Erotici tagged posts

La Signora di Wall Street

La signora di

Wall Street


Forse posso fare qualcosa per tuo marito. Se tu sarai disponibile con me

Il genio colpisce ancora. Un paio di anni prima esce un film che narra degli eccessi e del rampantismo dell’epoca. Un film che vince un “Oscar” con Oliver Stone alla regia e Micheal Douglas come protagonista. E il genio, dicevamo, che fa? Ne crea una versione erotica, estremamente low budget con protagonista femminile. Lei, che usa la sua femminilità per scalare il mondo di Wall Street, è l’attrice e modella Tara Buckman, interprete di diverse serie TV, di vari B Movies e che con Joe D’Amato, il genio di cui parliamo, aveva già lavorato in “Blue Angel Cafè”.

Joe D’Amato, il nostro amatissimo Joe, è però lontano dai tempi migliori e se l’idea è stuzzicante e furbacchio...

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Emanuelle e Françoise (Le sorelline)

Emanuelle e Françoise

(Le sorelline)


Deriso e calpestato Carlo, come tu hai deriso e calpestato la povera Françoise

Che racconterà mai un film che si intitola “Emanuelle e Françoise (Le sorelline)”? Con un rimando a Emmanuelle e alla serie con una “m” sola e con quel mattacchione di Joe D’Amato alla regia? È dunque lecito aspettarsi che le due sorelline facciano qualcosa di erotico in qualche località asiatica, finendo in un casino di droga, sesso e trafficking. Invece, il titolo è la cosa peggiore di un film sorprendente e spietato che merita di essere citato tra i migliori film del nostro amato Aristide Massaccesi. Ah, Bruno Mattei disse che c’era anche lui dietro la macchina da presa, poi non accreditato.

Joe D’Amato che si occupa anche della fotografia, real...

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Valentina

Valentina

Le emozioni risvegliano i sensi sopiti…non lo sai?

Precisiamo che chi scrive su questo sito è sempre stato anti-berlusconiano ma al Caimano va riconosciuta una certa vision nel mondo della comunicazione (ok, aiutato da vari amici…). Oh, non parliamo del fatto che aveva intuito le potenzialità della TV commerciale, o almeno, non siamo a così alti livelli perché noi ci riferiamo al fatto che aveva capito che più tette ed erotismo metti, più successo hai.

Gli esempi sono tanti e ancora oggi Mediaset la butta spesso su questo punto tra Veline e trasmissioni ammiccanti. Fra i tanti non possiamo però dimenticare la serie “Valentina”, composta da una stagione sola di tredici episodi di venticinque minuti circa. L’idea è geniale...

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The Sexplorer

The Sexplorer


She is the interstellar traveller of love!

Gli alieni o per meglio dire le aliene che vengono qua per studiarci, normalmente atterranno in qualche posto soleggiato o quantomeno negli Stati Uniti.
Quindi una venusiana che ci appare già nuda dopo i primi minuti e che finisce a Soho ha già tutta la nostra simpatia. Poi senza complimenti comincia a girare senza vestiti, iniziando da una palestra dove tutti fanno attività nudi, si massaggiano nudi e s’intuisce che facciano anche altro.

La venusiana che si chiama semplicemente Explorer è interpretata da Monika Ringwald tedesca di nascita e famosa modella erotica e attrice della sexploitation inglese, che conquista subito tutta la nostra attenzione e stima...

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La trasgressione

La trasgressione

Il mostro è con noi, forse siamo proprio noi stessi, ovvero la nostra cattiva coscienza

Guardate “Natural Born Killer” e fatevi di qualche cosa di pesante, di allucinogeno. Inizierete un viaggio che vi farà passare per le atmosfere di “Basic Instinct”, “Clockwork Orange”, “Trainspotting”, “Fear and loathing in Las Vegas” e alla fine di questo “trip” sbucherete nell’estasi più assoluta de “La trasgressione”.

Un film del 1987, che a differenza dei film citati, che fingono le deviazioni, il degrado sociale, è veramente un film degradato e soprattutto allucinato (e allucinante). Una pellicola che è probabilmente una delle punte trash del cinema italiano. Testimonianza della pochezza degli anni ottanta...

