L’Apostolo
Where is the land which has no call for wars? Hmm? Arms? Money? Nor taxes? Well, that land is here. No tax-gatherer’s bill shall ever threaten our church door! We, I tell thee, we… we are free men.
Si può dire che abbiamo messo in croce un’infinità di film sulle sette, sui fanatici e su un nuovo Dio da venerare? Sì, si può dire, secondo noi. E qui, dunque, non siamo alle prese con un soggetto nuovo e nemmeno con un titolo esaltante.
Per fortuna che il regista di questo “L’Apostolo” è Gareth Evans, che si conferma un regista interessante e soprattutto mai banale. Il gallese, dopo l’exploit dei due “The Raid”, si prende una piccola pausa nella quale deve aver deciso di approfondire il genere horror già assaggiato nel 2013 con l’enciclopedico “V/H/S/2”.
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