Hausen
Devi ascoltare ciò che proviene da dietro le pareti
Non c’è un raggio di luce, reale o metaforico, in nessuna delle otto puntate di “Hausen”. Un incubo sospeso nel tempo tra oggetti anni ottanta e l’Euro, perso nell’oscurità di un enorme caseggiato che rimanda all’edilizia della DDR.
In effetti, è questa l’ispirazione del regista Till Kleinert, qui in veste solo di autore e ideatore con Anna Stoeva, che nel 1984 si trasferisce con la madre in un enorme palazzo tetro e ancora non connesso con la città. L’idea della storia però arriva nel 2006 sull’onda di “Hospital der Geister” di Lars von Trier, che gli fa pensare a quanto, sarebbe “bello” raccontare le inquietudini, le esperienze, della sua infanzia in chiave horror.
Ed ecco “Hausen” prodotto ...
Social Profiles