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Lussuria

Lussuria


Bisognerebbe pensarci bene prima di mettere al mondo dei figli. Specialmente se sono i genitori ad avere bisogno di essere guidati. Spesso sono proprio i genitori che nonostante il passare degli anni non riescono mai a crescere

Alessio si trincera in un mutismo rigoroso. E il padre non sa perché. Chiede a importanti dottori che però dicono soltanto che guarirà.
Ma non sarà che il giovane è un po’ confuso perché papà va nei bordelli, fa sesso con la cognata, si è risposato con una che faceva la prostituta la quale se la spassa con l’autista e con la cognata del marito?
Può essere no? Comunque alla fine ci pensa la zia Marta. E se pensate che questo sia un film della commedia erotica anni settanta, il cui titolo poteva essere tranquillamente “Grazie zia Marta”, v...

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Confessions of a Lesbos Honey

Confessions of

a Lesbos Honey

Ci sono diverse persone che consigliano di guardare i film di quelle nazioni che sono appena uscite da una dittatura. Perché? Perché hanno voglia di mostrare quanto siano aperti e allegri (traducendo, ficcano nudi e scene di sesso in ogni dove). Mah, non ci abbiamo creduto mai molto, nonostante ci abbiano portato interessanti esempi europei da Spagna e Grecia. Però, forse un po’ di verità c’è, almeno guardando questo film greco uscito un anno dopo la caduta della dittatura.

“Meli to kormi tis” del 1975, letteralmente “Avrebbero dovuto navigare” è considerato una perla del cinema erotico greco, anzi per molti pure europeo, forse anche grazie al titolo internazionale “Confession of a Lesbos Honey” che spiega abbondantemente la trama.

Al...

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Il debito coniugale

Il debito coniugale


Le zinne sono come i frutti, acerbe, mature, cadenti, grosse, piccole. A pera, a mela, a ciliegia, fragola, banana, quelle che appoggiano e quelle che non appoggiano. Poi ci sono quelle convergenti, quelle divergenti.

Ci sono scene che ti rimangono più impresse del film stesso. Perse nei ricordi di tarde notti davanti alla TV a guardare repliche di film erotici sui canali regionali.
Qual era quel film in cui Barbara Bouchet si faceva pesare una tetta per scommessa davanti a un folto pubblico maschile? E in un’altra scena “vendeva” i suoi già leggerissimi vestiti? No, non è il decamerotico in cui sta nuda a quattro zampe con Don Backy che la palpa (altra scena attaccata ai ricordi adolescenziali).
Quale allora?

Un grosso dubbio che mi assilla...

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Voglia di guardare

Voglia di guardare

-È davvero stupenda…però non approfittartene troppo, anche se hai carta bianca naturalmente.
-Siamo già d’accordo e io sto ai patti.

La voglia di guardare passa purtroppo in fretta. Sebastiano Somma crede di essere in un fotoromanzo e sembra un manichino (non che oggi sia migliorato). Marino Masè probabilmente deve sbarcare il lunario e lavora senza crederci troppo. Jenny Tamburi ci prova ma è fuori ruolo e doveva interpretare il personaggio di Lilli Carati, anche lei pertanto fuori ruolo.

Riassumendo: Joe D’Amato dirige, scrive, (con Donatella Donati) il terzo film alla Tinto Brass, che però è uno stucchevole polpettone a tinte rosa/drammatiche/soft core e le cui musiche composte da Guido Anelli e Stefano Mainetti non fanno che peggiorare il tutto...

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Rape Zombie: Lust of the Dead

Rape Zombie:

Lust of the Dead


History’s most powerful leaders’ most dreaded fear was to be unpopular with the opposite sex

Non ci è chiaro se i problemi con il sesso li abbiano i giapponesi o noi che mostriamo molto meno le nostre perversioni. Poi qui si va pure oltre alle perversioni e soprattutto si parte subito in maniera diretta, senza filtri. Una scena di violenza domestica e poi una scena, volutamente assurda (per quanto sia impossibile ironizzare sulla questione), di uno stupro in strada. E ancora altre immagini di violenze e testimonianze con una canzone hard core che ripete “Rape Zombie! Rape Zombie!”.

Pur non essendo conservatori dobbiamo ammettere che Naoyuki Tomomatsu prende una strada dura per questo suo lavoro...

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