Edwige Fenech tagged posts

Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda

Quel gran pezzo

dell’Ubalda tutta nuda

e tutta calda

-Come se magna qui?
-Come a casa tua
-Porca puttana allora me ne vado!

Il Trash d’autore. Un’opera imperdibile di ingegno italico. Mariano Laurenti crea nel 1972 il miglior esempio di “Decamerotico” riuscendo a toccare così tanto il fondo da generare un capolavoro del genere. Tutto è estremamente trash. Volgare è volgare, ambiguo lo è in ogni scena, sempre malizioso e con battute comiche alquanto modeste.

Ma il tutto è in un’armonia così stonata che entra di diritto nella storia. La ridicolizzazione boccacesca è l’ingrediente di fondo di un film che non sbaglia un mossa. Gli interpreti sono più che mai azzeccati. Pippo Franco protagonista maschile del film è adeguato nel ruolo di Olimpio De Pannocchieschi sf...

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La Poliziotta fa carriera

La Poliziotta

fa carriera



-Targata P56880?
-Sì signore! Come da verbale!”
-Come da verbale? E l’hai pure tamponata?
“Una bella botta!
-Ho capito! Molti danni?
-La mia? Neanche uno sgraffio!
-No dico la MIA!
La flessibilità lavorativa tanto sbandierata da politici e industriali è una cosa che fa un baffo alla divina Edwige Fenech. Ancor prima dei nostri “tempi moderni” lei si è adattata, come noto, a una miriadi di mestieri. Risparmiamo la lista ma tra questi, secondo voi, poteva forse mancare la poliziotta? 
Certo che no.  E a sottolineare questo ruolo ci pensa la trilogia poliziesca firmata da Michele Massimo Tarantini. Una serie che inizia nel 1975 col film in oggetto, per poi proseguire con “La Poliziotta Della Squadra Del Buon Costume” del 1979 e concludersi con “La Polizio...
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Nude per l’assassino

Nude per l’assassino


-Non sei mica male, no non ti manca proprio niente! Ma perchè vuoi metterti a fare la stronza pure tu? Come fotografa hai un avvenire davanti a te, mentre come fotomodella avresti, diciamo, al massimo un paio di anni, tre! senza contare poi che bisogna saperci fare!

A parte qualche esagerazione dovuta, supponiamo, alla voglia di stupire, vedasi la scena iniziale e quella finale, “Nude Per L’Assassino” è un buon thriller/erotico, degno figlio degli anni settanta. 
La trama funziona, sebbene sia parecchio ingarbugliata, riesce a tenere alta l’attenzione e soprattutto a tenere aperta la porta alle supposizioni. Fino alla fine.
Anche tutto il resto funziona...
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Alle dame del castello piace molto fare quello

Alle dame del castello

piace molto

fare quello



-Il tuo cavallo ti ha preso la mano?
-Beh…qualcosa mi ha preso la mano di sicuro…
-Se dovesse capitarti di nuovo cerca di non perdere le staffe
-Ci sono pericoli che mi piacciono!

Tre cose sono certe di questo film. La prima è il titolo originale: “Komm Liebe Maid und Mache”. La seconda è che da questo titolo partono una serie pressochè infinita di titoli, di versioni, di tagli e di censure, che rendono quasi impossibile capire quale sia l’originale. Pare e lo sottolineiamo che le cose siano andate così: arriva in Italia col titolo “Le Salamandre” e viene bocciato dalla censura, poi arriva una fallimentare distribuzione dal titolo “Quando gli uomini avevano il cannone” e poi questa del titolo del post e ancora “Piacere di Donn...

