalato? Ma che razza di amore è il tuo?
A parte che tutti quanti almeno una volta abbiamo desiderato l’attrice che interpreta Giulia, qui l’unico desiderio è di non vedere mai più questa pellicola.
Andrea Barzini regista di fiction, ma anche di “Italia-Germania 4-3”, di “Volevamo essere gli U2” e del terribile “Passo A Due” a trentatre anni e alla sua seconda esperienza alla regia, si infila nientemeno che nella scia di Italo Svevo. “Senilità” di Svevo è infatti lo spunto per questo film del 1985, che ne banalizza estremamente il concetto e lo riempie di erotismo grossolano e anche di psicolog...
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Bestialità

Bestialità


Sarà Vera o è un miraggio? Che ci fa qui su quest’isola meravigliosa, lontana dalla merda? Non lo sa che è merda anche lei?

Iniziamo bene con “Bestialità”, non c’è che dire. Pronti, via e intuiamo che un cane sta facendo sesso con una donna. A parte che il cane è di razza, come poi si dice, ci viene da chiedere se sia una posizione, che non è quella classica, tecnicamente possibile. Di cinema dobbiamo parlare o di perversioni? Cinema è vero, ma in questo caso la settima arte si mischia con perversioni e schizofrenia. L’incipit così forte, anche trentasette anni dopo, ci porta in una storia che in realtà non è altrettanto potente. Vuoi per i tempi e per il modo di fare cinema, vuoi per le intenzioni del regista Peter Skerl, ma il tutto diventa un lento...

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Blue Jeans

Blue Jeans

Ma le mutande non devono essere decenti, o nessuno te le vede e in questo caso la decenza non serve o le indossi per metterle in mostra e in questo caso è proprio necessario che siano indecenti

“Blue Jeans, la nostra chiappa d’oro!”, è il secondo minuto (e mezzo) e sulle note di “Pazza Idea” di Patty Pravo, si sente questa battuta. Una frase sola che riassume un film. Si capisce immediatamente che Blue Jeans è la protagonista e che ha doti fisiche eccezionali, sulle quali la storia fa da subito grande affidamento. 
E pensare che noi, leggendo velocemente la trama, che narra di prostituzione minorile e affidamenti, pensavamo d’essere di fronte a un film drammatico. Invece “Blue Jeans” ha sfumature drammatiche e tanto altro ancora. 
A volerne parlar male si può ...

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I Peccati di Madame Bovary

 I Peccati di

Madame Bovary





Oggi trovi solo piacere nel farmi del male
-È eccitante essere il più forte, chi ama veramente è sempre in pericolo di perdere la persona amata

Gustave Flaubert sarebbe d’accordo con noi, questa trasposizione si lascia guardare solo per Edwige Fenech. Se non ci fosse, bisognerebbe parlare di un film che è più pesante di una parmigiana mangiata sulla spiaggia a ferragosto (chissà se Flaubert ne ha mai mangiata una).

A parte questo, visto che c’è la Fenech, che nel 1969 aveva ventuno anni e già una decente lista di film sexy, si resta a guardarla, la pellicola intendiamo, dall’inizio alla fine, facendosi tante domande comunque sulla bella attrice francese.

Alla regia troviamo un autore austriaco, tale Hans Schott-Shobinger, noto in patria per...

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