Horror tagged posts

Alien degli abissi

Alien degli abissi

-Non stai difendendo una postazione in Vietnam
-Lascia perdere il fottuto Vietnam e sta a sentire: ho giurato che avrei fermato quei maledetti verdi e lo faro!

Inutile sprecare parole sulle fonti di ispirazione di questo film. D’altronde il titolo “Alien degli Abissi” spiega molto, se non tutto. Non spiega però che il buon Antonio Margheriti ha perso parecchio smalto e che Tito Carpi, che scrive la sceneggiatura, non è da meno. Anzi, il problema principale è proprio la sceneggiatura.

E eccoci dunque in un fanta-horror noiosissimo divisibile in due parti. La prima fanta-ecologista e la seconda avventurosa e horror...

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Terror at Orgy Castle

Terror at Orgy Castle

a succubus sent to suck the strength from her male victim
La vecchia Europa è fatale per una giovane coppia in vacanza. Prenotano una stanza in un castello di proprietà della Contessa Dominova che ha alle sue dipendenze il solito bieco servo di nome Igor. Quei posti, si direbbe, dove appena entrati, dovresti fuggire, chiamare chi te l’ha prenotato e farti ridare i soldi.
Ma se Bill e Lisa avessero rinunciato, non avremmo potuto ammirare questo film estremamente trash che non ha né titoli di testa, né di coda, forse per la classica “vergogna” di apparire e preferisce la narrazione con voce esterna ai dialoghi.
Innanzitutto dallo “spaventoso” titolo si può benissimo togliere la parola “Terror” e lasciare il più corretto “Orgy Castle”, perché non c’è nulla ...
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Quella casa nel bosco

Quella casa nel bosco

I’m drawing a line in the fucking sand, here. Do not read the Latin

Quando ti prestano una casa e tu per fare lo splendido inviti, la fidanzata e vari amici. Ma alla fine qualcosa non funziona e ti ritrovi nel bel mezzo di un incubo. Sì, detta così sembra il solito film del solito gruppo stereotipato di ragazzi, l’atleta, lo studioso, la puttana, la vergine e il buffone, che risveglia qualche forza demoniaca o attrae qualche psicopatico e si fa massacrare.

Beh, in un certo senso è proprio così che vanno le cose, ma questo film del 2012 mostra un raffinato e coinvolgente equilibrio di cose, che stravolgono tutto quello che conosciamo bene. Per prima cosa alla regia troviamo Drew Goddard, sceneggiatore di “Cloverfield”, “World War Z”, “The Martian”...

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Verónica

Verónica

Alguien respondió a tu llamada
I film sulle possessioni soffrono della “sindrome da cliché” di più di quelli sugli zombie. Sono indispensabili: una tavola oujia, una vittima innocente, una qualche forma ecclesiastica e rumori e strane presenze. Così è anche “Verónica” di Paco Plaza, famoso per il franchise [Rec], che alla voce protagonista ci mette una quindicenne e alla voce chiesa una suora cieca soprannominata “Suor Morte”, della quale vediamo gli occhi bianchi (mica poteva avere gli occhiali eh). Anche gli effetti speciali non sono tutto questo granché e si può dire che siamo di fronte all’ennesima pellicola del genere.
Però, se lasciamo da parte l’aspetto “possessione” e ci concentriamo sul secondo piano narrativo, questo film del 2017 dà il meglio di s...
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The Rain – seconda stagione

The Rain

seconda stagione

Il primo che lo troverà e lo porterà da noi, sarà anche il primo che potrà abbandonare la zona

È che uno si aspetta che le cose prendano una certa piega o che si continui con la linea della prima serie. Ma per fortuna nei primi minuti della prima puntata, la seconda stagione di “The Rain”, ci dà una serie di colpi di scena, inaspettati e avvincenti. Un gran bell’inizio. Bravi, bravissimi. Sono però gli unici minuti degni di una stagione per nulla interessante. Se già nella prima serie, puntata dopo puntata, “The Rain” perdeva mordente, qui è una discesa nell’oblio interminabile che inizia dopo i già citati colpi di scena e quindi dal quinto minuto della prima serie.

Non è ben chiaro cosa Jannik Tai Mosholt, Christian Potalivo ed Esben T...

