Horror tagged posts

La fiancée de Dracula

La fiancée de Dracula

Il est venu le jour
Prima o poi, si dice, che uno debba metter su famiglia. Vampiri inclusi. E il terzultimo film di Jean Rollin sembra volerci raccontare questo aspetto. Tornato, come sappiamo, al suo primo e unico amore, il regista francese non smuove di un millimetro il suo modo di far cinema e soprattutto non abbandona le sue solite location (vedi la spiaggia bretone).
Il che da un lato può essere visto come un pregio, ma dall’altro si nota una certa ripetitività e soprattutto un non adeguarsi ai tempi. Perché se c’è una cosa chiara è che in questo film del 2002 è che Rollin narra nella stessa maniera dei suoi film passati, cioè molto lentamente e molto cripticamente.
Un dramma più che un horror, che nonostante sia a tratti noioso, resta il lavoro pi...
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The Babysitter

The Babysitter

Dream girls can be a nightmare
Se fossi ancora un teenager, eleggerei questo film a uno dei miei preferiti, oltre a fantasticare sulle babysitter sexy (che, intendiamoci, non ho mai avuto).
Purtroppo per me quegli anni sono passati e con grande fatica che cercato di immedesimarmi nel target di questo film. Il regista McG, cioè Joseph McGinty Nichol, noto per i due “Charlie Angel’s”, per “Terminator Salvation” e per diversi videoclip è innanzitutto più vecchio dello scrivente e con la sceneggiatura di Brian Duffield, si è immedesimato ottimamente negli adolescenti, creando un film assurdo e scorreggione quel tanto che basta a far passare 85’ spensierati anche a noi vecchiacci.
Siamo dunque in un thriller/horror con diverse punte comiche, un ritmo incalzan...
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The Walking Dead – nona stagione

The Walking Dead

nona stagione

I’ve seen how you live. I’ve walked your streets. It’s a joke. Your communities are a
shrine to a long dead world

Perché continuo a farmi del male guardando “The Walking Dead”? Bella domanda. Forse perché voglio vedere se succede qualcosa di interessante. Che non succede.
Beh, la nona e stanchissima stagione, un po’ di speranza l’aveva data, sembrava arrivare la svolta, il colpo che poteva riaccendere il tutto. Alla fine è Scooby Doo che uccide ogni speranza. Cioè, non proprio il famoso cagnone di Hanna & Barbera, più che altro una soluzione alla Scooby Doo, tanto banale quanto assurda...

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Velvet Buzzsaw

Velvet Buzzsaw

Critique is so limiting and emotionally draining
Ambientazione molto interessante, un super cast e un regista/sceneggiatore premiato e nominato agli Oscar per “Nightcrawler”.
Che cosa potrà mai andare storto? Bella domanda, ma la risposta è: quasi tutto.

“Velvet Buzzsaw”
il cui titolo è riferimento a una band punk in cui suonava uno dei personaggi, rappresentando così la libertà dell’arte (Imdb cita anche che avrebbe a che fare con il cunnilinguo) è un film che fa satira sul mondo dell’arte e sulla commercializzazione della stessa. Un’idea non male alla quale si unisce l’intenzione di svoltare nell’horror. Però il tutto rimane brutalmente abbozzato, lasciando alla bravura degli interpreti le uniche cose degne di nota. Poco sangue. Poco mistero...
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They Bite

They Bite

this has got to be more than just a dirty movie – this has got to be the “King Kong” of porno movies

Morderanno anche, ma più che altro vogliono fare sesso. O qualcosa del genere. In ogni caso questo è il senso di un fantastico B Movie del 1996 scritto e diretto da Brett Piper, un regista che ha dedicato la carriera ai B’s.

Piper fin dalle prime scene non nasconde le sue intenzioni: tette, mostri, demenzialità. Prendendo a piene mani dalla tradizione dei mostri della palude o provenienti dall’acqua, con un particolare affetto per “Humanoids From the deep” del 1980.
I mostri però non sono l’unica passione del regista, che dimostra di amare parecchio anche l’exploitation, lo sci-fi e sì, pure i porno...

