Horror tagged posts

La Rose De Fer

La Rose De Fer



I Don’t Care About The Place, When They bring me When I’m Dead

Per la prima volta Jean Rollin è senza vampiri e quest’assenza sembra fargli molto bene, considerando che crea quello che per molti è uno dei suoi migliori film, se non proprio il migliore. Ispirato a un poema del poeta bretone dell’ottocento Tristan Corbière, Rollin realizza nel 1973, una pellicola che è stata etichettata come horror. Un’etichetta che per noi è riduttiva, perché a parte fuggire dai canoni classici dell’horror, “Le Rose De Fer” va oltre, facendo della psicologia e del simbolismo i suoi punti di forza, molto di più e molto meglio, delle precedenti opere del regista francese.

Forte come al solito di una buona fotografia, non la migliore vista nei suoi film comunque, questa pel...
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Bubba Ho-Tep

Bubba Ho-Tep





You don’t fuck with the king

Elvis è vivo e noi non ne abbiamo mai dubitato. Qualche perplessità, ammettiamo, che l’avevamo invece per John Fitzgerald Kennedy. Ancora vivo, pure lui, ma trasformato in uomo di colore dai servizi segreti. I due, ormai anziani, sono ospiti di un ospizio nel sud degli Stati Uniti e soprattutto sono i protagonisti di “Bubba Ho-Tep”, film “cult” del 2002, dove “Bubba” sta per ragazzo del sud e “Ho-Tep” sta, per una mummia egizia.

Così tra eroi pop, antico Egitto, mummie, faraoni, horror e quant’altro, ci troviamo alle prese con un film leggendario, che ha meritato in pieno lo status di “cult”. E lo merita ancor di più, se pensiamo che è un film tanto semplice sotto ogni aspetto, quanto perfetto e realizzato beniss...
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Nurse Sherri

Nurse Sherri

Meet Sherri… for an evening of Pleasure and Terror!

L’infermiera Sherri ha le tette grosse, anche la sua collega Tara. E una specie di mago ha un infarto nel deserto. Finisce in ospedale e muore sotto i ferri.
Quale è la congiunzione tra tette grosse e poteri magici? Nessuna, assolutamente, nessuna. Così come non c’è alcun collante in tutta questa pellicola, quindi ci sentiamo autorizzati a iniziare così.
Il grande Al Adamson, quasi a fine carriera, ci delizia ancora una volta con un “B Movie” strepitoso. Un film che riesce ad entrare nella storia per la sua totale fol
Nurse Sherrilia, che mischia una realizzazione poverissima e una recitazione scarsa, a una trama fantasiosa e in buona parte priva di senso...

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Il Bosco Fuori

Il Bosco Fuori
C’è la mamma qui con te. Non è successo niente.

Il cinema di genere italiano è morto. Evviva il cinema di genere. Qualcuno se ne dispiace e qualcun altro semplicemente non si interessa della questione e va avanti per la propria strada.
Ma va detto, l’horror italiano non sta troppo bene, le uscite cinematografiche parlano chiaro, ma ogni tanto si nota qualche segno di vita.

Il quasi ossimoro tra “horror” e “segni di vita” è rappresentato in questo caso da un interessante film, realizzato dal giovane regista Gabriele Albanesi, che nel 2006, a ventotto anni, si butta in questo progetto con l’aiuto dei Manetti Bros e di Sergio Stivaletti, il grande esperto di effetti speciali, noto per aver lavorato con Dario Argento, Gabriele Salvatores, Michele Soavi e Lambe...

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Sexual Parasite: Killer Pussy

Sexual Parasite:

Killer Pussy

You can eat me too, I’m tasty

Un vecchio ritornello di quando eravamo alle scuole medie, sembra essere finito in un film giapponese del 2004. Non sappiamo se gli studenti giapponesi hanno la stessa canzone, ma sappiamo che qui, in questo “Killer Pussy”, c’è una figa con i denti. Anzi, molto di più, quella figa dentata è proprio un’assassina.