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I morti non muiono

I morti

non muiono

Il mondo è perfetto. Apprezza i dettagli

Siamo così materialmente attaccati ai lavori di Jim Jarmusch che ci aspettiamo che ogni volta sforni un capolavoro, perché altrimenti non va bene. Se ci trasformassimo in zombie, probabilmente andremmo in giro a mordere e a dire “Jarmussssch”. Come fanno i suoi zombie. Risorgono e camminano ripetendo le cose cui erano legati (leggi schiavi) nella vita.
Un’anziana senzatetto che ripete “Chardonay”, morti che camminano con il cellulare in mano, bambini che assaltano un negozio di caramelle, due tizi che girano dicendo “coffeee”. Siamo già morti in vita? Il materialismo, essere ossessionati da un qualcosa cui diamo troppa importanza...

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The End? – L’inferno fuori

The End? – L’inferno fuori

Tu qui dentro sei al sicuro. Qui dentro non entra nemmeno lo spirito Santo

Le belle storie che ci piacciono. Tipo quella di Daniele Misischia che dopo apprezzati corti e Serie TV, approda al lungometraggio sotto l’occhio attento dei Manetti Bros. E lo fa con un film sugli zombie, nel quale, oltre ai fratelli romani, spunta il nome di “Rai Cinema”. E lo fa soprattutto con un cast di grande qualità che non ha bisogno di presentazioni e parte dal protagonista Alessandro Roja, passa per l’eccezionale Euridice Axen, Benedetta Cimatti e si conclude con le voci di Marco Manetti e soprattutto di Carolina Crescentini. Largo ai giovani.

L’astuzia poi di ambientare il 90% della storia in un ascensore, permette alla produzione di spendere meno e al regista di dar...

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The World’s End

The World’s End

At this point your planet is the least civilized in the entire galaxy.
What did he say?
He said we are a bunch of fuck ups.
Hey it is our basic human right to be fuck ups. This civilization was founded on fuck ups and you know what? That makes me proud!

Il maschio adulto sotto, sotto, resta sempre un bimbominkia e il cinema lo ricorda spesso. Tra i cantori di tanta coglionaggine un posto d’onore se lo merita Edgar Wright che quando mette mano all’argomento lo fa sempre in maniera esilarante. Qui con i fidi Simon Pegg e Nick Frost ai quali si aggiungono tra i tanti Martin Freeman, David Bradley Michael Smiley, Paddy Considine, Eddie Marsan e pure Pierce Brosnan, chiude ottimamente la trilogia del cornetto (“Shaun of the dead”, “Hot Fuzz”).
Maschi che non vog...

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Incubo sulla città contaminata

Incubo sulla

città contaminata

Non è colpa della scienza e della tecnologia. Ci vantiamo di aver inventato i computer, ma non siamo stati capaci di prevedere un macello come questo

Fichissimi zombie infetti e un po’ vampiri che corrono come matti e sono intelligentissimi. Scene splatter, trash come se piovesse e sì, un certo anticipo su un noto fatto di contaminazione nucleare. E forse, anche un certo rilievo nella storia di “28 Days Later” di Danny Boyle, senza contare la stima Tarantino e Rodriguez (e figuriamoci se potevano mancare), con il secondo che omaggia questo film in “Planet Terror”.

>Un Umberto Lenzi scatenato in un film entrato nell’immaginario di ogni appassionato del cinema horror, anzi, per meglio dire, ogni appassionato di b movie...
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Black Summer

Black Summer

Non siete stanchi di serie TV sugli zombie vero? Ma no, certo che no. Quindi ecco “Black Summer”, la novità del momento, una novità creata però da vecchie (e folli) volpi dell’intrattenimento zombesco e non, cioè la “The Asylum” che tanto ha dato al cinema trash, vedi “Sharknado” e vedi, per i morti viventi, “Z Nation”.
Partito dall’idea di essere un prequel di “Z Nation”, “Black Summer” si stacca completamente dai toni a volte volutamente trash e parodistici del predecessore. E non solo, perché anche la produzione fa un passo avanti, anche grazie, probabilmente, alla presenza di “Netflix”.
Non si ride quindi e anzi i toni di “Black Summer” sono più che mai cupi. Quello che fa di “Black Summer” un prodotto interessante è senza du...
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