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Byleth (il demone dell’incesto)

Byleth

(il demone

dell’incesto)

Byleth, il demone dal viso d’angelo, dagli occhi profondi come quelli delle danzatrici sacre”
Byleth, dice Wikipedia, è uno dei re dell’inferno e qui, non ho trovato altre fonti a riguardo, diventa un demone dell’incesto, di cui Mark Damon è un fedele servo fin dall’infanzia.
Mark Damon, lui, volto noto del cinema di genere con un curriculum dignitosissimo è il grande nome di richiamo per questo film di Leopoldo Savona, regista arrivato quasi al termine di una carriera spesa con soddisfazione.
“Byleth” del 1972 avrebbe tutte le possibilità per essere un horror interessante, visto il regista e il cast e visto la stuzzicante tematica (“il demone dell’incesto” è il sottotitolo)...
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Horror Express

Horror Express

There’s a stink of hell on this train. Even the dog knows it!

Quei due mattacchioni di Cushing & Lee, se ne vanno in vacanza in Spagna. O per meglio dire salgono sulla Transiberiana portandosi tutto il loro bagaglio. Perché dalle prime immagini, questo film spagnolo diretto da Eugenio Martín, sembra uno dei tanti prodotti della “Hammer” con i due e quasi sicuramente la produzione, per ovvi motivi, decide di seguire lo stesso stile.
A loro si aggiunge Telly Savalas e una serie infinita di ottimi attori di genere tra i quali Alberto De Mendoza, Julio Peña, Helga Liné e tanti altri.
Nasce così un film curioso, stiloso, che vira incredibilmente sul finale verso un’inaspettata sfumatura sci-fi.

Le curiosità su questa pellicola sono infinite e Wkipedia, riporta ch...

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Il Rituale

Il Rituale

My old scoutmaster used to say ‘If the shortcut was a shortcut, it wouldn’t be called a shortcut, it would be called a route’

A dire il vero, l’entità soprannaturale di questo film, protegge non solo i suoi adepti ma il film stesso. Dopo milioni di film horror/thriller ambientati nei boschi e dopo un miliardo di film che parlano di Dei cattivi, ci troviamo di fronte a un’altra storia sullo stesso argomento. Una bella noia in questi ultimi anni del secondo decennio del 2000, vero?. Eppure, per qualche ragione non ci sentiamo di bocciare “The Ritual”.

Sì, certo, la sceneggiatura non è assolutamente sorprendente, il titolo già spiega di che si tratta e il finale è un classicone...

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The Black Room

The Black Room

Where the evil is seductive

Ci sono registi così trash, che per un sito come il nostro diventano dei beniamini. E non si può far meno che gioire per loro quando, ad esempio, una piattaforma come “Netflix” ospita uno dei loro film.
Il soggetto di cui parliamo è Rolfe Kanefsky, già visto qui per “The Erotic Misadventures of The Invisible Man”, “Sex Files: Alien Erotica”, “Jacqueline Hyde”, “Sex Files: Alien Erotica II” e “Adventures in to the Woods: a sexy musical”. Insomma, uno che seguiamo abbastanza bene.

Troviamo su “Netflix” questo regista americano, che ha fatto dei film erotici il suo credo, con “The Black Room” una comedy horror del 2017 scritta e diretta dallo stesso...

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Cam

Cam

My rank needs to be better

Pur senza Tokens e in maniera quasi inspiegabile, almeno per me, questo film ha scatenato una serie infinita di blogger che si lanciano in spiegazioni e congetture. “Ecco spiegato il finale”, rassicurano in molti. La spasmodica voglia di decifrare tutto, anche l’indecifrabile. Manco fossimo di fronte a un film di Lynch o di Cronenberg. Sì va bene, “Cam”, ha diversi spunti interessanti, ma stiamo calmi.

Un fatto, questo, che probabilmente ha stupito anche Daniel Goldhaber e Isa Mazzei, rispettivamente regista e sceneggiatrice, entrambi al primo lungometraggio. L’idea nasce da Isa Mazzei ex cam girl che aveva in testa un documentario sull’argomento e quindi sui “Sex Workers”. Ma un film, pensano, può essere un mezzo migliore...

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