Oh, scusateci se usiamo certe parole senza problemi, ma siamo stressati e soprattutto abbiamo assorbito l’atmosfera ultra-trash, che di più non si può, dellaSexual Parasite: Killer Pussy pellicola. Perché “Kiseichuu: kiraa pusshii” è un filmaccio vero e proprio, noioso, recitato male e fatto, soprattutto nella prima parte, per mostrare prosperose ragazze giapponesi in scene soft-core...
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Antropophagus

Antropophagus





…He’s coming for you

Il mago Joe D’Amato riesce ancora una volta ad incantarci, in qualche strano modo. Perché va detto, “Antropophagus” preso scena per scena è un trash incredibile, un film fatto malissimo. 
Ma per qualche magia di uno dei più amati registi del “cinema di genere”, “Antropophagus”, tutto intero, diventa incredibilmente un capolavoro. Così tanto, da farci dimenticare un mostro decisamente troppo intelligente per un essere mosso solo dalla voglia di sangue, così tanto, da farci dimenticare una tecnica non di certo sopraffina.

Quindi questo film del 1980 è un altro colpo messo a segno dal folle regista romano, che come sappiamo poco prima ci aveva regalato l’altro cult “Buio Omega”. La situazione tecnica è la stessa. I mezzi sono pochi, gli effett...

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Strippers Vs Werewolves

Strippers

Vs

Werewolves



No werewolves were harmed during the making of this motion picture

Tempi duri per i lupi mannari che vanno negli strip club e tempi da sempre duri per le spogliarelliste, fatte a pezzi, mangiate, trasformate in qualcosa in numerose storie. Ma i tempi sono duri anche per Jonathan Glendening eclettico artista che ha fatto un po’ di tutto nel mondo cinema e diretto film di generi diversi. Glendening qui però, sbaglia decisamente tutto e la lista degli errori è lunga: innanzitutto spreca un titolo che poteva aprire diverse strade, si dimentica praticamente sempre di usare il british humor, che tanto ha dato anche nell’horror, butta via un cast di star e soprattutto perde l’onda giusta, quella della moda dei revival dei b movies. 
E se non vi basta banali...

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One-Eyed Monster

One-Eyed Monster

The characters and incidents portrayed and the names herein are fictitious, and any similarity to the name, character, or history of any person is entirely coincidental and unintentional, except for Ron Jeremy who really does have a 9 3/4 inch penis and who once fellated himself.
Ron Jeremy è morto. Ma una parte di lui resterà per sempre con noi. Esattamente 9.45 inches, cioè 24 cm. E la battuta è più che mai scontata: questo è un film del cazzo! 
Il titolo d’altronde già lo suggerisce, “one-eyed” che in slang vuol dire quello, ci apre l’orizzonte a un largo numero di film precedenti e anche successivi incentrati su cazzi e fighe mostruosi. 
Viene in mente che l’idea è poco originale e anche che la presenze di una star del porno come Ron Jeremy, s...
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Vierges Et Vampires

Vierges Et Vampires



Two young girls…trapped..with no escape! Forced to submit to the Horrors of the Pit!

Canini da carnevale, persone che si svestono in un modo e si rivestono in altro modo e non pensate che vicino ci sia un guardaroba, una recitazione povera e il capo vampiro più scoglionato che mai.
Questo è “Vierges Et Vampires” del 1971, mondialmente conosciuto come “Requiem For A Vampire” è un altro film di Jean Rollin con tema vampiri.

Arrivati fino qui forse dovevamo già sapere che il regista francese ha buone idee, ottime idee anzi, che si bloccano in una realizzazione scadente. “Vierges Et Vampires” ha infatti, oltre a un titolo decisamente commerciale, diverse cose interessanti. Lunghi silenzi che dicono più delle parole, momenti di ottimaVierges Et Vampires fotografia e la solita scel...

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Black Blooded Brides Of Satan

Black Blooded

Brides Of Satan



I Hate you dad

“Finnish Horror Since 2001” è quello che cita il sito della “Blood Ceremony” casa produttrice della quale Sami Haavisto è fondatore, oltre ad essere il regista di questo film.

Ma se fanno horror dal 2001 dovrebbero sapere che fare un film su satanisti death metal nordici, non è una grande trovata. Va bene, come specifica sempre il sito, che i loro film sono fatti solo per divertimento, senza fini di lucro e senza voler lanciare messaggi politici o religiosi, ma come dicono i saggi “non si può non comunicare”. 
E quello che ci comunica questa pellicola è un’idea di base scontata, facile, poco avvicente alla quale si aggiungono le doti  non professionistiche degli attori e la freddezza espressiva degli scandinavi. 
Oltr...
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