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Emmanuelle 6

Emmanuelle 6


L’unico aspetto artistico di questo film è l’ispirazione (vaga, molto vaga) del romanzo di Emmanuelle Arsan. Perché per il resto non c’è nessuno, né dietro la macchina da presa né davanti che sia in qualche modo ispirato.
E quindi ci ritroviamo, ancora una volta, a parlar male di un regista talentuoso ma sfortunato, cioè di Jean Rollin. Il regista bretone conferma una vocazione autolesionistica da tappa buchi, perché come in “Le lac des morts vivantes” arriva in corsa e cerca di metterci una pezza. Inutilmente.

“Emmanuelle 6” della serie francese e quindi ufficiale del noto franchise è innanzitutto come tutti i film che sono arrivati dopo quello di Jeackin, un capitolo inutile delle avventure libertine della protagonista. Questo episodioEmmanuelle 6 del 1988 cerca ...

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El violador infernal

El violador infernal


If you do what I say, you will be a winner, I, the supreme being of darkness nominate you, as my favourite son


Il diavolo che è donna (e questo si sapeva) decide di salvare un pericoloso criminale messicano dalla sedia elettrica. E va sapere perché sceglie proprio lui, sparandogli raggi laser dagli occhi e stipulando un accordo tutto sommato conveniente per Carlos “El Gato”. Lui deve darle vittime, maschi e femmine, incidendo il numero “666” sul loro corpo. In cambio droga e gioia cosmica. El Gato prima di tutto uccide un uomo, poi, poiché la cosa evidentemente non rientrava nei suoi gusti, accalappia donne.

Un’idea stuzzicante, si potrebbe dire, che può darci una lunga scia di sangue e una lunga serie di ragazze semi o del tutto nude...

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La ragazza alla pari

La ragazza alla pari


Un buon culo vale più di un buon titolo per fare carriera

L’innocente bionda maliziosa tocca uno dei punti peggiori (e oscuri) della sua carriera, come Mino Guerrini, il regista. E allora bisogna dire che non è così grave che la versione originale di questo film sia introvabile e che bisogna accontentarsi, di quella spagnola o di quella inglese con sottotitoli in olandese (?).
Quei fortunati che hanno visto il film originale, narrano che la nostra Gloria Guida interpreta Domenica Schlutzer una ragazza bergamasca doppiata con accento veneto.
Un errore clamoroso che dimostra che qualcosa non funziona già nella sceneggiatura e di conseguenza tutto l’impianto di “La ragazza alla pari” non promette bene.

Il solito canovaccio dei film della Guida, che prendon...

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Sex Files: Alien Erotica II

Sex Files:

Alien Erotica II


Il fungo alieno che accende le voglie di chiunque, questa volta cade da un razzo spaziale di ritorno da una missione. Finisce però, tristemente in un cassonetto dell’immondizia fuori da un ristorante.

A dargli un senso e a darci una storia ci pensa Pepe che dovrebbe essere un cameriere scacciafiga ma che per esigenze di copione è il solito energumeno palestrato. In ogni caso è lui che apre il cassonetto, è lui che viene spruzzato dalle spore del fungo ed è lui, il primo, che fa cadere ai suoi piedi ogni donna.

La storia è dunque servita. Le spore del fungo iniziano a girare luoghi e letti accendendo la libidine di chiunque...

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Riflessi di luce

Riflessi di luce

-Una cosa però devo dirti…non credere di essere migliore di lui
-Perché? Chiedi dolcezza e io te la offro in cambio del tuo corpo. Non hai scelta, poi tutto sommato mi sembra un buon affare
-Sei una bastarda Giorgia!

La carriera di Mario Bianchi scorreva tra un porno e un altro, finendo ogni tanto nel cinema di genere. Gli anni ottanta scorrevano in un grande esibizionismo di eccessi con una ricchezza mostrata a forza. Il cinema di genere invece respirava a fatica. La somma di queste cose ci porta a uno dei tanti improbabili lavori del periodo, un dramma erotico del 1987, per la regia del nostro Mario Bianchi che vorrebbe mostrare uno status di alta società, ma evidentemente la produzione non glielo permette.