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Il tuo Vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave

Il tuo Vizio

è una stanza

chiusa e solo

io ne ho la chiave


-E’ vero che sei una puttanella da quattro soldi?
Beh, potrebbero essere quattro soldi spesi bene
Alla fine uno spera in tutti i modi di sbagliarsi. Spera che il colpevole non sia quello, ma che ci sia un colpo di scena finale che scombini le carte e innalzi a capolavoro il film. Invece non va così. Si capisce abbastanza in fretta  chi sia l’assassino ed è il peggior difetto di questo lavoro di Sergio Martino, che deve il titolo a un biglietto presente nel precedente film “Lo Strano vizio della signora Ward” in qualche modo superiore e più entusiasmante.
Martino comunque propone uno schema che funziona e che soprattutto attrae il pubblico...
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La Dottoressa Del Distretto Militare

La Dottoressa del

distretto militare

-Silenzio! Ho detto silenzio! E lei Sorella invece di fare le bolle col culo mandi via questi cafoni! Intesi?
-Certo mi scusi
-Voglio restare solo con la paziente
La scintilla della creazione. Qui scocca l’intuizione geniale. Un affare che da vita a una trilogia semplice mente spettacolare, a un sottogenere copiato e riproposto da svariati cloni.
Il connubio è talmente semplice e perfetto che sicuramente avrà fatto mordere le mani a chi non ci ha pensato prima. Perchè la ricetta è così semplice, ed è sotto gli occhi di tutti: trivialità, campanilismo, maschilismo, femminismo, demenzialità, ormoni alle stelle e anche una vena satirica. Cioè, un vasto campionario dell’essere umano...
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Lo strano vizio della signora Wardh

Lo strano vizio

della signora

Wardh

La parte peggiore di te, è la cosa migliore che hai e sarà sempre mia

Julie Wardh ha un vizio, non strano ma perverso. Bisogna precisare che parenti e amici non sono, nemmeno loro, persone normali. Un bizzarro microcosmo al centro di uno dei più famosi, più amati e discussi thriller italiani uscito nell’età dell’oro del genere. Dopo Bava e Lenzi, che avevano scritto le regole e insegnato, era arrivato il turno del sorprendente Dario Argento, il cambio del decennio e appunto la voglia di tanti di gettarsi in questo genere.

Ci prova nel 1971 il giovane e versatile Sergio Martino con il fratello Luciano come produttore e il risultato, dice la storia, è più che positivo tanto che i due fratelli e parte del gruppo di attori di questo film, contin...

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Desideri e voglie pazze di tre insaziabili ragazze

Desideri e voglie

pazze

di tre insaziabili

ragazze

-Quando la vostra povera madre morì, le promisi che vi avrei sistemato convenientemente ed è una promessa che voglio mantenere
-E allora procuraci due mariti zia
-Sì…ma devono essere due mariti coi fiocchi, non dimenticatevi che siete vergini!

Ci sono tre grazie. Una bellissima bionda di nome Angelica Ott, una seducente castana che si chiama Barbara Capell e c’è una ventenne bruna di nome Edwige Fenech. Il titolo quello italiano è molto pruriginoso (di certo di più dell’originale) e giochiamo pure sui doppi sensi, perché siamo nel 1969.
Tutto insieme suona molto, ma molto, interessante. Ma finisce qui. E spiace sottolineare che il picco di erotismo, nonostante le premesse, si ha nel titolo più che in ogni altra cosa...

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La Pretora

La Pretora

Le dirò anche che non ho intenzione di nasconderle nulla
Quando uno parla di grande prestazione artistica, non può non citare la Fenech de “La Pretora”.
Perché siamo sicuri che se Peter Sellers di “Dr.Stranamore” avesse visto il film si sarebbe sentito un attore alle prime armi. Così come tutti gli attori alle prese con doppi ruoli. È proprio così. Edwige Fenech ne “La Pretora” sbaraglia tutti con una duplice interpretazione, che più di ogni altra, la fa entrare nella storia del cinema. Un ruolo poi, che rappresenta l’eterna lotta tra il bene e il male. La moralità e il divertimento.
Va bene, lo ammettiamo siamo rimasti più che altro ipnotizzati dalla bellezza della nostra eroina, non cLa Pretorahe altre volte abbia deluso, ma qui tocca uno dei momenti più alti ...
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