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La Papesse

La Papesse


Somewhere in the world but outside of it, live a strange cult whose origins are lost in the mists of time. Possessing some powers established as popes, one women named Géziale will honor this tradition.

Su Mario Mercier si dicono cose interessanti. Un regista dalla carriera breve, per alcuni un satanista o comunque attratto dall’esoterismo che poi ha svoltato nella New Age e alla scrittura di libri sulla natura, lo sciamanesimo e lo spiritualismo. Vicino allo spirito di Rimbaud, Boheme, Borges aggiunge Wikipedia.
Questo suo terzo e ultimo film ha pure un titolo in italiano più seducente e più descrittivo di quello originale perché da “La Papesse” arriviamo ai “I riti erotici della papessa Jesial”, ultimo e decisivo tocco che ci ha convinti a guardarlo.

Il dubbi...

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Hyde’s Secret Nightmare

Hyde’s Secret

Nightmare

Beh… vedi, potremmo dire che sei morto
Non è vero, non è proprio morto
Ok…allora diciamo che non abbiamo ancora deciso cosa fare con te

Se volete un’etichetta potremmo dire che si tratta di un “porno-horror”. Ma i film di Domiziano Cristopharo sono difficili da catalogare, perché spaziano in lungo e in largo, nei più disparati e lontani territori. Un bell’esempio di come sia complicata e a 360° la testa del regista romano ci arriva da questo “Hyde’s Secret Nightmare”.

Il titolo ci porta subito a pensare a una delle tante varianti sul tema Jekyll & Hyde. Il punto di partenza è quello certo ma Cristopharo si lancia in simbolismi, citazioni, critica sociale, erotismo, porno, ironia/satira e tanto altro ancora in ben due ore di visione...

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Viva Negan! Morte a Rick!

Viva Negan!

Morte a Rick!


È finita la settima stagione di “The Walking Dead” e ci sale un senso d’ingiustizia e parecchia noia dal nostro marcescente profondo. Anche se “TWD” è un prodotto mainstream e quindi lontano dalla nostra linea editoriale (linea editoriale in senso ironico eh!) non possiamo fare a meno di dire qualcosa in merito. Anche perché la serie TV ha come fondo un tema a noi caro: gli zombie. Va bene, va bene, i morti viventi del titolo non sono loro, ma quelli che scappano, ma tant’è, lo zombie c’è, sempre meno, ma è ben realizzato.

Dopo sette lunghi anni e parecchie avventure, che potevano essere riassunte in metà puntate, perché onestamente molto spesso non capita nulla, siamo giunti a un verdetto: Rick ha rotto i coglioni...

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The revenge of the naked cheerleaders

The revenge of the

naked cheerleaders


The girls cheers again!

Le Mary Jane del soldato Joker sono qui al gran completo e in grande forma. Tutte in un filmetto da college, tra le loro urla e quelle dei giocatori di football stereotipati ululanti e dopati. I due gruppi s’incrociano nel modo più classico possibile e nel posto più banale (cioè negli spogliatoi tra calzini sporchi e sospensori mai lavati). Mentre fuori dal college la vita scorre felice, tra villette color pastello, prati tagliati e crostate di mele.

Venti minuti così, con qualche patimento d’amore con colori saturi, ti fanno sperare che un asteroide non solo ti distrugga la casa ponendo fine alla visione di questo film, ma che distrugga tutto il pianeta evitando che qualcun altro realizzi una cosa del genere.
Ma, c...

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Zoombies

Zoombies


It’s Jurrasic World, of The Dead

Lo sfruttamento senza ritegno degli zombie non conosce crisi. D’altronde finché funziona perché sprecare qualcosa? E quindi dopo invasioni di vario tipo, generate da cose di vario tipo, quelli della “Asylum” hanno avuto una bella pensata. Hanno pensato “brillantemente” di buttare tutto sull’assurdo e al fatto che mai nessuno ha detto che gli animali non possono essere zombie. Ad aiutarli anche la linguistica, perché se a Zombie ci aggiungi una “o” dopo la Z, esce Zoombie, un gran colpo di fortuna, un gran titolo che è forse la cosa migliore di tutto questo lavoro.

Non sono i primi ad avventurarsi nella “zoombologia” e con un occhio a “Zombeavers” e con bene in testa l’idea di “Jurassic Park” danno vita a questo fil...