Una villetta, un fantino che si allena per le gare in un...

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The Two Faces Of Love

The Two Faces of Love


My little Eleana… You have every right to feel desperate. But nobody values more than our own self. So forget the little country boy who came to save you from the streets. Stop thinking about your husband and his business. Just live your life the way you like.

Omiros Efstratiadis meriterebbe molto più riscontro tra gli appassionati di cinema di genere. Ne siamo certi dopo aver visto un suo terzo film, precedente degli altri che abbiamo già recensito (“Nefeli” e “To Milo tou Satana”). Il regista greco forte di una carriera quasi cinquantennale ci regala un altro film interessante, che si perde tra dramma, erotismo, thriller e psichedelia.
Una pellicola del 1972 che fa della produzione a basso costo il suo simbolo e della lunghezza il suo orgoglio...

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Provocazione

Provocazione

-Dimmi che cosa vuoi, ti darò tutto quello che vuoi…qualsiasi cosa
-Voglio essere la padrona!
-…ma la padrona veramente c’è già…
-mmm…ah sì?

Joe D’Amato copia Tinto Brass e la cosa non ha molto senso. Aristide Massaccesi non ha bisogno di fonti d’ispirazione e soprattutto non si capisce perché, quando ormai è una firma apprezzata del nuovo mondo dell’hard, decida di tornare al soft-core. Un soft-core tra l’altro banale, trattenuto molto più che tanti altri suoi film. E come già detto copia maldestra di una storia alla Tinto Brass.

Una parentela sancita oltre che dall’ambientazione e dallo sviluppo della vicenda, anche dalla presenza di Erika Savastani che con il regista veneziano lavora in diversi film come “Senso ’45”, “Fermo posta Tinto Brass” e “L’uomo che guarda...

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Storia di una monaca di clausura

Storia di una monaca

di clausura

Noi qui parliamo nelle preghiere di amore verso lo sposo divino. Ti sembrerà strano ma io ce l’ho questo amore. Sì, io amo Dio!  Ma questo non toglie che io senta il desiderio di un amore terreno, verso una creatura umana. E tu sei l’unica degna d’amore qui dentro. E io sono disperata!

Suor Agnese del bambino Gesù è colei che ispira questo film. E basta Google e non la laurea in teologia, per scoprire che questa suora non è mai esistita. Il nunsplotation dei primi anni settanta si direbbe che ha già le idee chiare, tanto quanto l’eclettico Domenico Paolella che nello stesso periodo e sempre su sceneggiatura di Tonino Cervi gira anche “Le monache di Sant’Arcangelo” con Ornella Muti.

Questa seconda incursione nel genere ha per protagonista u...

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Housewife from Another World

Housewife from

Another World

-There is one more sensation you must takes experience before we leave this world and return to a natural form
-What is it?
-Sex with a Man!


Fred Olen Ray ci stupisce. Nel titolo. Invece che dal classico “Outer Space”, fa arrivare un carico di tette, da un vago “Another World”. Ma a parte questo dettaglio, il regista americano continua con orgoglio la sua strada, dandoci come sempre in pasto il suo estremo soft-core.

I film di Olen Ray, per certi versi sono una certezza, perché sai già quello che stai per vedere. Un’accozzaglia di scene soft-core spinte fino al limite consentito, etero e lesbo, appoggiate su una trama lieve ma in un certo senso presente...

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The Class Reunion

The Class Reunion

It seems like life has cheated us out of all the things we like best. Take me, for example. I like sex, and what do I get? An old, impotent, rich husband! What’s happened with us, Harry? Where did all those years go? We had so much fun in college!

Marsha Jordan, quasi a fine carriera, ci accoglie toccandosi le tette sotto la doccia. E poi introduce la storia. Dopo troviamo Rene Bond. E sappiamo che il regista è Stephen C.Apostolof che scrive con Ed Wood anche la sceneggiatura (se di scrittura si può parlare) di questo film del 1972. 

“The Class Reunion” promette subito bene, esprime una potenza da “b movie” fin dalle prime immagini e non delude le attese.

Molto semplicemente e come il titolo ci dice i due, ci raccontano di una “Class Reunion”, di una rimpatriata ...

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