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Voci dal profondo

Voci dal profondo


-Tu sei la figlia di Giorgio, non è così? A quanto sembra devi avergli voluto molto bene altrimenti non saresti qui
-E tu perchè ci sei venuta?
-Per essere sicura che resti lì dove si trova

È un Fulci a fine carriera che ha esaurito le idee migliori, che lavora con un budget ristretto e per un prodotto destinato all’Home Video. Un Fulci poco convinto del risultato finale di questo film a metà tra l’horror e il giallo, che riprende alcune sue idee, alcuni suoi simboli.

Con una sceneggiatura volte traballante che mette pure degli inutili zombie e un finale a dir poco buttato via (per non parlare degli effetti speciali) “Voci dal Profondo” non è un film memorabile, anche se tolti vari difetti, è un lavoro che si lascia seguire con attenzione...

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O Diabo Mora Aqui

O Diabo Mora Aqui


Some story the caretaker would tell us every time we came here

Se anche nel nuovo secolo ci raccontano di case sperdute, scantinati bui, ragazzi condannati a una morte dolorosa e di morti maledetti che vogliono tornare tra i vivi, beh, è il segno che gli autori non hanno più idee. Ed è un fatto grave. E poi in un film che s’intitola “O Diabo Mora Aqui”, che vuoi che succeda? Ci sarà come minimo un essere maligno da qualche parte e qualcuno che gli fa da contorno.

E così è, di fatto, in questa pellicola brasiliana, ispirata a “Candyman”, che segna l’esordio di Rodrigo Gasparini e Dante Vescio, che oltre a non raccontarci nulla di nuovo, ci fanno parecchio arrabbiare...

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Muck

Muck


You could’ve told me that I was walking into a nightmare, Noah. I would’ve jerked-off first.

Da un film che s’intitola Muck, cioè letame e che inizia piazzando una ragazza in reggiseno e una senza in una specie di campo paludoso, che c’è da aspettarsi? Di certo non la rivelazione del cinema horror di questi ultimi anni. Più probabilmente un film che punta su tette e culi, per raggiungere il pubblico. D’altronde l’esordiente regista Steve Wolsh è laureato in economia a Georgetown, ha lavorato per anni nel settore e quindi si suppone che sappia qualcosa in merito al business. Cioè sappia farsi due conti per non perdere soldi.

Stanco della finanza Wolsh si mette a fare il filmaker, inizia dall’horror e lo fa con un film che a suo dire è un concentrato di ultra violenza e...

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Yoga Hosers

Yoga Hosers

-You live on your phones! You have no idea how to function like normal people in the real world.
-Ms.Wicklund, This isn’t the real world.
-This is Canada.


Da quasi comparse a protagoniste. Promosse. E viene da pensare che Harley Quinn Smith e Lily-Rose Depp siano salite di ruolo grazie al cognome che portano. Un pensiero cattivo che svanisce quando ci rendiamo conto che le due sono l’aspetto migliore del secondo capitolo della trilogia “True North” iniziata con “Tusk”. E quindi chiudiamo un occhio di fronte a questo palese caso di nepotismo.

Con papà Kevin dietro la macchina da presa e l’altro papà Johnny di nuovo nei panni di Guy Lapointe e mamma Vanessa in un piccolo cameo, le due fanciulle giocano in casa e si divertono (anche troppo a volte) e soprattutto ci d...

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Tusk

Tusk


I’m so very tired Mr. Tusk, battered by a life of cruel fate and poor decisions and the terrible consequences of both.

Per fare un film horror che disgusti il pubblico e faccia ridere, ci vuole un regista in forma e con un’ironia particolare. Dissacrante e un po’ black. Tra quelli che possono svolgere il compito senza problemi, c’è il sempre caro Kevin Smith che con questo film inizia la trilogia “True North”, una serie di film che oltre ad essere horror si prefigge l’obiettivo di ironizzare sul Canada.

Il piacevole paese della foglia d’acero è diverso dagli Stati Uniti, ci dice la guardia alla frontiera perché la bandiera americana è bianca, rossa e blu, al Canada manca il blu, anzi il blue, cioè la malinconia. Brillante battuta che unita al fatto che “non devi...

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